PORCARI (Lucca) – Due progetti, l’uno A Loan, già strutturato e presentato in prima nazionale la scorsa estate al Festival Inequilibrio di Castiglioncello, l’altro Un minimo distacco ancora in fase di studio, ben delineato. Due le performer Irene Russolillo e Caterina Basso, giovani danzatrici e coreografe con molti premi nazionali e internazionali già alle spalle dentro la stagione autunnale Qualcosa si muove di SPAM, rete per le arti contemporanee, diretta da Roberto Castello. Si parte con la creazione autorale Un Minimo distacco di Caterina Basso. Attraversata da suoni e rumori domestici, della pura quotidianità che vanno dalle note di una radio o una televisione che trasmette The time goes by (riferimento al film Casablanca?), fino a crepitii di oggetti forse vasellame o passi estranei, il suo corpo reagisce animandosi in azioni scomposte, rarefatte ma scalene, come se fosse agita in scena proprio dal noise di sottofondo. Poi si passa al silenzio, finalmente. E qui, adesso suona lei, col suo corpo muovendosi nello spazio completamente vuoto cercando la propria dimensione interna ed esterna, forse un equilibrio per osservare la giusta distanza dalle cose del mondo. L’azione riparte sulle note del Boss in Streets of Philapelphia (Philadelphia anche come riferimento per il film?) e di nuovo il corpo si ri-armonizza. Fino allo scioglimento della tensione del finale sorprendente in cui Caterina Basso sputa fuori da sé qualcosa di inquinante per liberarsi del peso della vita, delle sue miserie, delle cattive memorie, tanti piccoli boli- sassetti bianchi, per infine, forse, respirare.
A LOAN parte da un buio in cui risuona la voce di Irene Russolillo microfonata. ALOAN , equivalente fonico di alone cioè “sola”. Qui l’assolo della danzatrice-performer è per metonimie, sinestesie e contaminazione linguistica. Solitudine, assenza, ma anche ricerca di voce altra, fuori di lei. La pista è quella di alcuni sonetti di Shakespeare da lei stessa recitati o cantati mentre nella traccia sonora cita Arvo Part colla sua tastiera mistica in cui ombre e luci hanno lo stigma narrativo per micro frasi del sogno di una lei che sta sulla spiaggia, ascolta il mare ma ha perso gli occhiali-non vede. O forse vede, ma non c’è nessuno oltre a lei donna sposa, altri compagni di viaggio ad ascoltare il religioso suono delle onde sonore, in assetto minimalistico. La protagonista è sola (a loan, appunto) dunque nella notte della vita in balia dell’imago di uno spirito-corpo reale o immaginifico (dal sonetto LXI). Il passaggio successivo la vede essere asessuato in posizione fetale mentre un gioco di luci raffinatissimo esplora il suo corpo e lo spazio rischiarandola in una semi nudità rosata-come il corpo defraudato di un vivente o feto oltre la vita e la morte, priva di chioma o meglio calva(forse di apparenti istinti?). E qui Irene Russolillo dà il meglio di sé trasformando il suo corpo metamorfizzato in forma di insetto alla Kafka con movenze di ragno tessitore roteando su se stessa quasi non riconoscendo o provando a rintracciare i propri arti, oppure semplicemente ricostruendoli|si.
Sembra una regressione quella a cui assistiamo, lei che morde il braccio di se stessa, lei che dalla vagina estrae un palloncino per poi farlo esplodere-gioco comune infantile o mimesi di un coito? nella ambiguità in cui i segni artistici dicono e amplificano di senso e significato, ecco che la performer distesa sulle due casse-unico oggetto di scena, prova o riprova una collocazione spazio-temporale instabile, fino a riappropriarsi della propria voce- microfono e cantando pezzi da Sonetto VIII “ ( …) tu che sei solo musica, perché l’ascolti con disdegno? (…) /queste mute voci, riunite in un sol coro, all’unisono ti dicono/Solo, non sarai nessuno”. A LOAN Si chiude con un passaggio fortemente muscolare della straordinaria performer in cui la musica, quella elettronica originale, ha un gran posto.
Spazio Spam
A LOAN
Progetto e interpretazione Irene Russolillo
Musica originale Piero Corso e Spartaco Cortesi
Disegno e luci Valeria Foti
Testi di Irene Russolillo, Sonetti da W. Shakespeare
Produzione ALDES con il sostegno produttivo di Inequilibrio, Festival Oriente Occidente|Rovereto
UN MINIMO DISTACCO
Coreografia e interpretazione di Caterina Basso
trattamento sonoro Roberto Passuti
Disegno luci Antonio Rinaldi
produzione Aldes
con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo, Regione Toscana / Sistema Regionale dello Spettacolo
Visto a Porcari ( Lucca), il 19 dicembre 2015