musica e concerti — 30/11/2017 at 14:34

Human Feel: Un musica molto umana e calda

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FERRARA – Al Torrione jazz Ferrara il 25 Novembre scorso si sono esibiti nell’ambito del loro breve tour italiano gli Human Feel , un quartetto jazz creato venticinque anni fa dalla fervida mente di alcuni giovani musicisti allora emergenti di stanza a Seattle: il batterista Jim Black e i sassofonisti Chris Speed e Andrew D’Angelo, a cui alcuni anni dopo si è aggiunto il chitarrista Kurt Rosenwinkel , poi spostatisi negli anni ‘90 nella effervescente scena jazz downtown newyorkese. Da allora questo quartetto è esistito come tale sporadicamente, perché, per le estreme capacità tecniche e compositive dei singoli componenti, ognuno di essi è stato via via reclutato per altri progetti da consolidati artisti come Tim Berne, Dave Douglas, Uri Caine, John Zorn ed Ellery Eskelin, disperdendosi altre formazioni. Per questi motivi hanno prodotto negli anni pochi ma essenziali lavori, che ne hanno fatto un gruppo quasi leggendario per gli appassionati , anche per le loro rare apparizioni dal vivo. Un quartetto atipico, con due sassofonisti front man alla pari e senza un contrabbasso, che parte da solide basi free jazz, avventurandosi nei territori di confine con la musica da camera e il rock alternativo, dando vita a una fusione esplosiva senza precedenti, e che raggiunge l’apice proprio nelle esibizioni dal vivo, dove danno il meglio di sé grazie alla loro generosità espressiva.

 

Finalmente di nuovo insieme dopo molti anni, i quatto non hanno perso nulla della loro originale forza espressiva, anzi riescono a coagulare una musica liquida e multiforme, che alterna momenti cameristici intimisti a furiose improvvisazioni dove i due sassofoni si inseguono e rincorrono, ora in contrappunto ora all’unisono, raggiungendo momenti di alta intensità emotiva. Chris Speed e Andrew D’Angelo dopo tanti anni assieme hanno raggiunto una intesa quasi telepatica, suonano a memoria e non risparmiano mai il fiato, avventurandosi in assoli energici e caotici ma al tempo stesso ordinati, mai fini a sé stessi . Jim Black si conferma come uno dei più creativi batteristi sulla scena attuale, grazie alla sua metronomica precisione e alla grande inventiva , e non si limita a dare il ritmo ma collabora a creare complesse strutture sonore che si intersecano alle melodie grazie anche ad artifici elettronici. La chitarra di Kurt Rosenwinkel ricama un incessante tappeto sonoro perfettamente intrecciato ai fiati ed emerge con discrezione e perfetto tempismo quando diventa il protagonista della scena, grazie ad un tocco delicato e preciso. Una musica ricca e complessa, che soddisfa anche l’ascoltatore più esigente senza mai perdersi in inutili estetismi.

 

 

 

Visto al Torrione jazz di Ferrara il 25 Novembre 2017

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