Un teatro in attivo, vivo, collegato a doppio filo a territorio e comunità. Un teatro che aumenta i propri abbonati passando in quattro anni di apertura ed attività dai sessanta del primo anno ai 140 di questa stagione. Stagione popolare come testi e contenuti. Al Teatro delle Arti di Lastra a Signa diretto da Gianfranco Pedullà si tiene d’occhio il bilancio e la qualità. Ed i nomi non mancano: Alessandro Benvenuti, Veronica Pivetti, Lucia Poli, Alessandro Bergonzoni, Alfonso Santagata. Dei big. Da quest’anno Le Arti di Lastra a Signa diventano una delle residenze toscane multiple e condivise; infatti a fianco della compagnia storica del Teatro Popolare d’Arte ci sarà la compagnia di danza della coreografa Simona Bucci che vuole creare “delle crepe nei pregiudizi del pubblico nei confronti della danza contemporanea”.
A supporto del progetto di Lastra a Signa, cittadina che può vantare anche la villa che fu casa del tenore Enrico Caruso, oggi divenuta museo e la Fondazione Toscana Spettacolo che quest’anno ha contribuito alla realizzazione di quarantasei stagioni teatrali regionali: “Questa è una stagione all’insegna della contemporaneità – introduce la presidente Beatrice Magnolfi – c‘è il comico ed il tragico, un teatro che parla di noi, delle nostre comiche tragedie quotidiane”. Una stagione che parla anche ai giovani, in quest’ottica la pièce vincitrice del “Premio In box”, “Il convegno” della compagnia di Scampia Punta Corsara. “Non arretriamo nell’investimento sulla cultura, in tempi di crisi si sente ancora più il bisogno del teatro”.
Il Convegno Punta Corsara
La madrina del Teatro delle Arti, che è anche cinema, è l’assessore provinciale alla cultura Carla Fracci. Un decalogo di proposte che potremmo sintetizzare con il grande filone napoletano: Gennaro Cannavacciuolo ed “Il peccato erotico” (31 gennaio), Eduardo De Filippo ripreso da Santagata in “Requie a l’anema soja” (17 gen), gli stessi Punta Corsara (10 gennaio). Inaugura “Marcovaldo”, da Calvino, per la regia di Gianfranco Pedullà, il 15 novembre, un contadino che lascia la campagna (Marco Natalucci) che si getta nella vita urbana, con i tratti della vita agra bianciardiana. Attesa anche per la novità di Bergonzoni (21 febbraio), ancora senza un titolo certo, sempre in bilico tra la caduta ed il volo pindarico lessicale.
Marcovaldo Marco Natalucci
Teatro delle Arti
Via Matteotti 8, Lastra a Signa (Firenze)
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