RUMOR(S)CENA – TEATRO COMUNALE ABBADO – FERRARA – «Motore!-Ciak!-Azione!»: queste le tre parole rivolte ad una troupe cinematografica o cinetelevisiva, accompagnate da altrettanti punti esclamativi, come segno di interpunzione il cui tempo trascorso tra loro è una frazione di secondo. Pause infinitesimali per dare il comando a chi deve riprendere una scena sul set di un film e l’avvio delle riprese unitamente alla recitazione delle attrici e degli attori: è quanto si è visto nei giorni di riprese che si sono svolte all’interno del Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara e in diversi luoghi suggestivi e storici della città estense. La voce che impartiva l’ordine era quella di Michele Placido, autore, regista e anche interprete di Passio Christi: un film che unisce il teatro al cinema e che verrà trasmesso gratuitamente Venerdì 2 aprile 2021 alle ore 21 sul Canale Youtube del Teatro Comunale di Ferrara: www.youtube.com/channel/UcnQLBkhw-ZX5e4A52b4WofA
Le circostanze della pandemia e l’impossibilità di condividere col pubblico presente in sala l’evento, hanno fatto sì che si ripensasse la modalità di fruizione di un’opera di tale portata, inizialmente immaginata per essere rappresentata dal vivo, lungo le vie della città estense.
Una metafora del teatro in cui si vedrà anche la sofferenza di un Teatro Comunale, chiuso in tutta la sua maestosità, silenziato da una condizione di emergenza sanitaria in cui tutti devono sopportare la “croce”: una di queste si vedrà nel film dove è stata deposta al centro del palcoscenico . Tutto ruota intorno ad un simbolo della cristianità per raccontare la “Passione di Cristo”, in una trasposizione drammaturgica e cinematografica inedita, tratta dal testo originale di Mario Luzi, scritto in occasione della via Crucis al Colosseo di Roma per la Settimana Santa del 1999, oltre i Salmi 23 e 24 dell’Antico Testamento, da “Maria alla croce” dal Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame (per gentile concessione della Fondazione Fo-Rame)
Passio Christi è firmato da Michele Placido e con lui recitano anche Moni Ovadia, Daniela Scarlatti (originaria di Merano, interpreta in dialetto trentino e roveretano, lo Stabat Mater, da lei tradotto, in una versione originale), Sara Alzetta e Vito Lopriore nel ruolo di Cristo. La regia video è condivisa con Toni Trupia. Una produzione della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.
Michele Placido dirige con sapiente maestria, seguendo la sceneggiatura dotato com’è di un’inventiva creativa capace di materializzarsi scena dopo scena. Medita lunghi minuti in un silenzio assoluto che viene interrotto solo a tratti dal lavoro meticoloso dei macchinisti di scena, attrezzisti, elettricisti del Comunale, insieme ai cameraman e ai fonici della Civetta Movie, autori delle riprese attendono che il regista spieghi loro come procedere. Si gira nel loggione e nei palchi del Teatro, trasformato in un set con tutta la sua opulenza che ne fa uno dei teatri più belli d’Italia: seduto su uno strapuntino di velluto Placido si concentra “religiosamente” a testa bassa e immagina cosa accadrà da lì a pochi minuti.
Non c’è tensione, come spesso accade in tanti altri set, dove la concitazione del lavoro cinematografico è palpabile e frenetica. Qui c’è una pace interiore che si riversa sull’ambiente teatrale capace di trasformarsi grazie ad un abile meccanismo di rovesciamento delle parti: la platea, l’enorme e profondo palcoscenico, i palchi e il ridotto cambiano prospettive e si prestano a divenire altro, rarefazioni architettoniche, ambienti meta teatrali fino a mutare in luoghi dell’anima.
Le riprese dall’alto inquadrano Cristo (Vito Lopriore) sdraiato a terra sotto la Croce, l’ illuminazione metafisica e gli squarci di luce naturale entrano di taglio dalle grandi finestre. Via il nero dei fondali, le quinte, tutto è spoglio, scarno ed essenziale. Come la mano registica che da poche indicazioni indispensabili al cast. Parole sussurrate e recitate capaci di echeggiare nell’acustica perfetta di questo Teatro. Il verbo che si fa parola. Il regista seduto in loggione indica a Moni Ovadia il timbro e la coloritura vocale, i respiri che l’attore dovrà utilizzare nel recitare un Salmo, alternando l’italiano e l’ebraico. Non servono molti ciak a Placido, tutto fila liscio senza intoppi.
Ci si sposta nel ridotto e qui si assiste ad una delle scene più evocative di tutto il film in cui i riflessi degli specchi e le fughe delle varie porte aperte del ridotto che conducono dentro la storia. Si narra la Passione e la sofferenza tramutata in continuazione in ulteriori significati profondi che solo dopo la visione da spettatori si potranno comprendere a pieno. Scene di interni nei luoghi più reconditi del Comunale: sulla graticcia (la struttura a travi di legno o metallo alloggiata in cima alla torre scenica a ridosso del soffitto del palcoscenico), si girano alcune scene dove il protagonista incontra altri personaggi della Passione, tra tiri, pulegge, rocchetti e carrucole.
Il mistero alberga qui e si cela alla normale visione di uno spettacolo teatrale, ma in questo caso, grazie alla felice intuizione di Michele Placido, si svelerà in tutta la sua potenza. Appaiono uomini e donne, comparse e musicisti sul palcoscenico disposti in cerchio. Hanno collaborato la scuola d’Arte cinematografica Florestano Vancini (Gianluca Ferroni, Marco Sansoni e Filippo Romanelli), Amira Ech Cherrate, allieva del Centro Preformazione Attoriale di Ferrara, il Coro dell’Accademia dello Spirito Santo diretto da Francesco Pinamonti, Antonio Aiello dell’orchestra Città di Ferrara. Nel film appaiono anche dei macchinisti a cui il regista affida piccoli ruoli. Teatro nel teatro che si presta a divenire cinema. Ferrara è città del cinema e qui i maggiori registi hanno firmato pellicole che fanno parte della storia cinematografica d’Italia. Si sparigliano le convenzioni e le arti si fondono tra di loro.
La troupe va al cimitero ebraico (una presenza di una comunità che nel 1627 contava 1500 ebrei e un ghetto durato oltre un secolo), per poi spostarsi nella chiesa dei giornalisti di San Giuliano, sulle strade del centro storico. Una delle scene è stata girata in esterno alle cinque della mattina con Vito Lopriore.
Daniela Scarlatti interpreta una Mater Dolorosa. Si sentiranno le note dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi, la colonna sonora che accompagna Passio Christi, nella superba e trascendentale versione diretta da Claudio Abbado che in questo Teatro aleggia ancora la sua presenza e di cui tutti i lavoratori, maestranze e personale amministrativo ricordano con infinita nostalgia. Un film – teatrale in fase di montaggio e post produzione procede fino all’ultimo istante prima della messa in onda, prevista in un Venerdì Santo che tutta l’umanità non potrà mai scordare, il secondo vissuto con sofferenza e passione, per la chiusura e l’impedimento di trascorrerlo nella piena libertà individuale e di gruppo. Il Covid-19 ha mietuto vittime a centinaia di migliaia, solo in Italia, senza tenere conto di quante sono in tutto il mondo. Si citano anche vittime di guerra e di dittature feroci come quelle dell’Olocausto, del Fascismo e dei genocidi, di troppe guerre fratricide.
La Passione di Cristo conduce fino ai giorni nostri, alla Siria, ai luoghi dove le atrocità non smettono di essere compiute. Placido raccoglie a sé pensieri, visioni, evocazioni e mentre dirige si sofferma per raccogliere quanto si potrà vedere . Entra ed esce dai palchi, sposta le sedie e le accatasta come se fossero state abbandonate nella fretta di lasciare il Teatro, vuoto e silenzioso che attende che la sua Passione termini e possa tornare a vivere.
backstage di Passio Christi
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Il Teatro Comunale Claudio Abbado e la città di Ferrara sono lo sfondo e i co-protagonisti di questo prodotto unico, che resterà come un segno di speranza per il difficile momento che stiamo attraversando.
La Fondazione Teatro Comunale di Ferrara presenta: PASSIO CHRISTI . Da un’idea di Michele Placido su testi di Mario Luzi, Dario Fo e Franca Rame (un particolare ringraziamento alla Fondazione Fo Rame), Salmi biblici a cura di Moni Ovadia.
Venerdì 2 aprile 2021 ore 21 sul Canale Youtube Teatro Comunale di Ferrara
Scheda tecnica PASSIO CHRISTI. Da un’idea di Michele Placido. Testi di Mario Luzi e Dario Fo. Salmi biblici a cura di Moni Ovadia. Interpreti Sara Alzetta Moni Ovadia Michele Placido Daniela Scarlatti e nel ruolo di Cristo, Vito Lopriore Coro dell’Accademia dello Spirito Santo Francesco Pinamonti, direttore Antonio Aiello Konzertmeister, Orchestra Città di Ferrara. Una creazione video Michele Placido Toni Trupia Partner tecnico Civetta Movie
foto di copertina dal backstage di Passio Christi crediti foto di Elisa Catozzi