PERGINE (Trento) –Il FestivalPergine Spettacolo Aperto 2016 va in scena dal 1 al 9 luglio e l’edizione 2016 è intitolata Perfect storm, espressione utilizzata dagli scienziati per indicare quella combinazione di fattori demografici, ambientali, sociali e storici che entro il 2030 porterà a un punto di non ritorno, determinando una metamorfosi epocale. Nell’epoca contemporanea il concetto di “crisi” ha assunto un carattere totalizzante e permanente. La crisi economica, culturale e sociale che stiamo vivendo non viene più percepita come una situazione temporanea o una fase da superare, bensì come una “tempesta infinita”, un diluvio universale che tutto travolge e dagli esiti ancora sconosciuti ma senz’altro catastrofici. Dai mutamenti climatici al crollo dei sistemi economici, dalle guerre ai flussi migratori globali: nulla sembra resistere alla dissoluzione in atto.
Perfect storm è appunto l’espressione utilizzata dagli scienziati per indicare quella combinazione di fattori demografici, ambientali, sociali e storici che entro il 2030 porterà a un punto di non ritorno, determinando una metamorfosi epocale. E se invece nella crisi si nascondessero possibilità e opportunità alternative? Se dal disordine si potessero trarre inediti benefici, nel momento in cui lo sforzo non sia esclusivamente concentrato sulla costruzione di stabilità e certezze per contrastare gli eventi avversi, ma sulla ricerca di nuove occasioni di sviluppo e di progresso? La “tempesta perfetta”, la più grande dal Dopoguerra a oggi, può forse essere attraversata imparando a cavalcare l’onda giusta, dotandosi degli strumenti necessari per navigare nel mare aperto del cambiamento – irreversibile – in atto. E la cultura – intesa come patrimonio, storia, innovazione, capacità critica e fiducia nella conoscenza – può rappresentare un timone in grado di indicare rotte possibili.
Il programma del Festival propone i debutti nazionali di due game show interattivi che coinvolgono il pubblico nell’esplorazione dei meccanismi della democrazia, dell’identità nazionale, dell’utilizzo delle risorse pubbliche: Home Visit Europe della compagnia tedesca Rimini Protokoll ( una prima nazionale in contemporanea con Festival Inteatro di Polverigi/Ancona) e The Money degli inglesi Kaleider. Il formato del gioco ritorna anche nella commissione che il Festival ha proposto alla compagnia Dynamis di Roma, che animerà piazza Municipio di Pergine con un torneo di calcetto su campo esagonale a tre porte (Y-Le variabili del calcio) e in XY Esperimenti di prossimità (basato sul rapporto Kinsey) dei veneziani Manimotò, tra i vincitori del bando Open 2016.
Commissionato dal Festival alla Compagnia Circolo Bergman di Milano è l’audioguida partecipata (Macinante) che condurrà il pubblico a riscoprire le affascinanti ex Lanerie Dalsasso, esempio di modello economico passato. Sulla partecipazione delle persone al processo creativo giocano anche i vincitori del bando Open 016, per stimolare la produzione di progetti innovativi: l’albanese Glen Çaçi (performer di punta della compagnia Motus) che con il suo Tutorial – seconda tappa di un progetto di ricerca sull’identità culturale e sulla cultura del Karaoke – condurrà il pubblico dentro un rito di integrazione attraverso le danze tradizionali europee; il collettivo Effetto Larsen (Milano), con Mnemosyne, per scavare nei ricordi degli individui e tracciare una mappa emotiva della città. Ex Voto, dell’artista Andrea Fontanari, riempe una stanza di farfalle, simbolo di crisi personali superate da parte di chi, nel corso del festival, parteciperà alla performance. Mad in Europe di Angela Demattè (vincitore premio Scenario 2015), Per la sezione teatrale va in scena Fäk Fek Fik di Dante Antonelli (vincitore miglior spettacolo, miglior drammaturgia, migliori attrici Roma Fringe Festival 2015) –, Dopodiché stasera mi butto di Geneerazione Disagio e Thanks for Vaselina di Carrozzeria Orfeo.
Il Festival garantisce che spettacoli siano fruibili anche da parte del pubblico con esigenze particolari, alcuni spettacoli verranno tradotti nella lingua italiana dei segni (LIS), tutti gli spazi saranno resi accessibili e si potrà usufruire di accompagnatori. La Sala Maier sarà allestita dalla compagnia Wurmkos in collaborazione con il Centro di Salute mentale di Trento chge curerà una serie di incontri sul tema del Festival. L’Associazione Anffas creerà in piazza Fruet un percorso esperienziale che simboleggia le possibilità di cambiamento offerte dai momenti di crisi della vita. Da alcune edizioni la formula è anche quella di un ribaltamento dello schema classico della fruizione “frontale” dello spettacolo. Il pubblico non è più semplice spettatore, ma partecipa attivamente alla realizzazione dell’evento, ne determina il corso, occupando spazi e prendendo parte agli aspetti decisionali. In questo modo il fFstival stesso si connota prima di tutto come occasione di “esperienza” che coinvolge gli individui e li rende protagonisti.
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