RUBIERA (Reggio Emilia) – Va in scena in prima nazionale il 23 e 24 gennaio al Teatro Herberia di Rubiera, “Angeli e Demoni”. In scena recitano detenuti, allievi e attori del Teatro dei Venti in una analisi della “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso per la regia di Stefano Tè che spiega: “Con Angeli e Demoni parliamo del contemporaneo con un progetto di incontro tra Carcere e Città”. L’esito di un articolato progetto che coinvolge detenuti e internati un gruppo di giovani allievi e gli attori del Teatro dei Venti. Un progetto di incontro tra Carcere e Città, naturale sviluppo dei Laboratori permanenti che la Compagnia tiene nel corso dell’anno all’interno del Carcere Sant’Anna di Modena e della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia. Il progetto si compie con un’ultima residenza presso la Corte Ospitale di Rubiera, un ritiro teatrale, una forma di reclusione artistica che suggerisce e ribalta quella carceraria. Quarta tappa di un progetto realizzato con il sostegno Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna in collaborazione con la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia, la Casa Circondariale di Modena, il Comune di Castelfranco Emilia, il Comune di Modena e in collaborazione con la Corte Ospitale di Rubiera. Nel corso delle diverse tappe, 15 detenuti e internati, 15 tra studenti e corsisti, 7 attori della compagnia, hanno formato una Comunità artistica provvisoria, ma fortemente coesa, un ponte tra Carcere e Città. Lo spettacolo rappresenta un ennesimo passo in avanti lungo quella strada che cerca di rendere il teatro in carcere funzionale al teatro stesso; inoltre, attraverso il percorso di prove in residenza, si è offerta ai detenuti la possibilità concreta di permanenza prolungata fuori dalle mura carcerarie per un motivo puramente artistico, un progetto che mira a concentrare energie e risorse in una creazione straordinaria.
Il regista Stefano Tè spiega che <<L’analisi sull’opera del Tasso si è soffermata particolarmente su episodi che vedono protagonisti temi cardine del contemporaneo. Tra tutti il male e il bene. L’odio e l’amore. Rintracciati nei teatri di guerra e di resistenza al terrore, in particolare nel Medio Oriente funestato dalla presenza del sedicente Stato Islamico.
L’atmosfera desertica che caratterizza la messa in scena traccia un luogo che richiama le tante guerre che oggi si combattono, segnate a sangue da eterni conflitti che contrappongono i fedeli di religioni diverse. Colpiti in mezzo spesso gli innocenti. L’azione scenica si concentra sulla battaglia tra “Angeli e Demoni”, tra Cristiani e Musulmani. Nell’opera del Tasso conflitti ideologici e spirituali, motivi epici e amorosi, intenzioni religiose e profane, si intrecciano in maniera convulsa, intensa. Lo spettacolo vuole mettere a fuoco suggestioni, suoni e azioni, che aprono ad un immaginario bellico che inevitabilmente riconduce a vicende che ci accadono accanto, che ci espongono al terrore, all’odio. “Angeli e Demoni” per noi è un’ulteriore occasione di incontro tra il Carcere e la Città. Quando è possibile, cerchiamo di aprire i nostri laboratori di Teatro in Carcere anche alla cittadinanza, e di fare entrare il pubblico all’interno delle strutture carcerarie. Dopo una serie di residenze che hanno creato una comunità artistica provvisoria ma molto motivata, arriviamo adesso al debutto.
Per “Angeli e Demoni” lavorano insieme detenuti, adolescenti dei nostri corsi di teatro e gli attori della nostra compagnia. L’obiettivo è creare un racconto sul contemporaneo mettendo a confronto parti diverse del corpo sociale che solitamente non hanno voce o non interagiscono. Indaghiamo la resistenza, la disperazione della resistenza, in particolare quella delle donne. Donne guerriere, presenti già nel poema del Tasso, e che noi identifichiamo con le combattenti curde che si oppongono all’Isis, in un racconto che però non ha niente del didascalico. Il progetto sulla Gerusalemme Liberata è stato promosso dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna e ci ha consentito di frequentare un testo che porta in sé l’eco della guerra e di scontri tra civiltà, un testo che parla anche del nostro presente.>>
L’attività del Teatro dei Venti in carcere.
La compagnia svolge dal 2006 un laboratorio presso la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia al quale dal settembre 2014 si affiancano quello nella Sezione Sex Offenders e nella Sezione Femminile della Casa Circondariale Sant’Anna di Modena. I laboratori permanenti in Carcere possono essere definiti un’officina creativa, dove i detenuti hanno l’opportunità di sperimentare diverse forme di comunicazione artistica (musica, azione scenica, danza) nelle loro interazioni possibili. Le differenti discipline sono unite da un tema e da un confronto-scambio continuo. Il risultato del percorso confluisce sempre nella messa in scena di uno spettacolo aperto al pubblico, dentro e fuori le mura carcerarie. Nel 2007 lo spettacolo Frammenti è stato presentato alla finale del Premio Scenario/Ustica. Nel 2011 ha debuttato lo spettacolo Aspettando Caligola e nel 2013 Sette contro Tebe. Il percorso teatrale in carcere è strutturato in incontri settimanali di tre ore ciascuno, per la durata di almeno 30 incontri l’anno. Il laboratorio, condotto da Stefano Tè, regista del Teatro dei Venti, tende a creare un contesto pedagogico di auto-formazione e di crescita individuale e collettiva. A maggio 2015, nell’ottica di un incontro tra il Carcere e la Città, la compagnia ha portato due spettacoli di Trasparenze Festival nella Casa Circondariale di Modena, possibilità che si auspica anche per l’edizione del maggio 2016.
Biglietteria e informazioni
Prenotazioni telefoniche al numero 0522 621133, dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 13