RUMOR(S)CENA – TEATRO LA RIBALTA – BOLZANO – Sebbene storicamente il peep show fosse una forma di intrattenimento, creato da artisti di strada con temi non a sfondo sessuale, oggi il termine peep-show si riferisce più comunemente ad una presentazione e spettacolo a pagamento a sfondo sessuale, erotico e pornografico, svolto da ragazze, che viene solitamente effettuato attraverso delle cabine separate da un vetro trasparente. Viene utilizzato per definire il locale in cui si esegue l’esibizione. L’etimologia della parola inglese “show” tradotto in italiano significa spettacolo mentre “peep” sta per guardare attraverso un buco: in origine il peep show era una forma di spettacolo che utilizzava uno strumento ottico per vedere immagini e oggetti attraverso un foro o una lente d’ingrandimento.
Oggi il peep show ha assunto un’altra connotazione e non ha nulla da spartire con quelli cosiddetti a luci rosse, In questo caso è un nuovo allestimento teatrale del Teatro La Ribalta di Bolzano diretto da Antonio Viganò: “Un Peep show per Cenerentola” di Paola Guerra e Antonio Viganò che cura anche la regia. La scrittura coreografica è di Michela Lucenti, la scenografia permette il distanziamento (fisico) tra spettatori e attori/attrici, disegnata da Roberto Banci (una soluzione scenica geniale creata ad hoc per rappresentare un peep show); i costumi di Elena Beccaro (significativi per un loro linguaggio drammaturgico congeniale alla storia). Questo il cast tecnico, ma sulla scena agiscono attori e attrici guidati con grande professionalità e un talento umile (un valore aggiunto di questi tempi), dimostrato dal regista. Sono: Paolo Grossi (attore ormai di casa a Bolzano), nella parte di una singolare (forse androgino o altro, non importa…) impresario/a del locale che gestisce un gruppo di partecipanti al concorso per “Cenerentola”; Jason De Majo, Maria Magdolna Johannes, Mirenia Lonardi; Stefania Mazzilli Muratori, Sara Menestrina, Michael Untertrifaller, Rocco Ventura. Una compagnia di artisti a dir poco eccezionali per le loro qualità fondamentali nel riuscire a entrare nei loro personaggi eclettici anche per le singole peculiarità espressive corporee. Affiatati e coesi nel progetto drammaturgico e artistico si esibiscono con grande naturalezza sono coreografati da Paola Guerra e Michela Lucenti.
Le note di regia spiegano che «“Un peep show per Cenerentola” non è solo uno spettacolo di teatro- danza, è un’esperienza fisica e sensoriale diversa: gli spettatori vengono accolti, dotati di un gettone e poi accompagnati dentro delle singole cabine. Da lì potranno vedere, guardare, sbirciare, attraverso una finestra, le giovani concorrenti che ogni giorno, nel grande salone del Ballo, cercano di guadagnarsi lo sguardo del Principe e indossare la scarpetta che trasformerà la loro vita. Ci sono 14 cabine singole, una per ogni spettatore e una piattaforma circolare, che è il palco, dove si esibiscono gli attori/danzatori e le attrici/danzatrici del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt». Il nucleo drammaturgico ruota intorno a Cenerentola (la sorpresa finale è un colpo di scena che non riveliamo ora), ma è un «pretesto, una suggestione, che porta ai temi del desiderio, dell’apparire e della bellezza»: poche parole significative capaci di riassumere quanto accade sul palcoscenico ruotante. Una girandola frenetica dove le concorrenti si devono esibire per l’ambito “premio”: diventare la prediletta del Principe tra esibizioni e duetti, movenze, danze e rivalità tra due delle giovani aspiranti Principesse.
Il regista coglie delle sfumature ricche di suggestioni e le propone con leggerezza, ironia, gioco in cui tutti le giovani e i giovani protagonisti coadiuvati da Paolo Grossi sia in scena che dietro le quinte come voce recitante. Un attore completo e capace di tirare le fila di tutta la storia muovendosi su pattini a rotelle. La visione è univoca e non è possibile condividerla né fisicamente né emotivamente con gli altri spettatori ed è qui la novità: lo spettatore vive l’azione in un rapporto individuale. Una relazione tra il suo sguardo e gli artisti che si avvicinano, separati da uno schermo di vetro. Intima e profonda in cui è possibile provare delle suggestioni significative. La fiaba si trasforma per diventare un’esperienza estemporanea e catalizza sentimenti e dinamiche appartenenti al nostro presente storico. I format televisivi insegnano: il rincorrere un compulsivo bisogno di apparire e il desiderio di diventare una celebrità a tutti i costi. Frustrazioni e agognati desideri con l’obiettivo di emergere e diventare delle Cenerentole moderne sui social o in televisione.
Dopo l’anteprima all’Oriente Occidente Dance Festival di Rovereto e dopo ben 21 repliche a Bolzano, lo spettacolo “Un peep show per Cenerentola”, la nuova produzione del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt, parte per una tournée in Provincia di Bolzano: la prima tappa è Merano presso il centro culturale KIMM di via Parrocchia dal 27 al 31 ottobre con 8 repliche alle ore 19 e alle ore 20.30 (prenotazione obbligatoria visto il numero limitatissimo di posti!). Poi sarà la volta di Bressanone dove lo spettacolo debutterà a fine novembre per tornare ancora in Provincia nel 2021 in altre piazze.
Un peep show per Cenerentola
Testo di Paola Guerra e Antonio Viganò
Regia di Antonio Viganò
Scrittura coreografica di Michela Lucenti (Balletto civile)
Scene di Roberto Banci
Costumi di Elena Beccaro
Attori e danzatori del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt: Jason De Majo, Paolo Grossi, Maria Magdolna Johannes, Mirenia Lonardi, Stefania Mazzilli Muratori, Sara Menestrina, Michael Untertrifaller, Rocco Ventura
Light design di Melissa Pircali
Tecnica di Andrea Venturelli
Produzione del Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt (Bolzano)
In coproduzione con l’Oriente Occidente Dance Festival
Con il sostegno di EBA Europe Beyond Access co-funded by the Creative Europe Programme of the European Union Comune di Bolzano, Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige, Fondazione Allianz UmanaMente, Alperia, Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.