MILANO – Assistente volontario nel 2001, drammaturgo nel 2015 per il compianto Luca Ronconi (scomparso nello scorso mese di febbraio) che mette in scena la sua “Lehman Trilogy”(in replica dopo il successo dei mesi scorsi, dal 12 al 31 maggio) fino ad essere scelto come suo erede alla guida del Piccolo Teatro di Milano nonché “Teatro d’Europa”, con la nomina di consulente artistico del massimo teatro nazionale italiano, di certo il più prestigioso per essere stato fondato e diretto da Giorgio Strehler . Un giovane drammaturgo a 39 anni viene chiamato dal cda del Teatro su indicazione, però, del direttore Sergio Escobar, che lo ha voluto fermamente, trasgredendo alla consuetudine di nominare un regista a tutti gli effetti. Stefano Massini è scrittore e drammaturgo ormai rappresentato in tutta Europa. Le sue opere vengono tradotte in molte nazioni e portate in scena con successo ovunque. Laureato in Lettere Antiche nel 2000 firma la sua prima regia con uno spettacolo-installazione nelle sale dell’armeria del Museo Stibbert di Firenze. La sua produzione verte su testi dedicati alla drammaturgia contemporanea italiana e internazionale. Nel 2005 si fa conoscere al grande pubblico e celebrato dalla critica vincendo all’unanimità con “L’odore assordante del bianco” il Premio Pier Vittorio Tondelli, massimo riconoscimento per la scrittura teatrale in Italia. Seguono”Processo a Dio” con Ottavia Piccolo e Sergio Fantoni, e ancora vince il Premio Tondelli (prodotto dal Teatro Metastasio/Stabile della Toscana) per “Memorie del boia”.
Nel 2007 al Piccolo Teatro di Milano riceve il Premio Nazionale della Critica. La casa editrice Ubulibri di Franco Quadri pubblica: “Una quadrilogia”, “Trittico delle gabbie” e “Donna non rieducabile”, memorandum su Anna Politkovskaja, portato in scena in tutta Europa e in Italia recitato da Ottavia Piccolo.
Nel 2012 Stefano Massini porta in scena con Lucilla Morlacchi il monologo “Lo schifo”, prima parte di un progetto sull’omicidio di Ilaria Alpi, progetto ultimato nel 2013 con “African Requiem” affidato a Isabella Ragonese. Ottiene il riconoscimento drammaturgia con la trilogia teatrale sulla storia della banca Lehman Brothers: il testo debutta a Parigi nel novembre 2013 (Premio della Critica miglior spettacolo francese 2013-2014), viene pubblicato in italiano da Einaudi e scelto dal Piccolo Teatro di Milano come nuova produzione 2015 diretta da Luca Ronconi. “La saga dei fratelli Lehman è al tempo stesso uno squarcio di sogno americano: il Paese che tutto dà a chiunque dia prova di talento, inventiva e abnegazione, in una manciata di secondi rovescia fortune e destini.
I Lehman correranno più volte il rischio di cadere, con la Guerra di Secessione, i due conflitti mondiali, la crisi del 1929, ma sempre sapranno risollevarsi. Tranne l’ultima volta: il 15 settembre 2008 Lehman Brothers diventa il più grande fallimento nella storia delle bancarotte mondiali”.
Scrive Stefano Massini (fonte sito Piccolo Teatro) : «La storia Lehman non vuol emergere come la storia di una banca, non ne è la celebrazione né la condanna. Resterà deluso chi cercasse nel mio testo una Norimberga del capitalismo. Troverà al suo posto la cronistoria dei successi e degli insuccessi di tre generazioni, alle prese con gli usi e costumi di una società in rapida trasformazione, innamorata ora del cotone, ora del caffè, poi delle ferrovie, poi del petrolio, e ancora delle sigarette, dei televisori, del cinema, delle automobili, degli aerei, dei supermercati, dell’alcol e perfino della bomba atomica, senza escludere quella sete forsennata di guadagni facili che ha soffiato vento in poppa ai traders più spregiudicati. C’è un legame indissolubile fra noi e la finanza, un legame talmente stretto che suona ipocrita il fingersi teneri agnelli sacrificati dai sacerdoti di Wall Street: la parabola dei tre fratelli Henry, Mayer ed Emanuel con i loro discendenti descrive il vincolo di sangue anticamente creato fra il futuro sognato dagli uomini e le soluzioni dei finanzieri per rendere possibile quel futuro. Tuttora».
La Trilogia verrà rappresentata anche in Germania a Dresda e a Monaco diretta dal regista di grido Marius von Mayernbug. Massini ha già anticipato la sua volontà di aprire sempre più alle nuove generazioni, puntando tutto sui giovani, su progetti innovativi, sulla formazione. La sua penna intanto viene richiesta in continuazione in tanti altri teatri all’estero (collabora con il Theatre National di Nizza diretto da Irina Brook che metterà in scena The black puzzle nel mese di ottobre di quest’anno, e con Luis Pasqual a Barcellona), artista prolifico quanto uomo semplice e umile, saprà dare un ulteriore slancio alla cultura teatrale e artistica internazionale.