IN REDAZIONE – Il mondo senza ali. Un giro intorno al pianeta Terra in treno e nave. Vietato salire sugli aerei. Da Piacenza a Milano, dall’Italia alla Polonia, sulla Transiberiana per 77 ore e cinque fusi orari attraversati. 5000 chilometri di treno non stop. Mongolia, Cina, India, Australia, America e Africa. 48.000 km, 16 nazioni in 9 mesi. Un viaggio molto particolare ideato e realizzato da un uomo solo: Claudio Pellizzeni. Il 4 maggio scorso Claudio è partito da casa sua e in questi giorni si trova a Pechino. Un bagaglio leggero e la consapevolezza di curare il diabete di cui è affetto da 24 anni. Una sfida con se stesso. Claudio Pellizzeni pubblicizza la sua straordinaria avventura su “Trip Therapy – Travel Video Blog dove scrive: «Il giro del mondo senza aerei, con un budget limitato e uno scomodo compagno di viaggio. Il diabete. Ce la farò? Dopo aver vissuto una vita che non mi è mai realmente appartenuta, fatta di lavoro, carriera e finanza, ho deciso di mollare tutto. Mi sono licenziato per coltivare la mia più autentica passione, per alimentare il fuoco che mi bruciava dentro». Quella di viaggiare.
«Ho deciso di riappropriarmi delle culture, delle persone, delle distanze e dei confini, spostandomi via mare e via terra, fino a raggiungere la terra più lontana, l’Australia. E poi l’Africa. L’intero giro del mondo senza mai volere in aereo. Dieci anni fa mi sono laureato e solo tre giorni dopo ero già in viaggio per Sidney. Volevo fare un’esperienza di lavoro e di studio. Con me avevo due valigie di venticinque chili l’una, le ho lasciate in un deposito bagagli e sono ripartito con uno zaino che pesava solo 12 chili e ho fatto il giro per l’Australia. Un modo per entrare in contatto diretto con le culture coltivato come una passione sempre da solo. Sono stato in Asia, nel nord dell’America».
Deve seguire un’ alimentazione che non crei problemi alla sua glicemia, visita paesi lontani e impegnativi, dorme nelle tende dei pastori, in treno, accetta l’ospitalità come un viandante o un pellegrino accettando un pasto caldo e un giaciglio. Ma il giovane piacentino non è un semplice appassionato di viaggi: tutto quello che fa ha un valore esistenziale molto più profondo.
«Potrei anche fallire nel perseguire il mio obiettivo, ma mi auguro di arrivare alla meta finale conseguendo un miglioramento fisico e mentale. Il viaggio che sto facendo lo considero come come terapia per l’ anima e il corpo. L’ impegno maggiore è stato quello di pianificare le tappe nei minimi dettagli. Direzione est, verso il sorgere del sole dopo un primo passaggio in Polonia. Da Pechino rotta verso sud-ovest fino al Tibet e Nepal e poi in India. Cercherò di attraversare l’Oceano Indiano per giungere sulle coste thailandesi. Mi dirigerò a nord per visitare tutto il sud est asiatico e scendere nuovamente a sud verso l’Indonesia. Infine nella speranza di trovare un passaggio barca sbarcherò in Australia alla volta di Sydney. Qui inizierò a pianificare la traversata dell’Oceano Pacifico su un cargo mercantile per sbarcare sul continente americano. L’ultima tappa della mia avventura sarà l’Africa».
Non senza dimenticare che deve curarsi. «Un impegno molto serio anche per la mia salute. La preparazione ha compreso la cura per il diabete il tempo impiegato per preparare tutto nei minimi dettagli è durato sette mesi. Ho anche deciso di aprire un blog per condividere con tutti la mia esperienza, compreso la gestione della mia malattia. Con questa avventura voglio raccontare la mia vita, cosa accadrà durante la mia lontananza da casa. Andrò anche in India e in Nepal dove presterò attività di volontariato negli orfanotrofi. Una scelta che mi potrà aiutare in futuro se avrò dei figli».
Giorni e notti in viaggio con il desiderio di realizzare un sogno e un antidoto alla vita di ogni giorno: «Una vita che non mi rendeva più felice – spiega Claudio – e quando ho preso questa decisione, i miei amici mi hanno sostenuto e mi hanno chiesto dei consigli su come affrontare dei viaggi così impegnativi. Quando tornerò potrò fare tesoro dell’esperienza, magari per dare informazioni e istruzioni per chi sceglie di fare dei viaggi a lunga distanza, che non siano solo delle vacanze comode e facili. Sul mio sito durante il viaggio cerco di pubblicare regolarmente notizie a riguardo. Se uno decide di viaggiare con un mezzo veloce come è l’aereo, non ha la possibilità di vedere nulla dal momento che parte a quando arriva a destinazione. Si priva di tante emozioni. La globalizzazione ha permesso molto ma è anche vero che io mi non ritrovo più i valori che io ho sempre amato».
Claudio Pelizzeni coniuga una sua idealità esistenziale molto particolare: lo spirito dell’avventura e della ricerca di senso attraverso il viaggio, la scoperta di valori ormai dimenticati e rivela di essersi ispirato ad una figura carismatica come Tiziano Terzani, il celebre giornalista e scrittore dedito ad un particolare interesse nell’ambito della periegesi, termine con cui si intende quel filone storiografico che si prefigge grazie ad un itinerario geografico, di raccoglie notizie storiche su popoli, persone e località, verificate, per quanto possibile, dall’esperienza personale. Il 3 giugno scorso l’intrepido “navigatore senza ali” scrive sulla sua pagina facebook: «Vi porto a fare un giro per Ping Yao, città ancora perfettamente conservata dell’antica Cina. Da questo video in poi cercherò di raccontarvi meglio come vivo questo meraviglioso sogno. Le strade antiche, bellissime, fanno da cornice. Arrivato a Xi’an!! In trepida attesa per vedere domani i famosi#guerrieriditerracotta! Il viaggio è stato bestiale, ma divertentissimo in terza classe con i cinesi che mi dormivano addosso, sotto i piedi e mi scattavano foto! La città di Xi’an non è un granché, ma il cibo è ancora una volta strepitoso. Questa stasera zuppa di wonton con i gamberi!».
Oltre che portare a conoscenza delle migliaia di fan, le scoperte di giorno per giorno, di città in città, luoghi, abitudini di vita, cultura e gastronomie di popoli diversi dai noi europei abituati a consumare cibi in abbondanza. Claudio dedica spazio anche al diabete e a come sta affrontando la sua cura da turista itinerante. Sul sito www. diabete.com, informa i medici e i pazienti su come gestisce i controlli per la glicemia. Prima di partire i medici lo hanno visitato per gli accertamenti sanitari e le istruzioni per la cura. «Sono seguito dal diabetologo Stefano Genovese dell’ospedale Multimedica di Milano e dalla nutrizionista Alessandra Bosetti dell’ospedale Sacco di Sesto San Giovanni per la dieta e l’analisi nutrizionale». Dalla Siberia alla Mongolia dove ha dormito nelle tende utilizzate dai pastori nomadi, passeggiate a cavallo e trekking. Vita salutare per tenere sotto controllo il diabete.
«In Italia ci sono da 3 a 5 milioni di pazienti affetti da diabete mellito, anche il nostro Paese si è dotato di un Piano nazionale sul diabete (PDN) sollecitato dal Parlamento europeo e assegna al paziente il ruolo di “gestore” della propria condizione di diabetico – spiega il dottor Paolo Emilio Marchetto responsabile del Servizio di diabetologia dell’Ospedale di Merano – e la definizione corretta proviene dal greco antico diabete riferendosi al glucosio che passa attraverso i reni nell’urina, e mellito che vuol dire miele, quindi dolce. Nei tempi antichi era la malattia delle urine dolci».
«In questo momento ho raggiunto la regione del Sichuan, nella parte meridionale della Cina, alle porte del Tibet. Fino al 18 giugno circa, – scrive Claudio sul suo blog – ovvero quando riuscirà ad entrare via terra in Nepal non potrà più connettermi a parte rarissime occasioni! Tuttavia dovrei riuscire ad aggiornare www.triptherapy.net e, grazie ad instagram, pubblicare le foto dei miei 1000 giorni felici in giro per il mondo senza aerei».
Un mondo senza ali di metallo ma quelle del desiderio di volare con la mente e il corpo, libero di affrontare la vita a modo suo, Claudio non ci rinuncia.
Galleria fotografica (crediti foto di Claudio Pelizzeni)