NAPOLI – Si conclude domenica 25 giugno il laboratorio Principles in acting del regista e attore sloveno Tomi Janežič, una delle voci più autorevoli della nuova generazione di artisti dei Balcani. Commissionati dai maggiori teatri e Festival internazionali, i suoi spettacoli sono andati in scena in venti diversi Paesi tra Europa, Russia e Stati Uniti e sono stati premiati con i massimi riconoscimenti e nomination tra cui l’Hedda Award in Norvegia e il Golden Mask in Russia. Janežič è noto al pubblico italiano per il suo sorprendente Gabbiano (produzione Teatro Nazionale di Belgrado) presentato a Fabbrica Europa in una scorsa edizione. Le candidature al laboratorio internazionale per attori professionisti attivato al Napoli Teatro Festival Italia sono state 169 da tutt’Europa e 35 le persone selezionate provenienti oltre che dall’Italia, dall’Ungheria, dalla Bulgaria, dalla Slovenia, dalla Macedonia e dalla Serbia. Si è svolto presso lo storico Teatro Sannazaro di Napoli dove è stato affrontato il metodo dello psicodramma sviluppato da Jacob Levy Moreno (strumento per superare le barriere personali e relazionali e piattaforma per le diverse tecniche creative dell’attore), oltre ad aver scelto un testo del drammaturgo russo Ivan Wirypaev, inedito per l’Italia. I critici descrivono la sua drammaturgia come una combinazione di Quentin Tarantino e Andrei Tarkowsky.
Tomi Janežič si è avvalso della traduzione di Teodoro Bonci Del Bene, primo allievo italiano del Teatro d’Arte di Mosca, traduttore ufficiale per l’Italia dell’opera dell’autore russo Wirypaev. Regista e docente all’Academy for Theatre, Radio, Film, and Television (AGRFT) di Lubjana, Tomi Janežič utilizza il metodo dello psicodramma applicato a diversi campi artistici (regia teatrale e cinematografica, drammaturgia) e al processo creativo della recitazione: «Ho cercato diversi modi per usare le tecniche dello psicodramma come analisi attiva/creativa per esplorare la vita di un personaggio, i suoi rapporti, situazioni, eventi, circostanze, date, e di usare gli strumenti di questo metodo per risolvere questioni personali che possono costituire una grande barriera (molto potente) rispetto alla creatività spontanea e necessaria se si vuole usare efficacemente qualunque approccio alla recitazione.
È significativo per me – sottolinea Tomi Janežič – lavorare a Napoli al Teatro Sannazzaro, mi ispirano questi luoghi che contengono memorie del teatro e tracce di quegli artisti del passato che conosco come Eduardo che e’ stato qui. Ho diversi pensieri sul laboratorio e in un tempo molto breve si sono create delle relazioni e connessioni davvero significative. Il gruppo degli allievi è stato generoso a portare le proprie storie, la propria attenzione e la propria creatività. Abbiamo lavorato intensivamente su un autore come Wirypaev che spero possa essere conosciuto in Italia e che da questo lavoro si sviluppi una produzione.»
Il laboratorio di Janežič è stato coordinato da Anna Maria Monteverdi, studiosa di regia teatrale e autrice video teatrale che in occasione del Napoli Teatro Festival Italia realizzerà un documentario sul regista sloveno in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Lecce.
Per saperne di più
www.psicosociodramma.it/J.L.Moreno.