BARI – Un artista che diffonde la sua arte. Concedendo la possibilità di apprendere, di raffinare le proprie doti – quando si è dotati -, anche di cimentarsi da neofiti se la tensione è sana e biunivoca. La penna di Michele Santeramo è tra le più apprezzate della drammaturgia e letteratura contemporanea. Intendendo con il termine, la capacità di tradurre in produzioni segni, codici, resoconti di un’attualità decadente e ricca di spunti socio-antropologici, ricca di storie da raccontare per guardarci meglio, per sapere meglio di come e cosa siamo diventati.
Dal Sud, in cui i paesaggi urbani, sub-urbani ed extra-urbani, suggeriscono all’occhio e alle mani dell’osservatore sensibile. Capace di trasformare la visione in traccia, testimonianza, opera. A Santeramo nel 2013 gli viene conferito il premio della Associazione Nazionale Critici di teatro. Nel 2011 vince il Premio Riccione per il Teatro con il testo “Il Guaritore”.
Del 2012 è il testo “LA RIVINCITA” (produzione Teatro Minimo – Fondazione Pontedera Teatro). Da questo titolo sarà tratto il suo primo romanzo, di prossima uscita.
Per Teatro Minimo è autore: Le scarpe, Accadueò, vincitore del premio Voci dell’Anima 2004, Vico Angelo custode, Murgia, spettacolo Generazione Scenario 2003, Konfine – selezione Enzimi 2003.
E’ autore di sceneggiature per cortometraggi. Pubblica per Edizioni Corsare Konfine e altre divertenti tragedie, per Edizioni Torre di Nebbia Teatro Minimo e per Editoria & Spettacolo Sacco e Vanzetti, loro malgrado. Nel 2008 pubblica nel volume Senza Corpo, edito dalla casa editrice Minimum Fax, il testo Il Cattivo.
Nel 2009 scrive Sequestro all’italiana, produzione Teatro Minimo, finalista al Premio Riccione per il Teatro 2009, pubblicato sulla rivista Hystrio n. 2/10.
Gli abbiamo rivolto delle domande sul laboratorio e il suo ultimo lavoro.
Proposte per il laboratorio a Castrovillari, dal 27 al 31 maggio nell’ambito di Primavera dei Teatri?
“Sul laboratorio a Primavera dei teatri, ripropongo la metodologia di lavoro dei laboratori che svolgo in genere in giro per l’Italia: nella prima parte condividere un metodo empirico pensato per trovare storie. Una condizione necessaria per instaurare la relazione propedeutica al discorso sul dialogo caratterizzante la seconda parte del laboratorio. E’ un metodo con passaggi chiusi, se si rispettano portano alla scrittura di una storia.”
E con quali aspettative?
“Trasferire per bene questo metodo. E riuscire a costruire una prima struttura di storia. In alcuni dei precedenti laboratori sono nate delle strutture di testi. Quindi le aspettative sono di contatto, di incidere trasferendo il metodo e lasciare tracce scritte.”
Dove trae ispirazione per le sue drammaturgie, i suoi scritti?
“Parto generalmente dall’osservazione del paesaggio rubando una definizione a Eugenio Turri secondo cui il paesaggio è l’esito della relazione tra uomo e il territorio. Qualcosa che suggerisce il contesto. Più raramente i miei scritti nascono dal legame con un tema.”
“La prima cena” lo presentate in nazionale presentato a Castrovillari. Qualche anticipazione?
“Racconto di come i rapporti interpersonali, quando sono obbligati da vincoli familiari, sono rovinati e si allontanano da un ideale di felicità. Rovinati anche da un male endemico, soprattutto nelle zone povere che è “il gioco”. Tre coppie che per la prima volta ballano al buio in una cena di primi ricordi. Due fratelli e una sorella che un mese dopo il funerale del proprio padre, vengono a conoscenza di un’eredità fatta di storie personali mai condivise, ora troppo ingombranti in un tempo che non sorride più. Sono partito adottando la struttura che insegno nel laboratorio.”
Michele Santeramo (Terlizzi, 1974) è attore e autore di vari spettacoli, tra cui Il Barone dei porci, Konfine (selezione Enzimi Teatro 2003), Radio Bunker (tratto da Il visconte dimezzato di Italo Calvino), Accadueò, Murgia (cartolina di un paesaggio lungo un quarto), Vico Angelo Custode, Sacco e Vanzetti, loro malgrado, (pubblicato da Editoria Spettacolo), Cirano (dal Cyrano de Bergeracdi Edmond Rostand), Il cattivo e Sequestro all’italiana. Ha fondato nel giugno 2001 la compagnia Teatro Minimo con Michele Sinisi.
giovedì 29 maggio 2014
ore 20.30 Teatro Sybaris
Teatrino dei fondi
La prima cena (prima nazionale)
di Michele Santeramo regia Michele Sinisi
Primavera dei Teatri
nuovi linguaggi della scena contemporanea
Castrovillari
27 maggio – 2 giugno 2014
XVedizione
in ricordo di Domenico Rigotti