FIRENZE – La mostra personale di Alessia Messina, palermitana di origine e trapiantata a Firenze, visibile all’interno della biblioteca di Lastra a Signa dal 9 al 23 aprile, è dedicata ai Soggetti inconsapevoli. All’ingresso della mostra è collocata la fotografia “Riflessi a testa in giù”, una delle poche a colori, che coglie in un riflesso di acqua la facciata pastello di una casa con le persiane aperte. Con questa fotografia Alessia si è aggiudicata il premio del contest artistico “Immagini nella mente”, organizzato nel 2015 dal Comune di Lastra a Signa. www.rumorscena.com/08/04/2016/alessia-messina-e-i-suoi-soggetti-inconsapevoli.
“Non potevo desiderare un posto migliore in cui esporre le mie fotografie se non trovarle in mezzo ai libri all’interno di una biblioteca” – ha dichiarato Alessia durante l’inaugurazione della mostra, che si è svolta sabato 9 aprile. La mostra è composta di diciassette fotografie (quindici in bianco e nero e due a colori dalla composizione simmetrica e diagonale) ed è dislocata nelle tre sale della biblioteca, principalmente nelle due sale principali vicine all’ingresso mentre solo due fotografie che ritraggono bambini che giocano sulla spiaggia sono collocate all’interno della sala studio.
Soggetti inconsapevoli è un reportage fotografico di viaggi compiuti in Gran Bretagna, in Spagna ed in Portogallo tra il 2014 e il 2016 ed è incentrato sui generi del ritratto e della street photography. Il racconto prende forma attraverso i volti dei soggetti inconsapevoli, le persone sconosciute che Alessia ha incontrato casualmente per le strade di Valencia, di Lisbona, di Porto e di Londra. “Molte fotografie sono state scattate per caso, all’ultimo tuffo e dalla macchina in corsa, mentre viaggiavamo”.
Tutti i protagonisti delle foto sono fermati nei “loro” momenti, generalmente distratti dalle azioni quotidiane, persone della strada, o viaggiatori che in quel tempo e in quello spazio esprimono la loro verità, che può essere attesa, movimento, oppure pensiero. Soltanto in apparenza i personaggi sembrano immobili. Slow motion, che è anche il titolo di una delle fotografie della mostra, rappresenta complessivamente la concezione fotografica di Alessia Messina: cogliere situazioni di calma nel movimento. Anche quando il soggetto sta aspettando – basti pensare ai pescatori portoghesi, alla signora seduta o all’uomo di spalle al bar ambulante – non si percepisce mai stasi ma tensione dell’attesa. “Quello che mi piace cogliere delle persone sono le loro emozioni, che in quel momento diventano anche le mie e quelle di chi a sua volta guarderà la foto, con un risultato emotivo amplificato”.
Nelle fotografie più intimistiche, che sono generalmente ritratti, non c’è nessuna intenzione voyeuristica o compiacimento, piuttosto la volontà di “fermare” la naturalezza dell’espressione. Non passa inosservata la foto della ragazza di colore ritratta su un autobus di Londra mentre ascolta la musica assorta nei suoi pensieri. Anche in questa mostra come nella precedente non mancano il bianco e nero a colori e l’ironia. Gli scatti più ironici sono sicuramente quelli di Londra, in cui compaiono personaggi variopinti come Jesus oppure i due ragazzi che stanno a loro volta scattando una foto. L’idea della foto nella foto ricorda la serie #larivincitadiunareflex dedicata alla macchina fotografica ed il tema delviaggio.
Se il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi, alla fine del nostro viaggio la mostra ci riporta a casa, a Firenze, la seconda città del cuore di Alessia dopo Palermo. L’unico scatto fiorentino della mostra, proveniente dalla zona di San Niccolò, è quello della ragazza con il turbante che fa volare le bolle di sapone. La foto blocca, come molte altre, il qui nell’ora e trasforma la semplice poesia di un gioco nell’insostenibile leggerezza dell’essere.
Vista a Lastra a Signa il 9 aprile 2016.
Alessia Messina
Soggetti inconsapevoli
Biblioteca Comunale di Lastra a Signa
9 aprile 2016 – 23 aprile 2016.
Valentina Cirri
(crediti fotografici di Alessia Messina)