FIRENZE – Vamos a la playa. Ma se la spiaggia (parola che ha in sé in spagnolo quel play inglese che ci riporta al giocare) è in città, è ancora meglio. Certo le acque dell’Arno non sono cristalline, né si possono fare i tuffi, né prendere i pedalò, e forse qualche ratto qua e là c’è ancora (anche se la disinfestazione e la derattizzazione hanno fatto un buon lavoro), però lo skyline che si gode dal basso di San Niccolò, alle spalle la torre e dall’altra parte le meraviglie di Firenze non sono cose da poco conto. Decimo anno dell’Easy Living, i primi tre in Santo Spirito, settimo anno della Spiaggia sull’Arno, come a Roma, a Milano, ma per dimensioni la più grande spiaggia urbana d’Italia. Forse paragonabile a quella di Parigi. Una parentesi marina in città, sotto l’asfalto bollente gente in costume, docce, sdraio e lettini, tutto gratuitamente (sono un centinaio a disposizione), un bar-gazebo- chiringuito-chioschetto in legno. Copacabana? Maldive? Caraibi? No, ma il refrigerio per una pausa abbronzante e rigenerante per corpo e spirito è qualcosa di impagabile in questo antro particolare dove, dopo pochi minuti, si ha l’impressione di essere realmente ad un centinaio di chilometri dal capoluogo toscano, forse Viareggio, tanto l’acqua è sporca anche là. Turisti e qualche professionista la sfrutta già nella pausa pranzo, nel fine settimana si affolla come quella di Rio, i racchettoni ed i palloni svolazzano, i bambini corrono.
Non solo uno spazio fisico, il concept, ma una vera e propria filosofia sta dietro questa piccola grande rivoluzione cittadina; un modo di stare, un modo di essere, di vivere più slow, godendosi le bellezza nell’ozio o nel lento passeggio, in brache o slip mentre tutti sopra sudano sette camicie ed i pantaloni si appiccicano addosso e le goccioline fanno da cornice a facce paonazze e l’unico argomento commestibile rimane il tempo, il caldo, il meteo. Roba da sala d’aspetto del medico. Una struttura che vuol dire anche combattere il degrado: qui prima era centro di spaccio o di vendita abusiva di alcool, nonché incuria, sporcizia, una discarica a cielo aperto. Riqualificazione urbana è il trend, un progetto dentro le logiche della quotidianità, un’idea per niente invasiva anche per il quartiere e per i cittadini che lo abitano (qui si chiude alle 1.30), a differenza di altre zone dove è scontro aperto, ogni qual volta si arriva alla stagione calda, tra avventori e chi vuole dormire. Un luogo, la Spiaggia, che ha visto e vedrà tante continue e diversificate iniziative. Ricordiamo la gara di biglie, come la corsa sui tacchi o le mostre d’arte contemporanea, i concerti al tramonto, i site specific di artisti ed architetti.
Quest’anno si comincia con un maxi schermo sei metri per tre per le partite dei Mondiali di calcio per poi costruire un campo da bocce, il cinema all’aperto, la ripresa del concorso dei Castelli di sabbia come il Pic Nic per la Notte di san Giovanni (24 giugno, patrono di Firenze). Si parte il 12 giugno, nello stesso giorno dell’inaugurazione dei mondiali brasiliani, con una partita di calcio, anzi di beach soccer, tra attori teatrali e drammaturghi, organizzata dal pergoliano Riccardo Ventrella, che giocherà in porta, e che, qualche stagione fa, realizzò un bel ritratto in forma di teatro-canzone del ct Bearzot. La partita è un modo originale per presentare il libro del teatrante-politico ma soprattutto granata Fausto Bagattini sul mondo che ruota attorno ai grandi numero uno, coloro che devono difendere l’inviolabilità di pali e traverse, tenere vergine la rete (“Portieri, eroi di sventura”, Castelvecchi editore). Ma i luoghi per stare all’aperto a Firenze sono anche il Circolo Aurora in piazza Tasso, Il Fiorino sull’Arno in lungarno Pecori Giraldi, il Giardino dell’Artecultura, la Limonaia di Villa Strozzi, la Vasca dei Cigni, il Parco dell’Anconella, Piazza Demidoff, la Loggia del Pesce.