FIRENZE – Jan Fabre può essere amato oppure odiato senza mezze misure. Sta di fatto che l’unicità della mostra Spiritual guards di Firenze, che ospita opere realizzate tra il 1978 ed il 2016, consiste nella concezione dello spazio. Lo spazio espositivo infatti viene moltiplicato per tre e non sono affatto casuali i luoghi scelti da parte dell’artista. La mostra inizia nel centro storico della città in un palcoscenico a cielo aperto, come Piazza della Signoria, che rappresenta dal Rinascimento in poi il legame tra il potere politico e l’arte. Dal 15 aprile scorso al centro della piazza è stata collocata l’opera in bronzo Cercando utopia (2003), la quale rappresenta un cavaliere (autoritratto di Jan Fabre) che cavalca ben radicato a terra una tartaruga gigantesca, molto vicina rispetto alla statua di Cosimo I de’ Medici realizzata da Giambologna. Il percorso della mostra prosegue a Palazzo Vecchio: sull’Arengario si trova la versione americana dell’opera L’uomo che misura le nuvole (2016), altro autoritratto dell’artista belga proiettato verso il cielo, a metà strada tra il David di Michelangelo e la Giuditta di Donatello.
Con la sua duplice presenza all’interno della piazza che per storia e tradizione può essere considerata il cuore di Firenze, Jan Fabre dimostra che la sua arte ha la funzione di proteggere i luoghi, di esserne custode in terra ed in cielo. All’interno del palazzo ci sono altre sculture collocate in alcune sale museali, tra cui il quartiere di Eleonora. Tra le opere un mappamondo rivestito di scarabei cangianti ed un cranio, anch’esso di scarabei, che tiene in bocca uno scoiattolo impagliato. Dal 14 maggio si è aggiunta una terza piazza al percorso espositivo di Spiritual guards. La mostra infatti è stata ospitata al Forte Belvedere, curata da Melania Rossi e Joanna De Vos con il direttore artistico Sergio Risaliti. La fortezza che si trova tra il quartiere di San Niccolò e il piazzale Michelangelo è un altro luogo cardine di Firenze, costruita da Bernardo Buontalenti per volontà del granduca Ferdinando I de’ Medici, che era un mecenate e un uomo politico raffinato.
La fortezza aveva scopo difensivo, doveva infatti proteggere la famiglia dei Medici dall’esterno e dall’interno, inoltre da un punto di vista architettonico rappresentava l’ultimo baluardo tra il giardino di Boboli ed il Corridoio Vasariano che collegava Palazzo Pitti e Palazzo Vecchio. Così la fortezza assumeva una funzione politica ed anche una filosofica, per la vicinanza rispetto a Boboli, come se fosse l’ultima tappa dell’uomo che si trascina tra i desideri terreni e poi si eleva spiritualmente verso l’alto. Al pari di Piazza della Signoria anche il Forte Belvedere è un altro palcoscenico a cielo aperto, in posizione strategica e panoramica rispetto al centro storico. All’interno della fortezza si trovano opere in cera ed installazioni video, che proiettano alcune performance di Jan Fabre, realizzate in laboratorio oppure in Piazza della Signoria, dove ha strisciato in terra legato come un verme. Sul retro della fortezza rivolto verso la chiesa di San Miniato a Monte si trovano numerose opere di scarabei, come armature rotte e lucenti. Lo scarabeo stercorario infatti deposita il suo seme nello sterco al quale dà una forma sferica facendolo rotolare con le zampe e seguendo il movimento del sole da est ad ovest.
Per gli Egizi lo scarabeo era un animale sacro, che simboleggiava la rinascita continua della natura. Al Forte Belvedere ci sono sette statue di scarabei collocate su quattro punti che sovrastano Firenze, mentre altre opere raffiguranti l’artista a figura intera si trovano nei giardini. Tra queste L’uomo che misura le nuvole, che dialoga così idealmente con l’altro collocato a Palazzo Vecchio e L’uomo che dirige le stelle (2015), che dalla sua posizione sovrastante rispetto a Firenze sembra dirigere la cupola del Duomo.
Jan Fabre. Spiritual Guards (Firenze)
Piazza della Signoria e Palazzo Vecchio, 15 aprile – 2 ottobre
Forte Belvedere, 14 maggio – 2 ottobre
direzione artistica di Sergio Risaliti
a cura di Joanna De Vos e Melania Rossi