RUMOR(S)CENA – TEATRO DEI VENTI IN CARCERE – MODENA – Dopo oltre due mesi di stop, dovuto alle restrizioni necessarie a contrastare l’epidemia di COVID-19, il Teatro dei Venti riparte con l’attività teatrale in Carcere, attivando un laboratorio da remoto, in collegamento via internet, negli Istituti di Castelfranco Emilia e di Modena.
La Direzione e il PRAP – Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria hanno autorizzato l’avvio delle attività a partire dal 28 aprile presso la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e dal 4 maggio presso la Casa di Circondariale di Modena. Le attività sono rese possibili dalle donazioni di computer e materiale informatico effettuate da diversi cittadini, che hanno risposto a un appello del Teatro dei Venti.
A Castelfranco il laboratorio seguirà un calendario di due appuntamenti a settimana, martedì e giovedì, dalle ore 15.00 alle 17.00, coinvolgendo un gruppo di 3 detenuti per ogni sessione di lavoro. A Modena le attività sono previste a partire dal 5 maggio, con 2 incontri da 2 ore ciascuno a settimana.
Il laboratorio da remoto sarà condotto dal regista Stefano Tè e dagli attori del Teatro dei Venti e consentirà di portare avanti le prove di “Odissea”, riprendere il lavoro che era stato sospeso, proporre letture per i detenuti e continuare il loro percorso di produzione creativa e scrittura. Lo spettacolo è realizzato nell’ambito del progetto europeo Freeway, con debutto previsto nel 2021. Un progetto ideato dal Teatro dei Venti, che ne è capofila, insieme a tre partner, aufBruch (Germania), Fundacja Jubilo (Polonia) e UPSDA (Bulgaria), e promuove la creazione artistica e lo scambio di buone pratiche di Teatro in Carcere a livello europeo. Il primo studio di “Odissea” sarebbe dovuto andare in scena nel corso di Trasparenze Festival, VIII edizione “Abitare Utopie”. Ora il progetto è rinviato a data da destinarsi.
A Trasparenze, “Odissea” avrebbe attraversato gli Istituti Penitenziari di Modena e Castelfranco Emilia e altri spazi urbani della città. Un flusso poetico di quattro ore, senza i consueti controlli all’ingresso delle carceri, favorendo così una drammatizzazione armoniosa, un attraversamento fluido delle diverse vicende dell’opera e dei luoghi della città, tra questi le carceri, che mutano in teatro e si mettono a servizio del teatro. Un progetto che è pratica dell’Abitare Utopie. Davvero un evento extra-ordinario, che aveva già ricevuto l’autorizzazione della Direzione e degli altri organi competenti, frutto della fiducia e del lavoro meticoloso svolto in questi anni.
Le attività e i percorsi del Teatro dei Venti in Carcere sono finalizzati alla formazione, alla professionalizzazione e all’inclusione sociale, e sono realizzati grazie a una pluralità di partner, dal MIBACT, grazie a un progetto speciale, del Comune di Modena e del Comune di Castelfranco Emilia, con il sostegno del Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, della Fondazione di Modena e di BPER BANCA. Dal 2019 le attività sono sostenute anche da Creative Europe per il progetto Freeway.