Focus a teatro, Interviste, Pensieri critici — 31/05/2016 at 22:30

“In..equilibrio”: quale futuro per Armunia a Castello Pasquini?

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Senz’altro data la peculiarità di un progetto artistico così duraturo e di portata internazionale, questi eventi di ristrutturazione di spazi comporteranno dei disagi; tuttavia ci pare capire che ci sono altre questioni in corso che destano timori?

Angela Fumarola: «Certamente sì. Siamo preoccupati per alcune dichiarazioni politiche relative alle ipotesi della futura funzione del Castello e dei suoi spazi, una volta riaperto, anche rispetto alla comunità stessa di Castiglioncello. Ci chiediamo, soprattutto se sarà salvaguardato il patrimonio storico che rappresenta ed ha rappresentato, per migliaia di persone in Italia, e all’estero, questo che è diventato di fatto un marchio culturale e artistico, legato a espressioni d’arte di teatro, danza, e  filosofia, con al centro lo spazio così suggestivo del Castello.»

Quindi la vostra preoccupazione è anche rispetto all’autonomia che fino ad ora e da vent’anni ha avuto Armunia?

«Una delle nostre principali preoccupazioni attuali è legata alla programmazione artistica per il prossimo futuro, che richiede delle calendarizzazioni rigide per ovvie necessità, legate alle attività nazionali ed internazionali degli artisti, sia per quanto riguarda il teatro che la danza, che considerano da decenni Castello Pasquini, un punto di riferimento solido, come un faro nel panorama della ospitalità e, sopratutto,  garanzia di diffusione mediatica (che noi come Associazione ci proponiamo di portare avanti e potenziare), come deve essere per eventi di rilevanza per il territorio e per la cultura italiana ed internazionale.  Ora per noi è importante difendere il Festival Inequilibrio, un fiore all’occhiello che ha mobilitato intelligenze e capacità artistiche ideazioni uniche. Il programma 2016 lo dimostra ed è la carta di identità ed espressione di uno spazio-luogo d’eccellenza».

pubblico in tensostruttura al Festival Inequilibrio (foto di repertorio)
Pubblico in tensostruttura al Festival Inequilibrio (foto di repertorio)

Cosa pensate dell’offerta del sindaco di concedere la Fattoria Arcivescovile di Rosignano, quale sede delle residenze di Armunia?

«Per le residenze artistiche il nuovo spazio è senza dubbio un luogo molto bello, dove gli artisti potranno avere spazi dove lavorare in una dimensione senza tempo, immerso nella natura collinare con un auditorium (in ristrutturazione) che diventerà sala prove. Fin qui tutto sembra perfetto, siamo consapevoli che dovremo rimodulare il progetto secondo questi nuovi parametri, e lo faremo in un’ottica di rilancio e soprattutto di costruzione di percorsi partecipati dagli abitanti di Marittimo. La questione però va al di là dei nuovi spazi che l’amministrazione ci fornirà in sostituzione del castello Pasquini. Potremo trovare altri luoghi interessanti per fare prove e site specific, ma il valore aggiunto che aveva Castiglioncello, era dato dalla disponibilità incondizionata del palco della tensostruttura, che rispondeva alle necessità degli artisti in prova. Non è poco, è tutto! Al momento, e già a partire dall’autunno, per gli sharing e le residenze, manca un palcoscenico dove fare un disegno luci o allestire delle scenografie. La più penalizzata è la danza, per la quale abbiamo dovuto rinunciare al debutto del prossimo lavoro di Claudia Catarzi germogliato nella tensostruttura curata fino ad oggi dai nostri tecnici. Ci piacerebbe sapere da quando e se, potremo offrire come palcoscenico per le residenze, quello del teatro Solvay in vista della prossima trattativa che il Comune di Rosignano Marittimo avvierà con la Società Solvay – visto che al momento il teatro ci costa 1200 euro al giorno- ,per  ogni spettacolo.  Infine ci auguriamo di poter continuare a disporre di Castello Pasquini in estate, per l’intero periodo del festival Inequilibrio per non snaturare una tradizione che lo identifica e alla quale anche questo edificio storico lega il suo nome. Vediamo cosa accadrà nel 2017. Per ora non sappiamo molto altro».

Vincenzo Brogi, lei è presidente dell’ Associazione Armunia: come si pone e cosa pensa di questa complessa situazione che si è venuta a creare tra Associazione e Comune di Rosignano?

«La mia posizione attuale è quella di essere disponibile ad un accordo fra società Solvay e Comune in questa fase di salvataggio (in contitolarità) e  una  futura triangolazione fra auditorium di Marittimo, il Teatro Solvay e Castello Pasquini. Vorrei lavorare in concreto ed in concertazione per un consolidamento di Armunia insieme all’Amministrazione comunale».

(interviste curate da Renzia D’Incà)

prosegue a pagina 4

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