RUMOR(S)CENA – OTELLO CIRCUS – TEATRO LA RIBALTA – BOLZANO – La nuova produzione Otello Circus di Antonio Viganò e Bruno Stori debutta domenica 23 dicembre alle 19 al Teatro Studio (Teatro Comunale) di Bolzano alle 19: un’opera lirico-teatrale ispirata alle opere di Verdi e Shakespeare che vede in scena per la prima volta gli attori del Teatro la Ribalta con i musicisti dell’Orchestra AllegroModerato: un’orchestra inclusiva di Milano.
I biglietti sono già esauriti ma la direzione della Compagnia della Ribalta segnala che due repliche sono già in programma al Teatro Cristallo venerdì 11 e sabato 12 gennaio 2019 alle ore 21.
Finalista al Premio Ubu 2018 lo spettacolo vede in scena una compagnia professionale con attori e attrici in situazione di “handicap”. La direzione musicale è di Marco Sciammarella, drammaturgia Bruno Stori, regia Antonio Viganò. L’Orchestra (diretta da Pilar Bravo) AllegroModerato è un’esemble sinfonica di cinquanta elementi composta da musicisti con disagio psichico, mentale e fisico e da musicisti professionisti: Maria Press, Elisa Francese, Marco Sicca, Marta Fededegni, Melisa Volpi, Andrea Stringhetti, Alessio De Paoli, Alice Catania, Daniele Primucci, Martina Frisenna, Luca Baldan, Pasquale Prestinice, Jacopo Wiquel, Pietro William Di Gilio, Chiara Cerrai, Giulia Garitta, Vincenzo Putorti, Stefano Ballardini, Pietro De Nora.
Gli attori – danzatori interpreti di Otello Circus sono Rodrigo Scaggiante, Marika Johannes, Michael Untertrifaller, Matteo Celiento, Daniele Bonino, Mattia Peretto, Rocco Ventura, Jeson De Majo, Mathias Dallinger, Melanie Goldner, Evi Unterthiner.
Otello è un Circo dei sentimenti umani, dove i personaggi dell’opera esibiscono le loro emozioni come delle prestazioni artistiche circensi di alta abilità, piroette ed equilibrismi , azione acrobatiche per raccontare la storia e immaginare che Jago sia un lanciatore di coltelli, affilati come le sue parole, Desdemona l’equilibrista a qui non riesce nessun numero di equilibrismo, ingenua nel tentativo di tenere tutto insieme, Otello il Clown bianco, padrone del Circo, Cassio un clown augusto, Emilia una venditrice di popcorn. C’è il grottesco, il dramma, la fisicità dei personaggi, la vicinanza del pubblico e un clima surreale. Il tema è quello che riguarda i sentimenti ovvero quelli che rappresentano il motore drammatico dell’opera: la folle gelosia di Otello, l’invidia corruttrice di Jago, l’amore ingenuo e sconfinato di Desdemona. Sentimenti e passioni che si possono riconoscere e che quando deflagrano riescono a mettere in crisi. La musica di Verdi ha un’enorme potenza emotiva che accompagna at- traverso tutte le situazioni e gli stati d’animo dei personaggi, esalta i sentimenti.
Diretta dal regista Antonio Viganò, la compagnia è nata nel 2014, dopo una lunga attività di laboratorio e aveva scelto, come sottotitolo al proprio progetto artistico, la definizione di “concreta utopia”, proprio per ricordare che le scommesse , in campo culturale come in quello sociale, hanno bisogno sia di sogni che di realtà. Riuscire a tenere insieme questi due aspetti , questo ossimoro, è stato il lavoro costante del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt che ogni giorno, per 5 giorni alla settimana, lavora con i propri attori e le proprie attrici alla ricerca di una “grazia”, di una “bellezza” capace di farsi teatro. Per loro il teatro è una necessità, un ago per cucire relazioni, un atto politico, un luogo per il loro personale riscatto sociale, un luogo della comunità sia italiana che tedesca, un luogo dove si esplorano lingue e le varie forme del teatro. Rifiuta l’etichetta di “teatro sociale” perché tutto il teatro è tragicamente” sociale” perché si nutre dalla società, che è la sua culla e la sua prigione. Non crede di svolgere un lavoro “socialmente utile” ma un vero e proprio lavoro nel campo dello spettacolo dal vivo. Non ha forme contrattuali di affidamento lavorativo o forme assistenziali ma garantisce ai suoi soci un contratto di lavoro professionale a tutti gli effetti.