RUMOR(S)CENA – PALERMO – ‘A Cirimonia, andato in scena al Teatro Biondo sede dello Stabile di Palermo, è uno spettacolo (il testo è di Rosario Palazzolo) retto da un meccanismo teatrale che fin dalla prima apparizione degli unici due protagonisti (le scene e i costumi sono della brava Mela Dell’Erba), tiene in tensione lo spettatore. Ascoltiamo i due personaggi interagire tra di loro: davanti hanno una torta con una candela che rappresenta il numero 8, in un momento in cui bisogna – come dice Stefano Randisi ( ‘U masculu) – “ ricordare momenti veri del passato”. All’inizio si cerca di capire che tipo di relazione intercorra tra i due misteriosi personaggi (solo alla fine ogni dubbio verrà sciolto). Sono sposati?: “
Questo è un ricordo fasullo, io con te non mi sarei mai sposato”, dice ad un certo punto Stefano Randisi alla ‘Fimmina’, interpretato da Enzo Vetrano, ostentando sicurezza. Già perché la memoria inganna e costruire una storia lineare e coerente della propria vita, a volte, pare quasi una missione impossibile eppure indispensabile per capire chi si è veramente. ‘U masculu sembra quello in grado di vedere di più anche se cieco, ma ne siamo veramente sicuri? “ Può darsi che sia dell’America?” ipotizza ad un certo punto la’fimmina’ e ‘U’masculu risponde: “ per un ‘oh yes’ che hai detto pensi di provenire dagli Stati Uniti?”.
La canzone che si sente in sottofondo (la voce meravigliosa è di Raffaella Misiti) non sembra stimolare i personaggi, non riuscendo a ricordare niente del loro passato. Come delle schegge che colpiscono all’improvviso, si sentono delle voci inquietanti di bambini che cantano filastrocche, il cui significato verrà chiarito solamente al termine della rappresentazione, e che aiuteranno i personaggi e gli spettatori a ricostruire il passato del maschio e della femmina. Si sente anche la voce di un uomo violento che cerca di leggere il giornale e intima a qualcuno di fare silenzio, di smetterla di disturbare. La lettura che l’uomo fa del suo quotidiano è terrificante (la ‘fimmina’ dirà – nel momento in cui questa misteriosa voce è silente- “: ho sentito una voce che diceva ‘schiferie’ tu non l’hai sentita?”). Sono tutti casi di cronaca nera, omicidi che avvengono tra le mura domestiche. “ Coltellate”: “ ma perché si è andata a costituire doveva uccidersi” e via dicendo.
Insieme a ‘U masculu e ‘A fimmina assistiamo al racconto di piccole scene, frammenti del passato che non restituiscono un quadro completo della situazione. “Parlavi con due donne che si chiamavano Bobby, sia la madre che la figlia ma loro non ti rispondevano”, dice Stefano Randisi alla ‘fimmina’. La scenografia scarna ed essenziale è fondamentale: un elemento della scrittura scenica che restituisce il senso di abbandono, di solitudine e disperazione in cui sono finiti i personaggi. Quando le luci si accenderanno a spettacolo finito, tutto sarà chiaro a ‘U Masculu che a ‘A fimmina’, e a chi era presente, nel permettere di raccontare la storia drammatica della vita dei due personaggi a cui danno vita Stefano Randisi ed Enzo Vetrano, straordinari interpreti e meritevoli di ricevere gli applausi per il lavoro straordinario svolto. ‘A cirimonia è uno spettacolo che può essere visto più di una volta.
Visto al Teatro Biondo di Palermo il 28 novembre 2021