CATANIA – Il Consiglio di amministrazione del Teatro Stabile di Catania (Teatro Verga) composto dal presidente Carlo Saggio, vicepresidente Lina Scalisi e dai componenti del Consiglio Loredana Lauretta, Raffaele Marcoccio e Fabio Roccuzzo, ha nominato Laura Sicignano direttrice artistica dello Stabile. Pluripremiata regista, autrice, produttrice e organizzatrice teatrale, fondatrice e anima del Teatro Cargo di Genova. La nomina avviene durante lo svolgimento della sessantesima stagione del Teatro ed è stata comunicata in una conferenza stampa che si è tenuta il 17 febbraio alla presenza dei rappresentanti dell’Assemblea dei Soci. Per questo Teatro Stabile è l’inizio di un nuovo percorso artistico e gestionale dopo il risanamento avviato dal commissariamento del Verga per il dissesto finanziario di ben 13 milioni di euro che aveva messo in serie difficoltà l’ente teatrale.
«Il Teatro Stabile di Catania – ha spiegato – Carlo Saggio a nome di tutto il Cda – volta definitivamente pagina. Pur con le difficoltà legate alla carenza dei finanziamenti, si apre una fase di maggiore fiducia e serenità che consentirà di puntare al rilancio dell’ente sulla base della riconquistata credibilità e con un progetto artistico e culturale di alto spessore. Siamo in attesa del provvedimento del Tribunale relativo al piano di ristrutturazione del debito, che consentirà di accedere operativamente al Ris, il fondo di rotazione regionale, per fare fronte al deficit pregresso, procedendo al saldo dei creditori. Al contempo è stato raggiunto un altro fondamentale obiettivo, quello di operare nella pienezza degli organi statutari, primo fa tutti il direttore, individuando con una rigorosa selezione una figura di spicco come Laura Sicignano, alla quale auguriamo buon lavoro e assicuriamo piena collaborazione. In sei mesi, dall’insediamento ad oggi, il Consiglio ha operato per sostenere la ripresa dell’Ente, portando avanti la strategia avviata dal commissario straordinario Giorgio Pace, al quale va il nostro ringraziamento. Lo Stabile è finalmente uscito da una lunga crisi; già da gennaio un coordinatore amministrativo, Valerio Caltagirone, direttore dell’Ersu, vigilia sulla regolarità e congruità degli atti. E la grande, comune vittoria è quella di avere tutelato i lavoratori e garantito l’occupazione».
La prima reazione di Laura Sicignano è apparsa sul suo profilo social di Facebook in cui ringrazia e scrive: “Sarà un’impresa difficile e appassionante. Ringrazio il CdA del Teatro Stabile di Catania per la fiducia, la serietà, la formidabile riuscita nel risanare un bilancio fallimentare. Si riparte, al Teatro Stabile di Catania. Una ripartenza che mi vede caposquadra, con la tenacia che sa bene chi mi conosce e un rinnovato desiderio di sfide difficili. Non conosco Catania e già la amo. La voglio conoscere per svolgere al meglio il mio incarico. Sono fiera di aver infranto il tetto… di cristallo: donna al vertice di uno Stabile. Sono carica di energie, idee, passione. Sarò in ascolto del territorio. Profondamente in ascolto perché ho bisogno di tutti. Vorrei costruire con tutti i cittadini un luogo inclusivo, dove la polis si ritrova e riflette su se stessa, dove elaborare cultura, identità e senso di comunità. Vorrei un luogo vivo, generatore di felicità e pensiero. Sarà una bella battaglia.”
Laura Sicignano l’abbiamo conosciuta negli anni per la sua attività artistica e manageriale al Teatro Cargo di Genova, assistendo a molte delle sue regie dove la sua poetica è sempre stata coerente con le scelte fatte; portate avanti con grande spirito di iniziativa e coraggio (in tempi attuali per la crisi che ha colpito i finanziamenti, anche questo teatro ha subito un contraccolpo, tale da far rinunciare alla regista di continuare nel progetto globale originario), e decidere di lavorare come regista indipendente, Questo accadeva fino a poco tempo fa; ora la sua vita professionale cambia radicalmente.
Raggiunta per telefono dopo la conferenza stampa di Catania, le abbiamo chiesto come intende iniziare il suo mandato e quali saranno le prime iniziative a favore della crescita del Teatro Stabile. Dalla voce si evince l’incredulità nell’aver vinto la nomina.
«Per me è stata un sorpresa che ancora mi lascia incredula quando ho saputo di aver vinto; non avrei mai immaginato di poter vincere e sono sincera: non avevo nemmeno intenzione di partecipare all’inizio al bando di concorso e devo a Gabriella Palma (sua storica collaboratrice del Teatro Cargo che ha curato le pubbliche relazioni, l’ufficio stampa e l’ha affiancata nei progetti artistici, ndr), se mi sono fatta convincere, e per questo la ringrazio. Se ho un obiettivo in mente decido sempre di cambiare radicalmente la mia vita e sono cosciente che al Teatro Cargo non potevo più continuare a svolgere il mio lavoro come prima. Per questo ho scelto di esercitare come libera professionista il ruolo di regista. Ho superato la prima selezione con l’esame del mio curriculum (che è di notevole importanza per studi, esperienze e firma anche come drammaturga, ndr); una seconda selezione tramite colloquio con la commissione esaminatrice, e infine, ho presentato come richiesto dal bando un progetto artistico triennale, comprensivo del budget per poterlo attuare. Quando l’ho scritto durante le vacanze di Natale, ho pensato che nelle migliori delle ipotesi avrei fatto questo come un esercizio per affinare le mie capacità manageriali e basta».
Il clamore intorno alla sua nomina sembra non cessare, tra polemiche e ricorsi. Cosa ne pensa?
«Ho letto e ascoltato gli attacchi rivolti contro di me, specie le accuse infondate di Vittorio Sgarbi, a cui ho risposto mettendo la mia faccia: sono una teatrante e quello che penso e dico lo esprimo sempre dal vivo, e ho avuto anche la preziosa possibilità di poterlo fare alla conferenza stampa. Sono rimasta molto colpita favorevolmente dalle persone che compongono il Consiglio di amministrazione dello Stabile, a cui riconosco una grande professionalità per il lavoro che stanno svolgendo. Mi sono trovata subito in sintonia con tutti. Grazie a loro e al commissario Giorgio Pace che è stato risanato il debito di 13 milioni – li considero devoti alla causa, dimostrando capacità di lavorare con passione e competenza. Senza questo non sarebbe stato possibile nominare un direttore, chiunque fosse, non avrebbe mai potuto svolgere il suo incarico serenamente. Io sono cosciente della mia responsabilità e so che il mio compito sarà difficilissimo. Dovrò conoscere bene Catania e cercare finanziamenti perché il teatro è il cuore pulsante della Polis. Io voglio scoprire la città che mi accoglie, come conosco bene Genova e chiederò aiuto a tutti. Per carattere sono caparbia e tenace. Il mio primo compito sarà quello di lavorare per la direzione manageriale e non artistica; per un anno io non farò regie. Dovrò far funzionare la “macchina” e ne sono molto felice.»
http://www.teatrostabilecatania.it
Leggi del Teatro Cargo di Genova:
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Il Teatro che sa raccontare la Storia: “Andy Warhol Superstar” e “La Duchessa di Galliera”.
Il viaggio in treno che riporta indietro nella memoria di “Donne in guerra”.