MILANO – Il Premio Hystrio 2016, giunto alla 26 esima edizione si è svolto sabato 18 giugno scorso al Teatro dell’Elfo Puccini di Milano, dove le giovani promesse della scena, aspiranti attori e drammaturghi, sono stati premiati insieme ai talenti già affermati. La premiazione è stata condotta da Mario Perrotta e Claudia Cannella, direttrice della rivista Hystrio e organizzatrice del Premio.
Tanti i premi assegnati
Premio Hystrio alla Vocazione: Luisa Borini e Giulia Trippetta, Premio Ronfani a Grazia Capraro ; segnalati Angela Ciaburri e Michele De Paola. Il Premio Hystrio Scritture di Scena: Fratelli di Pier Lorenzo Pisano , segnalati Francesco Bianchi, Giancarlo Nicoletti e Tobia Rossi
Premio Hystrio all’interpretazione vinto da Monica Piseddu; Premio Hystrio alla regia a Simone Derai; Premio Hystrio alla drammaturgia a MusellaMazzarelli. Premio Hystrio Altre Muse a Cue Press. Premio Hystrio Iceberg a CollettivOCineticO. Premio Hystrio Corpo a Corpo a Balletto Civile. Premio Hystrio-Twister a Animali da bar di Carrozzeria Orfeo.
La giuria era composta da Ferdinando Bruni, Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Arturo Cirillo, Monica Conti, Veronica Cruciani, Andrea Paolucci, Mario Perrotta.
Premio all’interpretazione
A Luisa Borini diplomata alla Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”: ha affrontato con ironica, quanto amara, consapevolezza il ruolo di Tecla, figlia di una portinaia milanese trapiantata a Roma da La porta sbagliata di Natalia Ginzburg. Un ottimo talento nell’attualizzare il testo senza forzarlo, e ha confermato la sua solidità e maturità d’interprete misurandosi con la Medea di Euripide e la Blanche di Un tram che si chiama desiderio di Williams.
A Giulia Trippetta, diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma: Divertente, con ottimi tempi comici che non escludono malinconiche sfumature nel tratteggiare la matta anticlericale di Piccolo delirio manicomiale di Annibale Ruccello. Ha poi saputo mostrare altre corde al suo arco affrontando Pirandello e De Filippo con lucida sensibilità, intelligenza di scelte e buon uso dei suoi notevoli mezzi tecnici.
“Premio Ugo Ronfani”
A Grazia Capraro, allieva dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma: sorprendentemente matura, tecnicamente attrezzata e padrona della sua fisicità, come dello spazio scenico, nel paradossale Stabat Mater di Antonio Tarantino. Qualità confermate e arricchite dalla sensibile freschezza con cui ha emozionato nella Canzone dei Felici Pochi e degli Infelici Molti da Il mondo salvato dai ragazzini di Elsa Morante, in Antigone di Anouilh e nella Pazza di Chaillot di Giraudoux.
Segnalati: Angela Ciaburri e Michele De Paola, diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Genova. La prima per i brani tratti da Two di Jim Cartwright, Le prénom di La Patelliere e Delaporte e George Dandin di Molière. Il secondo per i brani da Mille franchi di ricompensa di Victor Hugo, Lotta di negro e cani di Koltes e Mi voleva Strehler di Umberto Simonetta.
La giuria del Premio Hystrio-Scritture di Scena – formata da Laura Curino (presidente), Laura Bevione, Fabrizio Caleffi, Claudia Cannella, Roberto Canziani, Sara Chiappori, Renato Gabrielli, Roberto Rizzente, Massimiliano Speziani e Diego Vincenti .
La sindrome delle formiche di Daniele Aureli, Europa di Francesco Bianchi, Promoter di Carlo Galiero, Kensington Gardens di Giancarlo Nicoletti, Friendzone di Jacopo Pagliari, Tre [+1] di Sara Pessina, Fratelli di Pier Lorenzo Pisano, La cosa brutta di Tobia Rossi, La visita di Tiziana Tomasulo, Di vita o di morte di Jacopo Zerbo.
Fratelli di Pier Lorenzo Pisano, per l’implicita, complessa teatralità di un testo che si presenta in forma prevalentemente narrativa. Per la qualità del linguaggio, denso d’immagini evocate con ammirevole nitore, mai compiaciuto, ricco di tensione e variazioni ritmiche. Per l’abilità con cui la struttura drammaturgica ci attira, in una sorta di movimento a spirale, fino al nucleo originario e pulsante di una dolorosa vicenda familiare.
Segnalazione di Europa di Francesco Bianchi per l’impegnativa e originale idea di collegare la metafora drammaturgica scacchistica agli schemi delle attuali problematiche storico-politiche del Vecchio Continente. Un’inedita modalità di teatro civile per una platea contemporanea
Kensington Gardens di Giancarlo Nicoletti, per il coraggio di confrontarsi con un classico come Il gabbiano di Cechov, proponendo una riscrittura originale in cui emergono le fragilità dell’uomo e della società contemporanea attraverso un solido impianto drammaturgico, che molto guarda alla tradizione per gusto e coralità.
La cosa brutta di Tobia Rossi per la capacità di passare dal comico al drammatico, con dialoghi credibili e una lingua sapida, nel delineare situazioni e sviluppo dei personaggi dentro un paesaggio che racconta un’Italia di provincia nelle sue fughe in avanti e nelle sue resistenze.
Premio Hystrio all’interpretazione
A Monica Piseddu attrice apparentemente ‘fragile’ ma di solida personalità artistica, strumento duttile nelle mani dei registi e interprete di spiccata personalità. Per Zoo di Vetro di Tennesee Williams, regia di Arturo Cirillo, in Alcesti di Massimiliano Civica, in Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo e in Ti regalo la mia morte, Veronika dall’opera di Rainer Werner Fassbinder, entrambi diretti da Antonio Latella. In Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, ha dato prova di una sconcertante, intensa, vera, potente e poetica maturità interpretativa. Ha lavorato con Mario Martone, Pierpaolo Sepe, Lisa Ferlazzo Natoli.
Premio Hystrio alla regia a Simone Derai
Simone Derai è uno dei registi più originali e innovatori della scena italiana grazie a un lavoro e a uno studio che ha creato, grazie anche alla collaborazione con i colleghi/complici della compagnia Anagoor, spettacoli formalmente assai raffinati, frutto di cura quasi maniacale del particolare, e, allo stesso tempo, densi di pensiero ed emozioni. La forma – sofisticata, ispirata sovente alle arti figurative nella costruzione delle immagini sceniche e nell’armonia degli oggetti e degli interpreti – coincide con significati altrettanto ricercati, come il rapporto fra artista e potere (Virgilio brucia) o l’utilizzo del linguaggio come forma di sopruso (L.I. Lingua Imperii). Arti figurative, fotografia, video, letteratura e musica confluiscono nel lavoro di Derai, che ha anche affrontato la regia di opere di teatro musicale – Il palazzo di Atlante e Et manchi pietà… – dimostrando l’efficace duttilità del suo particolare linguaggio scenico.
Premio Hystrio alla Drammaturgia a MusellaMazzarelli
Lino Musella e Paolo Mazzarelli, un successo in crescita costante dal 2009 che si fonda su un meticoloso lavoro di scrittura a quattro mani, per poi strutturarsi attraverso il lavoro scenico, creando architetture sempre più complesse e ramificate. Capace di leggere il tempo presente, come dimostrano le due produzioni di MarcheTeatro: La Società e Strategie fatali, quasi virtuosistico nel mettere alla prova sette interpreti su sedici ruoli differenti, incrociando gli interrogativi dell’uomo con quelli del contemporaneo. Nel 2009 esordiscono con Due cani, Figlidiunbruttodio e Crack Machine. La necessità di aprirsi all’esterno mantenendo come tratto distintivo, una chiara leggibilità in bilico fra comico e tragico, fra il racconto fedele della realtà e la sua esasperazione, fra umiltà e spregiudicatezza, tradizione e azzardo, pragmatismo e poesia.
Premio Hystrio altre muse a Cue Press
Cue Press, ideata e fondata da Mattia Visani alla fine del 2012, si è solidamente affermata nel panorama nazionale dell’editoria teatrale, la prima in assoluto per la diffusione nelle modalità ebook e stampa digitale ondemand. Con quasi 50 titoli all’attivo e altrettanti di “prossime uscite”, Cue Press si sta specializzando sempre di più da una parte nel “recupero” di volumi “storici” fuori edizione o di non facile reperibilità, ma fondamentali per lo studio del teatro del ’900, dall’altra nella pubblicazione di nuovi testi teatrali di giovani autori, italiani e stranieri, diventando un punto di riferimento imprescindibile per la nuova drammaturgia europea. Oggi si guarda alle sue principali “collane” editoriali (I testi, I saggi, Gli artisti) per orientarsi in un teatro fatto di tante e autorevoli voci di attori, drammaturghi e studiosi, che possono trovare in Cue Press un possibile, necessario spazio di incontro. Nella sua originalissima maniera di muoversi, in un mercato prevalentemente di nicchia, con intelligenza unita a una buona dose di follia, è riuscito a trasformare un progetto editoriale in impresa produttiva, una passione per il teatro in cultura attiva. C come Coraggiosa, U come Utile, E come Efficace: questa è Cue Press.
Premio Hystrio Iceberg a CollettivOCineticO
Rigorosi e insubordinati, precisi e imprevedibili, eccentrici e spregiudicati. Sono gli artisti di Collettivo Cinetico, formazione tra le più sorprendenti della nuova scena italiana, nata nel 2007 al crocevia tra danza, teatro e arti visive. In poco meno di dieci anni il gruppo guidato da Francesca Pennini e Angelo Pedroni ha dimostrato che le strade della sperimentazione sono davvero infinite. Coreografie, performance, oggetti scenici fuori formato, dispositivi anomali per interazioni non scontate con il pubblico: da Eye was ear a XD Scritture retiniche sull’oscenità dei denti, da <age> ad Amleto, con incursioni nel teatro ragazzi (vedi Sherlock Holmes) fino al recente 10 miniballetti, il lavoro di Collettivo Cinetico è un prisma dinamico dove convergono indagini sul movimento e sullo spazio, nuove tecnologie e arte contemporanea, matematica, fisica e filosofia, manga e cartoon, social network e antropologia del nuovo millennio. Sistemi complessi, rinascimentali per la vastità delle competenze, molto contemporanei per la rapidità con cui intercettano punti critici e paradossi della nostra epoca. Lo spirito è ludico, lo sguardo acuto, l’intelligenza non allineata.
Premio Hystrio Corpo a Corpo a Balletto Civile
Per la capacità di Michela Lucenti e Maurizio Camilli di proporre nel loro lavoro un duello fisico fra corpo e parola, movimento e spazio scenico. Balletto Civile ha saputo negli anni elaborare una drammaturgia coreografica ficcante, spigolosa, capace di inserirsi come un cuneo nelle pieghe della realtà. Balletto Civile sa interrogare ora i grandi classici del teatro e della danza: Shakespeare con Canto di Ofelia e Killing Desdemona, fresco di debutto, il Woyzech di Büchner, il Sacro della Primavera di Stravinskij, ma anche fotografare il disagio e la disperazione dei nostri anni come in Brennero Crash, in Ruggito, in In-Erme, un racconto sulla Prima Guerra Mondiale proiettato sui conflitti di oggi, o nel recente Pizzeria Anarchica. Il confronto dei corpi è confronto col tempo e con il corpus sociale vivo della realtà, come avviene nelle performance/laboratoriali di How Long Is Now che vede la Compagnia usare il linguaggio della danza come strumento relazionale con anziani over 65.