DRO (Centrale Fies-Trento) – Si illumina di nuovo con tutta la sua energia creativa ed artistica in grado di fare luce sulle Arti Contemporanee. Un festival in grado di offrire il meglio della live-art contemporanea. Dal 26 luglio al 2 agosto nella Centrale Idroelettrica di Fies a Dro (Trento), va in scena uno degli appuntamenti più attesi con un programma di performance, danza, teatro ed arti visive internazionali.Il tema dell’ edizione 2015 di Drodesera è MOTHERLODE: vena madre.
Giunto alla trentacinquesima edizione, Drodesera sceglie quest’anno di dividere i propri giorni di programmazione seguendo i due filoni principali che animano l’attività di Centrale Fies – non solo luogo fisico straordinario, ma hub culturale attiva 365 giorni all’anno sui linguaggi del contemporaneo, attraverso il sostegno di giovani artisti e realtà imprenditoriali legate all’innovazione.
Dopo l’Opening di domenica 26 luglio – con la performance di Augusta Serapinas e l’inaugurazione della mostra collettiva The Abandoned Mines – da lunedì 27 a mercoledì 29 il festival sarà interamente dedicato alla terza edizione di Live Works Performance Act Award, il premio ideato da Centrale Fies e ViaFarini, rivolto ad artisti provenienti da tutto il mondo. Il team curatoriale – composto da Barbara Boninsegna (Art Director del festival), Simone Frangi (ViaFarini, Milano), Daniel Blanga Gubbay (Aleppo.eu, Bruxelles) e Dennis Isaia (MART, Rovereto) – ha selezionato 9 progetti attraverso un bando, accompagnandolo lungo tutto il percorso di sviluppo in un periodo di residenza negli spazi della Centrale ai primi giorni di luglio.
Questi i nomi degli artisti selezionati: Robert B. Lisek (PL), Simon Asencio (FR), Vanja Smiljanic (RS), Roberto Fassone (IT), Diego Tonus (IT), Justin Randolph Thompson (US), Styrmir Örn Guðmundsson (IS), Jazra Khaleed, Timos Alexandropoulos e Antonis Kalagkatis (CE/GR), GDSF Gregory Dapra e Stefano Faoro (IT/BE).
I progetti saranno mostrati nella forma definitiva al pubblico ed alla Giuria Internazionale del Premio (presieduta da Michelangelo Pistoletto e composta da Nico Vascellari, Danjel Andersson, Marwa Arsanios, Dora Garcìa), che ne decreterà il vincitore assegnandogli un premio in denaro ed un ulteriore supporto tecnico/logistico.
Padrini della manifestazione, presenti al festival con lavori inediti nei tre giorni di Live Works, tre tra i più importanti protagonisti nei diversi abiti della live art mondiale: Jérôme Bel (FR), Santiago Sierra (ES) e Alessandro Sciarroni (IT).
Dal 30 luglio al 1 agosto spazio alla programmazione “classica” del festival con alcuni dei migliori artisti attivi nel campo della performance e della danza in Italia (Compagnia Abbondanza/Bertoni, Cosmesi, OHT office for a human theatre, Curandi Katz, Fanny & Alexander, Motus Mali Weil, Mara Cassiani, Marta Cuscunà Teatro Sotterraneo, Matteo Angius e Riccardo Festa) e nel mondo – France Distraction (FR/BE), Navaridas & Deutinger (ES/AT), Alma Söderberg & Hendrik Willekens (SE/BE), Philippe Quesne (FR), Roger Bernat (ES).
Il festival si concluderà domenica 2 agosto con una giornata di Open Studio, mutuando la pratica delle “studio visit” che arriva dalle arti visive per adattarla al contesto performativo e teatrale: protagonisti di questo originale esperimento saranno Marta Cuscunà, Mara Cassiani, Hannes Egger, AngiUsFestA e Filippo Andreatta, che apriranno le porte dei propri “laboratori creativi” al pubblico per stabilire con gli spettatori/visitatori un rapporto di confronto e di stimolo reciproco che possa aprire nuove prospettive.
MOTHERLODE: vena madre. Questa vena è costituita da uno dei metalli più preziosi al quale l’arte può e deve attingere per restituire una visione utile, complessa, stratificata, in una parola “aumentata”: la realtà. L’arte tenta anche oggi di mantenere il suo compito primario di rivelare ciò che non è ancora visibile e che lo diventerà in futuro o, al contrario, di cambiare i paradigmi riappropriandosi di un presente che guarda avanti attingendo dal passato.
MOTHERLODE intende farsi dispositivo generatore di connessioni dove la pratica del re-enactment non si esaurisce nell’atto di rievocare, ma genera forme temporanee di realtà, restituendo azioni, parole ed elementi destinati ad un’assenza o a una lateralità e rendendoli utili ad una azione quotidiana, all’oggi. All’adesso.
Un festival di arte e spettacolo dal vivo, ma anche di una serie di eventi collaterali che mettono al centro il territorio nel quale la manifestazione si radica: il Parco della Centrale rappresenterà infatti anche quest’anno il cuore pulsante delle notti di Fies, con concerti e dj set (tutti ad ingresso libero) che animeranno il dopo-spettacolo del festival, insieme alla presenza ormai fissa di alcuni dei migliori protagonisti del panorama enogastronomico locale, che proporranno specialità di cucina interetnica in esclusiva per il pubblico partecipante.
il programma del Festival