Festival(s) — 24/01/2019 at 14:22

Le inconsuete strategie performative dei Sotterraneo e Tiago Rodrigues viste a Centrale Fies

di
Share

RUMOR(S)CENA – SUPERCONTINENT2 – CENTRALE FIES – DRO (Trento) – Ancora una volta, Centrale Fies accoglie i suoi spettatori facendoli sentire qualcosa di diverso da semplici spettatori. Qualcosa di più. Osservatori speciali di una metamorfosi, complici di un nuovo modo di pensare che nell’ex centrale idroelettrica di Fies si faceva pietra, acqua, turbina, e ora si incarna nei corpi dei performer che la abitano. Attraversato il ponte sul Sarca, ormai iconico transito dalla quiete della valle trentina alla uguale – ma attiva – quiete che si respira negli uffici, nel parco, nelle sale , tutto sembra possibile. Incontrare linguaggi stranieri per idioma e modo di pensare, filosofi che parlano con le piante, dj set che mescolano l’arte con il gin tonic. Per questo anche l’edizione 2018 di Drodesera “Supercontinent 2”, come già la 2017, racconta ancora nel titolo la volontà di strutturarsi come un mondo a sé, con le proprie istituzioni e le proprie regole, ma in grado di parlare con il mondo “di fuori”. Ancora di più, l’intenzione del Festival è proprio quella di incidere nella realtà contemporanea della politica, del sociale e della cultura attraverso azioni artistiche in grado di superare il ponte sul Sarca in direzione opposta e restituire alla quotidianità quella sorta di magia che solo il teatro sa raccontare. Per questo, nel programma dell’edizione 2018, sono due gli spettacoli che più restano alla memoria, in grado di lasciare traccia di sé per le inconsuete strategie performative proposte.

Overload Sotterraneo

 

“Overload” dei Sotterraneo (ex Teatro), premio UBU 2018 come “miglior spettacolo”  più che uno spettacolo è un gioco narrativo. Un’esplosiva e adrenalinica, come è nello stile della compagnia, messa in scena delle dinamiche di osservazione, reazione e relazione che lega la scena allo spettatore e, in senso lato, il mondo all’uomo. Un pesce rosso con i suoi pochi secondi di attenzione continuativa e l’iperattività creativa di David Foster Wallace sono i due poli da cui prende origine una pseudo drammaturgia della quale è di fatto impossibile riassumere la trama. Mentre Claudio Cirri cerca continuamente di dare voce a un lungo monologo interiore dello scrittore americano, Sara Bonaventura, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati e Giulio Santolini attivano una serie di interruzioni, sovrapposizioni e richieste di intervento al pubblico in sala. Una sfida interattiva alla volta, un collegamento ipertestuale dopo l’altro, un link legato al successivo, l’attenzione e l’interesse dello spettatore vengono continuamente sfidati a restare concentrati sul dramma umano del suicidio di Forster Wallace, invece di seguire il flusso indistinto delle discontinuità. “Overload” è un intrattenimento tragico e allo stesso tempo un dramma burlesco: ad essere messa alla berlina è la bulimia di informazioni della quale siamo vittime e ideatori, che giorno dopo giorno ci consuma la memoria.

Overload Sotterraneo

Tanti rapidi i tempi di Sotterraneo, quanto lenti quelli di Tiago Rodrigues. Direttore del portoghese Teatro Nacional do Maria II, Rodrigues ha conquistato la sala comando di Centrale Fies con “By Heart”. Anche in questo caso memoria, informazioni, storia umana e interazione con il pubblico sono gli elementi fondanti dello spettacolo, ma il risultato non potrebbe essere più diverso. Tra citazioni letterarie e la commovente storia dell’anziana nonna di Rodrigues stesso, dieci spettatori sono chiamati volontari a imparare a memoria – by heart in inglese – il sonetto 30 di William Shakespeare, dedicato per l’appunto al valore del ricordo. Quella che potrebbe semplicemente essere liquidata come performance partecipativa diventa una vera e propria celebrazione collettiva. Sotto le mani di Rodrigues, che si fa psicopompo su tre livelli temporali diversi e paralleli – il qui e ora della difficoltà di imparare i versi shakespeariani, il passato relativo dell’anziana Candida che la cecità condanna all’impossibilità di leggere e il passato assoluto della letteratura di George Steiner, Boris Pasternak e Ray Bradbury – la semplice azione di imparare a memoria un testo si fa azione politica. E se la replica vista a Dro paga lo scotto di avere un pubblico internazionale, che fa fatica a ricordare e ripetere il sonetto in italiano, tale difficoltà diventa un’occasione di collaborazione con il pubblico nel suo complesso: lo sforzo di pochi si fa l’impegno di tutti.

 

Tiago Rodrigues by – art

Visti a Centrale Fies Dro il 27 luglio 2019

Share

Comments are closed.