RUMORS(C)ENA – UN INTERVENTO A TEATRO – SOSPIRO (Cremona) – «Intervento: Atto di intervenire, di partecipare (…) di prendere la parola (…) o di intromettersi, di ingerirsi in qualche faccenda o attività col fine di esercitare un’azione diretta sullo svolgimento di essa». Un termine che nella pièce “Un intervento”, presentata il 12 ottobre scorso nel Comune di Sospiro (in provincia di Cremona) per la stagione “Sospiro a teatro”, assume una polisemia metaforica pari a quella dei piani di rappresentazione teatrale. Un testo, quello di Mike Barlett, portato in scena con la regia di Fabrizio Arcuri, che si comporta come una sorta di effetto Doppler tra la Storia e la storia umanissima di ognuno, sempre più spesso solipsista: in lontananza, sullo sfondo, si muove la prima, con la sua velocità, che colpisce e interseca la seconda rappresentata dal rapporto tra A e B (Rita Maffei e Gabriele Benedetti). Personaggi volutamente anonimi, individuabili con lettere su cartellini tipici delle scene del crimine, spostate di volta in volta, personaggi cui il regista ha chiesto di essere il “più inafferrabili e seducenti possibile” (Nicola Arrigoni in “Un intervento A e B confronto spiazzante”, in La Provincia di Cremona, 12 ottobre 2019) per ‘giocare’ in modo serio (come solo il teatro può fare) con lo spettatore a sostenere la posizione di uno o dell’altro
Su l’intervento in guerra? Sulla tendenza di A a bere troppo? Sulla bontà della relazione amorosa che B ha intrapreso? Sul significato di un’opera d’arte o del colore blu? Su tutto. E per ‘giocare’ interpellano (in modo non sempre del tutto efficace) la sala aprendosi ad essa, dopo le schermaglie intime, sullo sfondo di un sipario bianco che per i due protagonisti non si aprirà mai. Forse perché mai risolta è l’umana relazione tra i due: si vestono nello stesso modo, si sostengono, incontrano, discutono, si lasciano e riprendono, ma sottacciono ciò che probabilmente sta più a cuore ed intervengono. L’uno nella storia dell’altro. Con parole e fatti. Mentre la guerra, motore dell’azione, in eco lontana, e la Storia proseguono inarrestabili il loro cammino.
I cinque atti sono scanditi da quattro cambi resi in modo palese, con l’azione del ‘servo di scena’, con lo spostamento delle lettere, il chiudersi e distendersi di tappeti, l’attivazione e chiusura delle musiche. Tutto corretto. Un testo sicuramente non facile da rappresentare per la molteplicità dei piani, che ha coinvolto il pubblico poco alla volta fino al ‘del tutto’. Uno spettacolo portato in cui il regista ha usato solo pochissimi elementi che gli sono cari (l’uso della scritta al neon per esempio), in cui si ha la sensazione che per rispettare la volontà dell’autore e del testo, l’originaria creatività ed esuberanza che lo contraddistinguevano, governate poi dal controllo, soprattutto sulla recitazione, siano state come ‘mortificate’.
Un intervento di Mike Bartlett, traduzione Jacopo Gassman, regia di Fabrizio Arcuri, con Gabriele Benedetti e Rita Maffei, scene e luci di Luigina Tusini, foto di scena di Daniele Fona, produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
Visto il 12 ottobre 2019 nell’auditorium di Sospiro (Cremona)