RUMOR(S)CENA – MUOVERE UTOPIE – TRASPARENZE FESTIVAL – MODENA – Se il teatro e la cultura riesce a “Muovere utopie”, a Modena è possibile: la settima edizione di Trasparenze Festival va in scena dal 2 al 5 maggio a Modena, Castelfranco Emilia e a Gombola, (frazione di Polinago, un suggestivo borgo sull’Appennino modenese). Quattro giorni che prevedono spettacoli, laboratori ed eventi in grado di coinvolge attivamente il tessuto sociale e rappresentano la prova concreta di come si possa sviluppare l’interazione con il territorio. Il valore aggiunto da sempre di questo Festival ideato dal Teatro dei Venti con la direzione artistica di Stefano Tè e la consulenza di Giulio Sonno. Composto da un programma di16 spettacoli, 8 laboratori aperti al sociale, 2 concerti, 3 residenze del progetto Cantieri, 12 sedi di attività, la partecipazione di 22 tra artisti, compagnie italiane e internazionali. Il debutto dello spettacolo-manifesto “Moby Dick” con la regia di Stefano Tè.
“Un Festival la cui caratteristica non è quella di una semplice vetrina di eventi ma anche la possibilità di partecipare dal vivo, attraverso le occasioni di riflettere e riflettersi come accade quando lo sguardo si pone su un vetro o uno specchio. Un luogo per creare relazioni e stabilire connessioni inedite, la visione di Trasparenze interagisce con le realtà residuali che rimangono spesso ai margini della narrazione dei media e della politica, entrando in relazione con la quotidianità degli spazi che abita e include la partecipazione di un pubblico eterogeneo e di processi di rigenerazione e trasformazione sociale.”
LA Konsulta: dal programma all’identità del Festival
Pre-Festival sabato 27 aprile: festa al KCP in Via Carteria 104, il Konsulta Corner Permanente, sede del gruppo di spettatori under 30. Fin dalla prima edizione collabora alla direzione artistica e all’ideazione del progetto. Una Konsulta determinate nella definizione del programma, con la partecipazione a diverse fasi di discussione e selezione, e nel determinare l’identità del Festival. A partire dalla grafica, ispirata al graffito che campeggia nella sede di via Carteria: una Balena che porta in volo una piccola città.
I laboratori e i Cantieri
Il 29 aprile: gli artisti del progetto Cantieri inaugurano le attività in Area Festival. Il progetto di micro residenze dedicato all’indagine sui linguaggi della scena contemporanea pone attenzione al rapporto tra creazione artistica e nuove tecnologie. Gli artisti selezionati dalla Konsulta: Avatāra, Cremaschi/ Francabandera, Zanoli, Sara De Santis / Emanuel Andel. Esito finale domenica 5 maggio, ore 10.30 al Cajka Teatro.
Il 30 aprile laboratori di Quotidiana.com con il Gruppo l’Albatro, progetto di Teatro e Salute Mentale e della compagnia TeatrIngestAzione, con gli anziani ospiti della Casa Protetta. Esito sabato 4 maggio e con i bambini di alcune classi della Scuola San Giovanni Bosco propone il progetto laboratorio “Not Found”.
Gli spettacoli: ricerca artistica e nuove interazioni
Giovedì 2 maggio ore 18.30 Carcere di Castelfranco Emilia “Tecniche di evasione”, esito del laboratorio di Nicola Borghesi / Kepler 452, realizzato in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna. Ore 21.00 presso La Torre: “PRAGMA – Studio sul mito di Demetra”; Compagnia Teatro Akropolis: una composizione scenica che elabora le ricerche sulle fonti, orfiche, eleusine e di tutta la sapienza greca, le danze arcaiche e il potere archetipico della visione.
Venerdì 3 maggio ore 10.00, Cimitero San Cataldo: “UN.HABITANTS | Per fare spazio a noi” di Caterina Moroni, (massimo 20 spettatori, prenotazione obbligatoria, ritiro biglietti in Area Festival). Nove repliche alle ore 15.00 e 17.00; in scena anche sabato 4 e domenica 5 maggio.
3 maggio ore 15.30 Area Festival presentazione del libro “Il teatro sulla Francigena” di Simone Pacini.
Alle 18.30 “Divine” di e con Danio Manfredini alla Casa Circondariale di Modena. Liberamente ispirato al romanzo di Jean Genet “Nostra Signora dei Fiori” ; l’artista firma anche i disegni dello storyboard realizzato come primo immaginario di un film poi mutuato nello spettacolo “Cinema Cielo.” «Mi sono infilato nel romanzo di Jean Genet nel 1990 e non ne sono ancora uscito. Incontravo le città, le persone, mi intrecciavo con loro, per finire spesso col dire: va bene, per oggi basta. Allora veniva il momento di aprire le pagine del libro e trovare le parole da sovrapporre alla realtà incontrata, troppo cruda per essere vista così com’è».
Focus Danza
Venerdì 3 maggio ore 20.30 presso La Torre: “OHHHH” Appunti per una nuova danza, di e con Simona Bertozzi per ILINX – don’t stop the dance. Debutto alla Biennale Danza di Venezia 2019. In questa danza il ritmo è scandito da reiterati tentativi di ingresso nel rituale, in mutevoli forme che cercano appoggio sull’attrazione, inesorabile, e a tratti un po’ magica, tra visioni, mescolanze, età, provenienze. Alle 22.30 Teatro dei Segni CONCERTO FISICO, di Michela Lucenti / Balletto Civile. Una composizione per strumento fisico e vocale, un disegno ritmico ed emotivo. Un racconto musicale per spiegare quello che i Tibetani definiscono BAR-DO: BAR significa TRA e DO ISOLA. Ideazione, coreografia di Michela Lucenti. Assistente alla creazione Maurizio Camilli; disegno sonoro live Tiziano Scali e Maurizio Camilli
Collaborazione con Periferico Festival 2019
3 maggio, dalle ore 24.00 alle 6.00 presso La Torre: “Elementare” del Collettivo Amigdala. (Prenotazione obbligatoria, ritiro biglietti presso l’Area Festival entro le ore 24.00) Un’alleanza temporanea tra pubblico e artisti, chiamati a condividere il tempo di una notte. Progetto e idea di Collettivo Amigdala, Meike Clarelli, Sara Garagnani, Federica Rocchi, Gabriele Dalla Barba, Silvia Tagliazucchi; musiche originali e drammaturgia sonora e voce di Meike Clarelli e Davide Fasulo ( voce e conduzione coro); con le voci di Elisabetta Dallargine, Vincenzo Destradis, Fulvia Gasparini, Antonio Tavoni. Realizzato in collaborazione con Periferico Festival XI edizione. Dall’otto al 12 maggio Villaggio Artigiano di Modena Ovest.
Comunità in movimento
Sabato 4 maggio ore 15.30 Casa Protetta San Giovanni Bosco esito del laboratorio de i TeatrIngestAzione, “In mezzo mar siede un paese mezzo guasto”, una riflessione sulla dimensione politica del corpo e della sua presenza, guidata dalla parole poetiche di Giorgio Caproni e T. S. Elliot.
Alle ore 16.30 Quotidiana.com con “Sassolini”, esito del laboratorio con il Gruppo l’Albatro – progetto Teatro e Salute Mentale. Roberto Scappin e Paola Vannoni condividono con cittadini “comuni” la loro pratica del teatro, ospitandoli in una dimensione mentale e politica definita “il coraggio del proprio pensare”.
Ore 17.00 Seminario libero di canto condotto da Mario Biagini e Open Program, (gratuito con prenotazione obbligatoria. Riservato al pubblico che sarà presente domenica 5 a Gombola).
Alle 18.30 presso La Torre, “Moby Dick: Naufragi e prodigi – Rotte di un viaggio-spettacolo”, Giulio Sonno, drammaturgo dello spettacolo MOBY DICK, introduce i temi e la genesi; a seguire alle 20.00 presso Estatoff, in Via Morandi 71, va in scena lo spettacolo realizzato dal Teatro dei Venti. La nave del capitano Achab e la sua ossessione per la Balena bianca arrivano in scena con un palco mobile e un cast di 20 artisti, 80 bambini delle Scuole San Giovanni Bosco e Palestrina, 12 attori del Carcere di Modena e di Castelfranco Emilia e i richiedenti asilo del Gruppo Marewa. Il Teatro dei Venti prosegue la sua ricerca artistica negli spazi urbani con uno spettacolo che entra in relazione con le comunità e con i temi di un classico della letteratura mondiale. A seguire concerto dei Flexus.
Alle 22.30 al Teatro dei Segni con Sara De Santis ed Emanuel Andel in “Function Follows Performer”, una riflessione intorno al concetto di impossibilità dell’essere umano di rompere il sistema nel quale è inserito. L’architettura interna del teatro sarà direttamente collegata al movimento del danzatore/performer tramite un sistema di sensori 3D (Camera Kinect).
Trasparenze Portami Via. Il Festival arriva a Gombola
Domenica alle ore 17.30 Trasparenze Festival si trasferisce a Gombola, frazione di Polinago per cercare nuove connessioni insieme ad artisti, operatori culturali, istituzioni. Con Roberto Abbiati, Roberto Latini, Mario Biagini e Open Progam, Zambra Mora, le letture inviate da Ermanna Montanari.
Prenotazione obbligatoria: per i partecipanti verrà messo a disposizione un Bus Navetta con partenza da Modena alle ore 17.30.
Trasparenze abiterà il borgo con diversi eventi, in una dimensione comunitaria e conviviale. Ore 19.00 camminata poetica, con la voce di Ermanna Montanari che legge le parole di un racconto di Robert Walser; ore 19.30 Chiesa di Gombola “La delicatezza del poco e del niente” di Roberto Latini / Fortebraccio Teatro; Dalle 19.30 repliche alle 20.15 e 21.00, Roberto Abbiati : “Una tazza di mare in tempesta”, il suo Moby Dick (18 spettatori alla volta prenotazione obbligatoria); alle ore 20.30 nella Chiesa di Gombola l’Open Program of the Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards in collaborazione con il Collettivo Hospites coinvolgerà il pubblico nel suo “Incontro Cantato”; ore 21.30 musiche degli Zambra Mora nella Piazza del Borgo.
“Trasparenze portami via” convoca artisti, spettatori, operatori culturali per inaugurare un progetto di fruizione del patrimonio artistico e paesaggistico del territorio che possa coinvolgere diversi partner e nuove energie creative. L’intento è quello di creare in Appennino un polo di ricerca e produzione artistica. Un luogo di residenza per artisti, studiosi e pubblico. Uno spazio dedicato al pensiero, all’azione, alla sperimentazione e all’analisi di nuove traiettorie. Una spinta dettata dalla necessità di tornare a prendersi cura dell’arte attraverso un indugiare contemplativo. Nel tempo del godimento immediato riproporre il valore dell’esperienza. Nel tempo dell’accelerazione ritornare alle radici, ai legami necessari.
Il Trasparenze del futuro nasce il 5 maggio”.
#Trasparenze7
Info e prenotazione spettacoli:
345 6018277
biglietteria@trasparenzefestival.it
Muovere utopie
Il manifesto della VII edizione
Ultimamente l’umanità assomiglia a un vecchio leviatano incastrato nella porta del tempo: non riesce né a tuffarsi nel futuro né a trovare la giusta spinta nel passato. Se ne sta lì, affannato e sgomitante, impotente, come una balena in un acquario: ha perso lo slancio, i ricordi e perfino la capacità di sognare.
Ma è possibile sognare, oggi? Sognare in grande?
Sognare qualcosa che non possa essere comprato, qualcosa che non scada col passare delle mode, qualcosa che accolga e raccolga l’impegno di ciascuno iscrivendolo in un orizzonte nuovo, più vasto, irraggiungibile forse ma comune, verso cui provare per una buona volta a tendere tutti quanti?
Aiutiamo il leviatano a sognare l’impossibile.
Liberiamolo dalla sua gabbia di cinismo, egoismo e rassegnazione.
Risvegliamolo. Riscuotiamolo. Rinnoviamolo.
Ricominciamo insieme a muovere utopie.