RUMOR(S)CENA – PRATO – Nuova produzione del Teatro Metastasio di Prato diretto da Massimiliano Civica “Capitolo Due” di Neil Simon nella bella Stagione 2024-2025 del MET, intitolata Libera come da indirizzo programmatico, dopo la riconferma alla guida artistica per altri tre anni e con lo stesso Civica alla regia, traduzione ed adattamento del testo letterario. La “seconda volta” potrebbe essere la più difficile. Come il secondo album per un musicista (vedi un bel testo di Caparezza) o il secondo libro per un autore che scrive in cartaceo oppure online. Come, forse, per una coppia etero che si incontra dopo una precedente e per entrambi prima esperienza, che è finita male.
Sarò lì con il mio mazzolino di fiori …sarà una battuta delletante, alcune folgoranti, altre datate un dejà vu (la commedia è tratta da un libro dell’autore newyorchese pubblicato nel 1977). Per la coppia George e Jannie è la seconda volta, dopo una vedovanza (lui), un divorzio (lei). E allora che cosa sta raccontandoci questa quasi-coppia con un’altra di coppia, però in crisi, in parallelo? che sta nel sottotesto? In mise en abime? Sullo sfondo di Broadway dove due donne e amiche vivono come attrici mentre George è un autore di gialli, vedovo e depresso dopo la morte della moglie (e qui risulta un tratto autobiografico di Simon), e il fratello di lui che a sua volta lavora nel mondo dello spettacolo.
Siamo negli anni Sessanta, signori. Si sdipana così una situation comedy, un gioco delle coppie un po’ pochade alla Feydeau, un po’ sceneggiature cinematografiche di Woody Allen ma senza intellettualismi e psicanalismi (i plot si rassomigliano, come la costruzione degli intrecci). Anche la scena, fissa: due divani due telefoni (non cellulari, quindi ambientazione agèe), due scrivanie, quasi a definire spazi contigui di due appartamenti-spazi fisici e mentali in simmetrie dove scorrono le vicende sentimental- sessuali di George, suo fratello Leo e le due donne amiche Jannie e Faje. un clima molto American style e poco chic? cheap? No. Ci, e ci si riconosce in questa divertente proposta di Civica perché, forse, la televisione modello Rete 4, Canale 5 in ventennali tempi berlusconiani, ha creato generazioni di bambini, adolescenti, casalinghe (non più e solo di Voghera), incollati a quei modelli tele-visivi molto infantili e infantilizzanti, oggi easy generazionali Tik Tok.
Ma qui siamo a Broadway, signore e signori, e il nostro George (Aldo Ottobrino, molto efficace nella sua parte, con Maria Vittoria Argenti, Ilaria Martinelli e Francesco Rotelli), presto sarà pronto per finalmente assistere alla riduzione per il cinema di un film a Los Angeles tratto da un suo romanzo. Le battute sono anni Settanta, in presa diretta con certi film di Woody Allen, anche loro, forse, superati per i contenuti antropologico-sociali anni Settanta-Ottanta. O forse no. Perché la cosiddetta realtà ha superato e da decenni qualsiasi fantasia. Di qua e di là dell’Atlantico. O forse, come da presentazione del programma di sala in questa stagione italiana davvero: Non ci resta che ridere.
Titolo di una bella canzone vincitrice a Sanremo di Angelina Mango. O, per rovesciare quel Non ci resta che piangere film italianissimo con Roberto Benigni e Massimo Troisi del 1984. Manifesto autorale Capitolo Due? ironica autoironia, forse, del regista e direttore artistico che ha scelto di agire questa testualità. Una linea autoriale che aveva già provato a percorrere sul tema della satira sociale italiana, quindi doppio tranello, appena e proprio poco tempo prima dell’avvento Covid, nel 2018, con Belve di Armando Pirozzi. In un teatro dove aleggia il mito di Luca Ronconi
Unica nota stonata: un pubblico che tiene cellulari accesi durante lo spettacolo ( due ore, ma con pausa), malgrado gli avvisi. Con foto e display in carica, in piene funzioni. Dei cellulari. Malgrado siamo entrati nello spazio del pubblico col buio, malgrado i gradini e le maschere che ci portavano ai nostri posti numerati con palco in piena luce.
Bene lo spettacolo che non tratta di amori liquidi. vedi Baumann
Capitolo Due di Neil Simon uno spettacolo di Massimiliano Civica, con Maria Vittoria Argenti, Ilaria Martinelli, Aldo Ottobrino, Francesco Rotelli, scene Luca Baldini, costumi Daniela Salernitano, luci Gianni Staropoli, traduzione e adattamento Massimiliano Civica, Produzione Teatro Metastasio di Prato
Visto a Prato, Teatro Fabbricone, il 26 gennaio 2025