RUMOR(S)CENA – SOS CINEMA – Esegesi del film LICORICE PIZZA di Paul Thomas Anderson– Come mi accadde per Magnolia anche per Licorice Pizza ,il nuovo film di PTA ventitré anni dopo,spesso ho dovuto alzarmi in piedi.Impossibile star seduti di fronte a quest’altra elettrizzante, intima e gigantesca nuova avventura del Regista forse più grande della contemporaneità. Los Angeles e la San Fernando Valley stanno a PTA come Roma e Rimini stanno a Federico Fellini.Luoghi dell’anima,quelli che vedi ascolti con occhi e orecchie,ma in realtà attraverso questi organi raggiungono l’anima,la rivelano,ne confermano l’esistenza. È il potere del Cinema quando si fa sogno, che sogni ad occhi aperti tanto è la stessa cosa.Alana e Gary ,come tutti i personaggi di Magnolia sei tu, tante piccole parti di te sbriciolate in un Amacord cruciale,in crocevia epocale. Gli Anni 7’0, i Seventies dove tutto diventava possibile, il sesso, l’amore libero, le droghe, la libertà. Dove si chiudevano porte e se ne aprivano altre, Hollywood tramontava ma arrivava la new Hollywood dello Spielberg di Duel a bordo di un camion,che in Licorice Pizza non insegue nessuno e va in retromarcia, alla ricerca proustiana del tempo perduto. L’adolescenza di Gary incontra la prima giovinezza di Alana, dieci anni di differenza lui attore in erba cicciottello pieno di brufoli per gli show di Lucille Ball, lei in superminigonna tra lavori precari accetta di fargli da tutore per portarlo agli show. Lui la ama a prima vista, lei tentenna. La storia è tutta qui, eppure nelle mani di PTA come fu per il Fellini de La dolce vita dal nulla apparente nasce un tutto effettivo. Il grande affresco di un tempo ,di un luogo,della sua anima in controluce.Non c’è nel fluire gioiso di Licorice Pizza (titolo di contrasti e armonie) una sola inquadratura che non riscriva la psicologia Usa del Sogno Americano infranto e decostruito dai Settanta in poi. Esattamente come il New American Cinema di Altman, Scorsese, Spielberg, Rafelson, Ashby, Schzatzberg, Licorice Pizza annulla tutto,resetta il mondo agli Anni 70’, come una nuova partenza dove tutto era ed è ancora possibile. Parte dal singolo e arriva a una generazione, parte da un luogo e ritrae un mondo, parte e riparte dal Cinema sempre in ogni suo momento sublime, memorabile, indimenticabile già ora per sempre. Cooper Hoffman figlio del compianto grandissimo Philippe Seymour attore feticcio di PTA ne è la reincarnazione da brivido e Alana Haim componente delle Haim, gruppo musicale indie di cui regista ha fatto i video musicali, è una nuova Barbra Streisand non a caso citata nel film.Tutto molti anni dopo quei tempi, quei miti, quei personaggi(Sean Penn magnifico fa un William Holden da Sunset Boulevard). Ma Il filo nascosto del Cinema cuce e ricuce tutto, passato e presente, ricama la memoria e compone il grande arazzo dell’inconscio collettivo. Che unisce tutti, supera la morte e rende tutto vivo e presente. Capolavoro ,sembra piccolo ma è gigantesco. Da vedere seduti o anche (forse meglio) in piedi, pure ballando.
Licorice Pizza, un film da guardare in movimento
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