VOLTERRA (Pisa) – Dieci: il numero che simboleggia la perfezione, come anche l’annullamento di tutte le cose. 10 = 1+0 = 1, ovvero l’eterno ricominciare, esprime la totalità, il compimento, la realizzazione finale. Il 10 è il numero scelto per “ricominciare”. Dal binario 10 della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella di Firenze, Armando Punzo ha scelto di presentare la trentesima edizione del Festival VolterraTeatro (che si svolgerà dal 25 al 31 luglio 2016). Una scelta simbolica in un luogo non adeguato, rumoroso e reale, dove ritrovarsi per ripartire ancora una volta. «L’aggressione della realtà è forte, sempre più forte, ma bisogna battersi per non farsi travolgere. La stazione, come il carcere, come qualsiasi altro luogo non adeguato al teatro, all’incontro. I luoghi deputati sono un inganno per la mente che cerca di non vedere oltre se stessa, oltre il già noto. Mettersi in difficoltà è una strada da percorrere – scrive il direttore artistico del Festival e regista della Compagnia della Fortezza – e la città ideale ha bisogno di movimento interiore, dobbiamo lasciare quello che conosciamo per andare incontro a ciò che non conosciamo. Il nostro deve essere un treno della speranza senza illusioni». Tra il fragore dei treni in partenza e in arrivo, il brusio dei passegeri ignari della presenza dello staff del Festival, i politici aministratori della cultura, assessori e rappresentanti delle istituzioni, il binario 10 diventava una postazione di frontiera da cui parlare ad alta voce sul significato della “Città ideale e sull”Utopia” (a cinquecento anni dalla pubblicazione di Utopia di ThomasThomas More), la cui presenza non passava inosservata ai responsabili della sicurezza e di Trenitalia, allertati per questa presenza insolita dove le telecamere e i microfoni dei media circondavano Armando Punzo.
“L’eterno ricominciare” da un’altra parte, diventava ancora una volta l’urgenza nell’oggettivare la propria esistenza, rivendicando un ruolo specifico tanto da essere invitato a spostare l’attenzione, la presenza fisica, la partecipazione verso l’esterno. Esistere in quanto tali, come identità riconoscibili per dare un senso ad un nuovo processo di creazione artistica. 10 x 3 = 30: il dieci moltiplicato per tre, tante sono le edizioni del Festival ospitato in uno degli spazi più singolari alternativi d’Italia: il Carcere di Volterra, dove all’interno della Fortezza Medicea agisce la Compagnia della Fortezza diretta da Armando Punzo. È qui che va in scena dal 25 al 29 luglio, in anteprima nazionale Dopo la Tempesta. L’opera segreta di Shakespeare che spiega essere «un’opera monumentale che si confronta con tutto Shakespeare e con l’eredità filosofica che rappresenta, le celebrazioni per i 400 anni dalla sua morte. Un’opera totale che stravolge il canone occidentale di cui anche l’autore inglese è stato inventore, che stravolge il tempo, lo spazio, il ritmo, per mettere in discussione l’uomo, la sua forma rigida, la sua storia ingessata: l’apoteosi di quella utopia della libertà, della libertà dell’uomo di poter comunque, sempre, riscrivere tutto, anche quello che sembra impossibile da cambiare e da reinventare».
Lo spettacolo verrà replicato il 30 luglio al Teatro Florentia di Larderello, concepito a suo tempo seguendo i dettami architettonici e strutturali di una “cittadella ideale”. Proseguendo in un discorso avviato cinque anni fa con Mercuzio non vuole morire, progetto che ha segnato l’inizio di un nuovo modo di concepire la relazione tra il festival e la città, VolterraTeatro si propone anche quest’anno come laboratorio sull’essere umano, come punto di partenza per un progetto di civiltà, un concorso di idee, un’azione costitutiva. Per la prima volta, secondo un innovativo modello di startup gestionale unico nel panorama culturale italiano, in sinergia con l’Associazione Culturale giovanile VaiOltre! formata da studenti che prestano la loro collaborazione alla direzione del festival curato da Carte Blanche, e quella preziosa dell’ Accademia dei Riuniti-Teatro Persio Flacco, sede da quest’anno degli spettacoli all’esterno del carcere. Il 2016 è un anno in cui il sistema teatrale italiano sta subendo uno stato di crisi generalizzata: festival a cui vengono a mancare i finanziamenti, il Decreto ministeriale del Fus dove tra ricorsi e sospensioni, sta innescando un corto circuito pericoloso, teatri che cessano la loro attività. Le parole di presentazione di questa edizione assumono un significato ancora più incisivo nel dichiarare il malessere diffuso tra gli operatori di un comparto le cui sorti sembrano minacciate da un permanente stato di precarietà: «In tempi in cui a livello nazionale i festival soffrono di mortificazioni economiche e sensazione di perdita di senso generale, VolterraTeatro non insiste su un irrealizzabile quanto svilente meccanismo di vetrina, ma si fonda su una ricerca culturale globale, omogenea e inclusiva. Esso si pone infatti come laboratorio creativo, come una fucina che coinvolge le persone in processi culturali di elevato livello dove i cittadini, principalmente, si mettono in gioco quotidianamente e per tutto l’anno.
Ogni iniziativa non è che il frutto di un lavoro comune, programmata grazie al coinvolgimento di persone, associazioni, artigiani, gruppi di artisti e attività commerciali e a sua volta destinata alla crescita culturale della comunità che compongono. Il nucleo centrale della “Città Ideale” è il Teatro, inteso come luogo ideale di ogni città di ogni tempo, il luogo dell’anima nella sua configurazione concreta e visibile; – spiega Armando Punzo – il teatro come architettura concreta di uno spazio impalpabile, spazio dentro l’uomo che è contro la logica del quotidiano, da coltivare, da far crescere».
Il programma del Festival vede la partecipazione di artisti e compagnie teatrali, poeti e scrittori, critici. Archivio Zeta, Roberto Latini, Massimiliano Civica, Gli Omini, Teatro delle Ariette, Mario Perniola, Marino Sinibaldi, Adriana Follieri/Manovalanza, Graziano Graziani, Ginetta Maria Fino e Giuseppe Mainieri, IsoleComprese Teatro, Andrea Salvadori, Marzio Del Testa, poeti e artisti dell’Associazione Ultima Frontiera, Nadia Giannoni, Cristina Valenti, Rosanna Massarenti, Fabio Francione.
Il programma completo del Festival è pubblicato su www.volterrateatro.it
dal 25 al 29 Luglio
• Fortezza Medicea – Volterra
ore 15.00
Compagnia della Fortezza
Dopo la Tempesta. L’opera segreta di Shakespeare
creazione originale per VT | anteprima nazionale
regia e drammaturgia di Armando Punzo
Un’opera totale che si confronta con tutto Shakespeare e con l’eredità filosofica che rappresenta, che stravolge il canone occidentale di cui anche l’autore inglese è stato inventore, il tempo, lo spazio, il ritmo, per mettere in discussione l’uomo, la sua forma rigida, la sua storia ingessata: l’apoteosi di quella utopia della libertà di poter riscrivere tutto, anche quello che sembra impossibile da cambiare e da reinventare.
Replica sabato 30 Luglio ore 21 Teatro Florentia Lardarello
Teatro Persio Flacco Volterra
Lunedì 25 Luglio ore 17.30
Teatro come Differenza, un coordinamento di gruppi teatrali e di registi che operano nella salute mentale nell’area fiorentina, presenta ‘Antologia del Nulla‘, progetto di Alessandro Fantechi e Elena Turchi, un laboratorio clandestino sulla poesia. Quindici attori autori, utenti del Servizio di Salute Mentale di Firenze, conducono una ricerca sul nulla che rappresenta le nostre paure ma è anche fonte di tutte le nostre potenzialità inespresse. Con Francesca Tisano, Serena Dibiase, Cinzia de Felice, Rossella Menna, Giusy Mingolla, Isabella Brogi, Monica Cavatoi, Gillo Conti Bernini, Elena Turchi, Armando Punzo, Alessandro Fantechi, Valentina Cioni, Federica Toci e Silvia Petracchi
Teatro Persio Flacco Volterra
Martedì 26 luglio
ore 18.30
Massimiliano Civica
I Concittadini ideali
creazione originale per VT
Una serata a metà strada tra una crestomanzia di detti memorabili e il Forse non tutti sanno che… della Settimana Enigmistica: Civica racconta aneddoti, pensieri ed episodi della vita di alcuni protagonisti del mondo del teatro, del cinema e dei movimenti religiosi non istituzionali dell’Oriente e dell’Occidente. Robert Mitchum, Roberto Rossellini, Jerry Lewis, il Baal Shem Tov, i faquir del Sufismo ed Aldo Capitini: attraverso le vite di questi e di altri uomini straordinari si tenterà di tracciare il ritratto dei nostri concittadini ideali, modelli forse irraggiungibili ma proprio per questo “esemplari”.
Teatro Persio Flacco
Mercoledi 27 Luglio
ore 22.00
Andrea Salvadori
Il figlio della tempesta.Musiche dalla Fortezza | prima nazionale
concerto/installazione di e con Andrea Salvadori
Un concerto speciale di uno dei più eclettici compositori della scena italiana, che attingerà alle creazioni composte nel Carcere di Volterra per le produzioni della Compagnia della Fortezza. Musica nata reclusa e per questo libera che non dedica la propria funzione all’odierno, ma cerca distanze dalla realtà tangibile, per creare uno squarcio temporale sospeso nell’ascoltatore, un’astrazione dal tempo quotidiano, imposto.
Teatro Persio Flacco
Giovedì 28 Luglio
ore 18.00
Roberto Latini/Fortebraccio Teatro
Amleto + Die Fortinbrasmaschine
di e con Roberto Latini
Una scrittura scenica liberamente ispirata a Die Hamletmaschine di Heiner Müller, tornando a Shakespeare, ad Amleto, con gli occhi di Fortebraccio, con l’architettura di Müller, su un palcoscenico sospeso tra l’essere e il sembrare. L’Amleto è una tragedia di orfani, protagonisti e antagonisti di un tempo in cui i padri vengono a mancare. Questo ha a che fare con la nostra generazione, anche pasolinianamente, con la distanza che misura condizione e divenire, con il vuoto e la sua stessa sensazione, fino a Fortebraccio, figlio, straniero, estraneo e sopravvissuto.
Stazione ferroviaria – Saline di Volterra
ore 21.30
Gli Omini
Ci scusiamo per il disagio
Progetto T | allestimento site specific
di e con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini e Giulia Zacchini
Una tappa speciale del Progetto T, partito dalla Stazione di Pistoia e diretto a Porretta Terme. Con il loro caratteristico metodo di indagini e interviste territoriali, alla ricerca di storie e personaggi, Gli Omini hanno indagato il luogo “stazione”. Perché la stazione di una periferia non è solo un luogo di passaggio. Non è un momento di transito, non è solo un non luogo. La stazione di una città piccola ha una sua identità, i suoi abitanti, le sue voci, le sue regole.
Venerdì 29 Luglio
Rampa Fortezza Medicea, Vie del Centro storico, Teatro Persio Flacco Volterra
Dalle ore 18.00
Archivio Zeta
Yoknapatawpha, Terra Divisa
dittico da Shakespeare/Faulkner
spettacolo itinerante
raduno esterno Fortezza Medicea ore 17.00
regia e drammaturgia di Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
con i cittadini-attori del Gruppo Logos di Volterra e del laboratorio di Bologna
Yoknapatawpha#1
Sound and Fury
Yoknapatawpha#2
Big Woods | prima nazionale | creazione originale per VT
Un esercito poetico di ottanta persone, tra adulti, ragazzi e bambini, attraversa il centro di Volterra, guidando il pubblico in un grandioso e furioso viaggio dalla Scozia al Mississippi, tra foreste, orsi, fiumi e indiani Chickasaw, per un dittico faulkneriano che funge da preludio collettivo al Macbeth di Archivio Zeta. Nella rilettura di Guidotti e Sangiovanni, Macbeth è l’uomo che varcherà l’oceano e che, con mani sporche di sangue, costruirà il Nuovo Mondo, con tutte le ombre che quella conquista porta con sé e che ancora caratterizzano la nostra civiltà. Mondo che William Faulkner nella sua opera ha raccontato e indagato fin dalle origini in tutta la sua complessità.