Culture — 30/04/2017 at 09:27

Vita nella città – Cagliari aperta al mondo”: un progetto di Karim Galici per MigrArti

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CAGLIARI – Teatro, danza e musica, scrittura, fotografia, arti visive e arti della scena: otto laboratori e un grande evento spettacolare per raccontare l’anima del capoluogo dell’Isola – da aprile a luglio. Un Focus sulla storia e le storie di una piccola metropoli con “Vita nella città – Cagliari aperta al mondo”, il progetto multidisciplinare e multiculturale firmato dall’attore e regista Karim Galici per l‘ASMED, tra i vincitori del bando MigrArti del MiBACT, che tra aprile e luglio trasformerà il capoluogo della Sardegna in atelier, per sperimentare nuove forme di interazione e integrazione tra le arti e i popoli del Mediterraneo. Filmmakers , registi, coreografi, musicisti, scenografi, scrittori, sarti e fotografi creeranno – insieme agli abitanti – le trame di una narrazione collettiva, per dar vita a uno spettacolo itinerante e multimediale, in programma sabato 29 e domenica 30 luglio per le vie del centro storico, che chiuderà il viaggio alla scoperta dei mille volti della città.

Un progetto di “arte urbana” quindi destinato a incidere sulle coscienze individuali attraverso il coinvolgimento dei più giovani – con quattro laboratori pensati per le scuole con l’inserimento di giovani stranieri– ma anche delle diverse fasce d’età con i laboratori di Teatro Sensoriale e una breve full immersion sul documentario, cui si aggiunge il workshop di musica elettronica rivolto agli studenti del conservatorio e ai migranti. “Vita nella città” racchiude in sé una duplice valenza – da un lato l’intento di rivelare la città ai suoi abitanti, sollecitando una riflessione che rompa i confini dell’abitudine, dall’altro quella di mostrarne le potenzialità sul piano di una possibile integrazione nel senso del dialogo e dello scambio, di una vocazione all’accoglienza.

 

 

Al via il 21 aprile – con il laboratorio di sartoria teatrale curato da Stefania Dessì (fino al 12 maggio), mentre il 26 e 27 aprile si terrà il corso di fotografia di Massimiliano Leoni, e dal 27 aprile al 1 giugno il laboratorio di scenografia di Bruno Meloni – con la partecipazione di studenti delle superiori e giovani migranti. Sui temi attuali e scottanti delle moderne migrazioni dei popoli e dell’inserimento di profughi e stranieri – e in particolare della condizione dei bambini si parlerà in due incontri con le scuole (26 e 27 aprile) con la partecipazione delle associazioni ProMeSa e Save The Children.

Il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Daniele Maggioni (“Tutto Bene” e il recentissimo “Nel mondo grande e terribile” nel segno di Antonio Gramsci) curerà – il 4 e 5 maggio il laboratorio di video-documentario mentre Daniele Atzeni (“I morti di Alos” e “Madre Acqua”) seguirà la realizzazione e la post-produzione delle opere audiovisive. Un ciclo di quattro incontri – tra maggio e giugno – per approfondire i vari aspetti compositivi ed esecutivi della musica elettronica con Fabrizio Casti mentre la poetessa e scrittrice Azzurra D’Agostino guiderà – il 18 e 19 maggio il laboratorio di scrittura creativa – in prosa e in versi .

I quattro quartieri storici della città ospiteranno altrettanti laboratori di teatro sensoriale, diretti dallo stesso Karim Galici: “Udito / Castello / Aria” (28 aprile – 25 giugno) – “Tatto / Stampace / Fuoco” (5 maggio – 2 luglio), “Olfatto / Villanova / Terra” (12 maggio – 9 luglio) e “Gusto / Maqrinma / Acqua” (19 maggio – 16 luglio). La morfologia e la storia di ciascun rione ispira il percorso attraverso i sensi, di volta in volta prediligendo un aspetto, un carattere, e uno dei quattro elementi. Tra il 17 e il 20 luglio tra Castello, Stampace, Villanova e la Marina si svolgeranno le masterclass di danza contemporanea curate dal coreografo Mario Coccetti – artista che privilegia i temi sociali e il valore della dignità umana in rapporto alle trasformazioni della società.

Karim Galici

 

“Vita nella città” – un «atto d’amore verso questo crogiuolo di storie», come sottolinea Karim Galici, «una spinta nell’andare oltre i monumenti e i paesaggi meravigliosi per cercare la vera essenza» del capoluogo, per coglierne «energie, atmosfere, voci, odori, suoni, sapori», nasce da una visione dello spazio urbano come «un luogo di scambio, di condivisione, di crescita». La città appare (in un rimando non casuale a Italo Calvino e al mistero delle sue “città invisibili”, da cui è scaturita la performance installazione “Invisible Space” curata da Galici all’Orto Botanico di Cagliari per il Find 2016) quale «organismo vivente, con le sue gioie, i suoi pericoli, le sue miserie e i suoi dolori», frutto di una stratificazione plurisecolare, a volte millenaria, che dà ad ogni centro abitato il suo carattere speciale e irripetibile, attraverso una combinazione di fattori geografici e squisitamente umani.

 

 

Karim Galici

«Mi piace pensare la città come un grande telaio in cui ognuna delle sue anime si mescola alle altre come se fossero dei fili» – spiega il regista, ideatore e direttore artistico del progetto, che guarda con interesse ai «materiali invisibili e a volte indescrivibili che rendono ogni città un posto veramente unico al mondo», per immaginare quell’affresco di Cagliari da lasciare in dono al capoluogo e ai suoi abitanti.

Frutto dei differenti percorsi – il grande evento del 29 e 30 luglio – che rappresenta la sintesi finale delle molteplici esperienze e delle ricerche artistiche che formano l’ordito di “Vita nella città” – su cui Karim Galici tesserà la trama della rappresentazione di una “Cagliari aperta al mondo” in cui la capitale dell’Isola a centro del Mediterraneo potrà dispiegare il suo fascino segreto e ammantarsi delle molteplici suggestioni di altri luoghi, attraverso gli sguardi di donne e uomini giunti dal mare – in fuga verso la speranza di una vita migliore.

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