RUMOR(S)CENA – GENOVA – Anche questa scelta di repertorio da parte del Teatro Carlo Felice di Genova è un rinnovato tributo al teatro che si reinventa in musica, all’opera dunque che riconosce le sue radici più profonde, l’essere cioè innanzitutto teatro da cui la musica nasce che la musica, contemporaneamente, fa nascere in uno scambio che è sintassi e dialettica nuova e originale. Un nuovo dittico che si compone di due creazioni a latitudini temporali opposte, la settecentesca “Serva Padrona” di Giovanni Battista Pergolesi e, a seguire, la novecentesca “Trouble in Tahiti” di Leonard Bernstein, unite nella narrazione del rapporto di coppia uomo/donna che si modifica ed evolve, ma mantiene coordinate comuni e riconoscibili, tratti universali che l’una e l’altra richiamano quasi specchiandosi.
Così dall’esito felice della farsa di Pergolesi, il contrasto tra serva e padrone che si risolve nel matrimonio da entrambi desiderato, si approda, con interessante scelta registica segnata da un viaggio di nozze attraverso il tempo, ad una coppia borghese americana in crisi con sé stessa e con i mutamenti di ruolo che la modernità, quasi richiamando in sé stessa quell’eterno contrasto, impone e insieme facilita.
Dentro questo percorso, una vera e propria peripezia che ritorna in fondo al suo punto di partenza, un appropriato dosaggio e amalgama di linguaggi, musicali e drammaturgici, così diversi da apparire l’uno lo specchio che illumina l’altro e viceversa. Dal barocco scherzoso dello spartito di Pergolesi, che dà il segno musicale e apre così la strada ad un teatro popolare di maschere, di Colombine e Pantaloni, che evolve verso la commedia goldoniana con la figura tipica della “serva civetta”, al libero contrappunto del jazz utilizzato da Bernstein per recuperare il mondo, così profondamente cinematografico, della vita di coppia nelle periferie affluenti del boom americano degli anni cinquanta.
Un dittico che si mostra, così, come una narrazione coerente in due atti mai contrapposti ma spesso quasi sovrapponibili, uniti in particolare dallo sguardo registico di Luca Micheletti, che sappiamo prima che alla musica nasce al teatro, capace, come lui stesso scrive, di trasfigurare il teatrino delle maschere di Uberto, Serpina e Vespone nel set cinematografico del melodramma moderno di Dinah e Sam.
Ne è riscontro la spontaneità e la facilità con cui i due bravissimi protagonisti Luca Micheletti, baritono, e Elisa Balbo, soprano, una coppia anche nella vita lo ricordiamo, si calano nei personaggi guidandoci quasi visivamente e rintracciare, nella diversità, l’universalità di sentimenti e relazioni che la musica distilla oltre le parole, nella loro essenzialità.
A loro pari la presenza di Giorgio Bongiovanni, attore impastato nella commedia dell’arte che è Vespone, nonché il trio jazz (Melania Maggiore, soprano, Manuel Pierattelli, tenore, Andrea Porta, baritono) che come un coro greco accoglie la coppia nel suo approccio al novecento, sia musicale che teatrale.
Una bella rappresentazione, anche in scenografie, luci e costumi, cui l’orchestrazione del giovane Alessandro Cadario offre lo slancio per raggiungere l’intimità di ciascuno di noi. Come di consueto, nelle due diverse formazioni utilizzate, sobria e brillante la prova dei professori dell’orchestra del Teatro Carlo Felice.
La serva padrona di Giovanni Battista Pergolesi
Intermezzo buffo in due parti su libretto di Gennarantonio Federico
Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice
Uberto Luca Micheletti, Serpina Elisa Balbo, Vespone Giorgio Bongiovanni
Maestro ai recitativi Sirio Restani. Arciliuto e chitarra barocca Simone Vallerotonda
Maestro concertatore e direttore Alessandro Cadario. Regia Luca Micheletti. Scene e costumi Leila Fteita. Luci Luciano Novelli
Orchestra e Tecnici del Teatro Carlo Felice
Trouble in Tahiti di Leonard Bernstein
Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice
Sam Luca Micheletti. Dinah Elisa Balbo. Trio jazz: Soprano Melania Maggiore, Tenore Manuel
Pierattelli, Baritono Andrea Porta. Maestro concertatore e direttore Alessandro Cadario. Regia Luca Micheletti. Scene e costumi Leila Fteita. Luci Luciano Novelli.
Visto al teatro Carlo Felice il 28 gennaio 2022 in replica 4/5/6 febbraio.