MILANO
Teatro alla Scala
Don Giovanni secondo Carsen Trascinante come chiede la musica di Mozart, spettacolare tra specchi e sipari che sottolineano il doppio e il gioco delle illusioni, torna l’allestimento del regista canadese Robert Carsen (che inaugurò la stagione scaligera 2011-2012). Per la prima volta sul podio della Scala salirà il direttore d’orchestra Paavo Jarvi, di origine estone. Il ruolo del personaggio-simbolo è affidato questa volta a Thomas Hampson, quello del servo complice Leporello a Luca Pisaroni; Donna Anna è Hanne-Elizabeth Mueller, Donna Elvira è Anett Fritsch. E ancora: Tomasz Konieczny, Bernard Richter, Giulia Semenzato, Mattia Olivieri (dal 6/5 al 6/6)
FIRENZE
Stazione Leopolda
Fabbrica Europa Opening La grande coreografa fiamminga Anne Teresa de Keersmaeker torna a Firenze con l’ensemble Rosas da lei fondato per presentare in prima nazionale – dopo il debutto mondiale al Kaaitheater di Bruxelles – l’opera A Love Supreme pièce costruita sulla musica dell’omonimo capolavoro di John Coltrane, creata per i cinquant’anni dalla scomparsa del compositore afroamericano. Inno spirituale in musica, tra blues e modalità rituali, tra controllo e abbandono, tra fervore e rigore, tra formalizzazione e improvvisazione, la dinamica coreografica esprime la ricerca della libertà assoluta, l’apertura della danza verso l’ultimo orizzonte tra noi e la trascendenza. (il 4 e 5/5)
ROMA
Teatro India
Trittico di Lucia Calamaro Il primo degli spettacoli che formano il Ritratto d’artista dell’autrice e regista romana è il nuovo La vita ferma “dramma di pensiero in tre atti”, che porta in scena lo strappo irriducibile tra i vivi e i morti, una riflessione sul dolore-ricordo di chi non c’è più, profondamente reinventato da chi invece vive. La regista definisce il racconto di vita di tre vivi – interpretati da Riccardo Goretti, Alice Redini, Simona Senzacqua – un modo, certo opposto al freudismo, di “sdoganare il diritto di affermare la tragica e radicale insostituibilità di ogni oggetto d’amore perso, di ogni persona cara scomparsa”. In date successive, la riproposta di due precedenti lavori, il pluripremiato L’origine del mondo e Tumore (dal 3 al 14/5)
LONDRA
National Theatre
The Twelfth Night “La dodicesima notte” di Shakespeare. Amore e follia. La regia di Simon Godwin ha apportato modifiche ai personaggi: il ridicolo Malvolio è diventato Malvolia che crede Olivia innamorata di lei, suggerendo un sottotesto con allusioni lesbiche. Il concetto è rafforzato dall’idea che Olivia che soffre pene d’amore per Cesario, il paggio sotto cui si cela Viola, sappia che si tratta di una donna. Viola è Tamara Lawrance attrice di colore (e altrettanto lo è il gemello Sebastian, affidato a Daniel Ezra) che dice: “Mi piace interpretare sia personaggi per cui il colore della mia pelle è decisivo sia quelli per cui non lo è, ma il pubblico non creda che sia la stessa cosa” (fino al 13/5)
PARIGI
Comédie Française
La Règle du Jeu Dopo “Les Damnés” di Ivo van Hove, la più antica sala francese si spinge ancora più in là nella esplorazione di forme narrative. La regista brasiliana Christiane Jatahy supera il regista belga e mette in scena lunghe sequenze filmate su un grande schermo come al cinema. Dopo il cortometraggio di 30 minuti, la scena è nuda, poi si riconoscono elementi del “Romeo e Giulietta”. Jérémy Lopez come un maestro di cerimonie passa il microfono al pubblico per farlo cantare come in un karaoke “Summertime” di Gershwin e “Parole, parole” di Dalida. Serge Bagdassarian rivestito di vari costumi canta ai piedi di uno spettatore, Elsa Lepolvre stappa bottiglie di champagne. La provocazione della Jatahy è folle, fantastica (fino al 15/6)
TORINO
Teatro Carignano
Orestea Agamennone, Coefore, Eumenidi di Eschilo, per la regia multimediale di Luca De Fusco: un’unica storia suddivisa in tre episodi che affonda le radici nella tradizione mitica dell’antica Grecia, e dove si racconta l’assassinio del re Agamennone da parte della moglie Clitemnestra; della vendetta, dieci anni dopo, del loro figlio Oreste che uccide la madre e il suo amante Egisto; della persecuzione del matricida da parte delle Erinni fino alla sua assoluzione da parte del tribunale dell’Areopago. Ne sono interpreti: Mariano Rigillo, Mascia Musy, Angela Pagano, Gaia Aprea, Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini, Anna Teresa Rossini, Paolo Serra. Traduzione di Monica Centanni. Produzione Teatro Stabile di Napoli (dal 2 al 14/5)
MILANO
Teatro della Contraddizione
Café Berlin Ispirato al fallimento di Kurt Tucholsky, poeta e profeta della repubblica di Weimar, scritto e diretto da Marco Maria Linzi. Siamo in quel Café decadente berlinese durante gli anni che stanno per precipitare nel nazismo. O forse in nessun luogo e in nessun tempo. “Non ci siamo e basta – spiega il regista -, sospesi, sbattuti, gravitanti in uno spazio che diventa un gioco di specchi. Café Berlin è abitato da personaggi che oscillano tra essere qui ed essere altrove, tra essere nella propria Prigione/Rifugio e nel Bordello/Desiderio. Tra balli, canti, reggicalze e vestitini succinti. Tra sprofondamenti e lingue che inumidiscono labbra protratte verso il peggior offerente” (dal 26/4 al 7/5)
www.teatrodellacontraddizione.it
claudia.provvedini@gmail.com