MILANO – E’ il quarto anno che va in scena “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo con regista e interprete, come davanti a uno spartito, Fausto Russo Alesi: strepitoso fra tradizione e assoluta innovazione. Che necessità c’è dunque di farne una recensione, visto che il lavoro non è una novità, una tardiva scoperta, né tantomeno un import dalla Papuasia? Quando un Barenboim dirige la stessa sinfonia a distanza di tempo, se ne colgono con piacere le minime variazioni, se ne gusta il diverso colore. Perché non farlo anche per una esecuzione teatrale? Di sostanzialmente uguale nel “Natale in casa Cupiello” edizione 2015 rispetto a quelle appena precedenti ci sono l’inizio – una dichiarazione cantata di identità siciliana da parte dell’attore – e il finale, forse, in cui gli elementi della scena riappaiono tutti, come in un precipitato chimico dopo un lungo esperimento. Tra l’uno e l’altro si scoprono le differenze che Russo Alesi ha portato nelle varie versioni, dal prototipo in poi, come amano fare gli artigiani veri.
E tra le differenze apportate in quest’ultima operazione di regia, fino al 20 e per la prima volta al Piccolo Teatro Grassi di Milano, ci sono: una maggiore distanza dalla materia eduardiana, con aperture alla comicità non indispensabili se non per catturare un pubblico alla parte più caduca della filosofia di Eduardo; alcune rifiniture nel pezzo del moribondo Lucarie’ Cupiello che si rivelano una sorta di gorgo realistico, una concessione a quegli attori siciliani dell’800 che sconvolgevano Stanislavskij; una rapidità impressionante da parte dell’unico interprete nel passaggio da un personaggio all’altro, senza accessori, solo cambiando il tono della voce o la posizione delle gambe – aperte la vecchia, chiuse la giovane – o delle braccia, che forse nel primo suo Amleto solo Robert Wilson aveva indicato.
In scalata solitaria o in compagnia specie se diretta da Luca Ronconi, Russo Alesi può scegliere ora di fare tante cose: ad esempio, “scaldare” un testo di autore nordico come Noren attraverso nuovi modi di parlare i silenzi (in questo Eduardo era un norvegese!) o osare una follia come quella di attraversare Lady Macbeth per stringere in una mano l’intera tragedia di Shakespeare.
Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo
regia e interpretazione Fausto Russo Alesi,
Visto al Piccolo Teatro Grassi di Milano il 12 Dicembre 2015