RUMORSCENA – BIENNALE TEATRO VENEZIA – Si è svolto domenica 22 Luglio nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, nell’ambito del 46 esimo Festival Internazionale del Teatro, il Simposio Attore – Performer: una conversazione sui temi principali trattati dalla Biennale Teatro 2018, in particolare sulla distinzione – se esiste – tra la figura professionale dell’attore e quella del performer. La domande: sono presenti ancora nel teatro contemporaneo differenze tra un agire scenico, che ha le sue radici nella performance e quello che comunemente chiamiamo teatro di rappresentazione o di prosa, o stiamo assistendo a una convergenza delle forme delle arti dal vivo che non prevede confini? In che misura il teatro di prosa è contaminato da elementi performativi, magari mutuati da discipline appartenenti ad altri settori quali la danza, il circo, le arti visive o altro? Quale pubblico intercetta un’azione teatrale performativa? Su che basi proporre oggi una programmazione che guardi al presente e al futuro del teatro?
«Più che una distinzione tra i due termini (Attore – Performer) vi è un diverso punto di partenza: da testi o suggestioni – spiega Claudia Provvedini, presente al Simposio – , e una ricerca di rapporto con il pubblico (“interpellation”)».
A parlarne sono stati invitati Chris Dercon, storico dell’arte e curatore, ex direttore della Tate Modern di Londra e del teatro Volksbühne di Berlino; Paweł Sztarbowski, che ha maturato diverse esperienze in teatri e festival in Polonia, attualmente direttore della programmazione al Powszechny Theatre di Varsavia; Bianca van der Schoot, attrice e performer olandese, direttrice artistica del Teatro Ro di Rotterdam per la stagione 2016/17; Armando Punzo, drammaturgo e regista teatrale della Compagnia della Fortezza fondata nel 1988.