RUMOR(S)CENA – LIVORNO – Dentro lo spazio ristrutturato del Silos Granario appena inaugurato, uno spettacolo fantasmagorico per grandi e piccini: Alice, tratto da Lewis Carrol con drammaturgia e regia di Francesco Cortoni. Prima di raccontare del bel lavoro del regista drammaturgo e attore è necessario documentare la location dove è stato ideato e programmato: una archeologia industriale-portuale risalente agli anni Venti del secolo scorso e in funzione fino agli Ottanta. Il Silos Granario, ubicato dentro l’area portuale livornese è stato utilizzato per mezzo secolo come luogo di stoccaggio merci per il commercio di petrolio e grano. Chiuso trent’anni fa, è stato inaugurato lo scorso giugno dopo una importante operazione di riconversione che da luogo abbandonato a vocazione industriale lo ha trasformato in spazio culturale e turistico dedicato a luogo di mostre, eventi, iniziative culturali. Ubicato in area porto passeggeri, Terminal crociere, Silos Granario è di fatto stata ideata come una realtà di straordinaria valenza operativa nell’ambito del turismo e della cultura labronica in una città che sta cercando nuovo rilancio e riconversione dopo anni di crisi.
Una città industriale che peraltro ha dato i natali a figure di spicco nell’arte internazionale e ad oggi nella cultura fra le quali Mascagni, Modigliani, Fattori e Caproni e Giorgio Fontanelli . Ma anche e perché no, Paolo Virzì col suo approccio sanguigno e vitale in notissimi film, Roberto (Bobo) Rondelli con le sue canzoni di autorato poetico e Simone Lenzi , narratore. Detto questo, avvicinarsi ed esplorare l’area in cui è stato rappresentato il lavoro di Cortoni (prodotto da Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno e da Pilar Terneda), è davvero una avventura come deve esserlo stato per Cortoni che ha occupato coi suoi attori lo spazio adattandolo al suo progetto di regia e al suo pubblico come prima iniziativa del Silos e dentro la kermesse estiva di Effetto Venezia (concerti, spettacoli, letture in uno dei quartieri più suggestivi della città che dà sui “fossi”, ovvero i canali di barchini ristoranti e bistrot che dalla città portano al mare, ricchi di storie di camalli e popolo ben narrati nei testi di Bobo Rondelli, alla sua 36esima edizione).
Il lavoro di Cortoni si è districato in uno spazio che di teatrale ben poco ha: uno spazio con colonne gigantesche che certo non garantiscono una visuale felice rispetto ad una platea costruita a ferro di cavallo su tre gradoni. Nonostante questo e forse proprio a sfida della difficoltà, Cortoni ha pensato e ben realizzato il suo lavoro paradossalmente sfruttando proprio il vedo-non vedo intrecciando le storie affabulesche di Alice in e tra le colonne. E quindi ecco appalesarsi Alice alla rincorsa del Bianconiglio, e tutti i personaggi che compaiono-scompaiono in e fra le colonne: Cappelaio Matto, Regina Rossa, Fante di cuori, Brucaliffo, Dodo, Duchessa, Lepre, Gatto dello Cheshire. Un avvicendarsi veloce e in uno spazio se pur costretto, da destra e da sinistra e dentro e fra gli spazi del colonnato. Tutto ciò molto ben supportato e valorizzato da un pubblico di tutte le età con bambini molto piccoli curiosi e attenti. Davvero molto belli i costumi e le maschere e molto bravi gli attori
Alice -Regia e testo Francesco Cortoni
con Elisabetta Raimondi Lucchetti, Silvia Lemmi, Irene Catuogno, Federico Raffelli, Davide Niccolini, Carlo Salvador, Francesco Cortoni
Musiche Filippo Conti
Costumi Massimo Tintorini
Maschere Gisella Buttera, Matilde Gori, Noemi Perna
Visto a Livorno, Silos Granario in Effetto Venezia, agosto 2021