RUMOR(S)CENA – VENEZIA – Tra i mesi di luglio e settembrela Biennale di Venezia diventa palcoscenico internazionale delle arti dal vivo con i programmi di Wayne McGregor, Lucia Ronchetti, Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte), direttori per la Danza, la Musica, il Teatro per il quadriennio 2021 – 2023.
I Festival di Danza Musica Teatro porteranno a Venezia oltre 600 artisti tra compagnie di danza e teatro, cori, ensemble vocali, orchestre e con la comunità del College, tutti impegnati in oltre 100 appuntamenti.
Parteciperanno, fra gli altri, Mikhail Baryshnikov nell’inatteso tandem con Jan Fabre in prima mondiale, Kornél Mundruczó, regista di teatro e di cinema dalle immagini dirompenti (il suo ultimo film Pieces of a Woman è candidato agli Oscar), Kae Tempest performer di spoken word che infiammano le giovani generazioni, David Lang, pluripremiato compositore (che ha scritto le musiche per Youth di Sorrentino), la star letteraria Édouard Louis per la prima volta in scena con un suo testo diretto da Thomas Ostermaier, i Leoni d’oro Germaine Acogny, Kaija Saariaho, Krzysztof Warlikowski. Elina Duni, tra le voci più intense della scena musicale europea, Arvo Pärt, che ha raggiunto un pubblico vario con la sua musica incantatoria,l’artista Olivier de Sagazan che con una sola performance ha avuto oltre 6 milioni di visualizzazioni su Youtube, il collettivo (La)Horde con Rone, campione della scena elettronica.
Venezia non sarà solo palcoscenico dello spettacolo dal vivo, ma anche officina del fare per quei giovani che si affacciano al mondo dell’arte e dello spettacolo grazie ai programmi di Biennale College, parte integrante dei Festival. Sono oltre 1000 le domande di partecipazione pervenute quest’anno ai bandi di Biennale College Danza Musica e Teatro, da oltre 70 Paesi del mondo.
Giovedì 8 luglio ore 21 Teatro Goldoni Venezia
Thomas Ostermeier con lo spettacolo Qui a tué mon père sente l’esigenza di tornare all’essenza stessa del teatro, “all’uomo che parla a un gruppo di uomini che si è raccolto per ascoltarlo” (T. Ostermeier). Lo fa con un testo autobiografico affidato all’interpretazione dello stesso autore che poi lo ha ridotto per le scene, come in un gioco di specchi: è Édouard Louis, esploso sulla scena letteraria con Farla finita con Eddy Bellegueule. Il suo secondo romanzo, Qui a tué mon père è un atto di accusa con tanto di nomi e cognomi di quei politici e uomini di stato che hanno distrutto il welfare piegando corpo e dignità dei più fragili, gli esclusi dalla storia come suo padre, cresciuto in una realtà che è già condanna. “Le decisioni dei politici possono incidere sulla vita degli ultimi. Come avere un determinato corpo – nero, donna, transgender. Un corpo e il suo disfacimento che riflette la storia degli ultimi trent’anni in Francia” (E. Louis).
In corso fino a domenica 11 luglio il programma della Biennale Teatro, prosegue, inoltre, l’impegno produttivo di Biennale College che ai progetti biennali per registi italiani under 35 e autori italiani under 40, aggiunge da quest’anno il progetto per performer italiani e stranieri under 40. Due i lavori performativi inediti che debutteranno all’interno del 49esimo Festival, scelti dai Direttori fra le proposte del bando internazionale. Considerando il grande interesse che oggi suscita l’autorialità performativa nel resto del mondo, così profondamente connessa con le Arti Visive, quelle della Musica e della Danza, Stefano Ricci e Gianni Forte hanno ritenuto importante e necessario invitare artisti internazionali a confrontarsi con una scrittura scenica, come quella performativa site specific, in grado di raccontare le istanze del contemporaneo.
Biennale Danza
Intitolato First Sense, il 15 esimo Festival Internazionale di Danza Contemporanea si svolgerà a Venezia dal 23 luglio all’1 agosto “Approdati al 2021 dopo un anno di pandemia, distanziamento sociale e restrizioni fisiche forzate, riprendiamo prepotentemente coscienza della centralità del tatto nella nostra vita. Il tatto ha infatti acquisito nuove risonanze nella nostra società, in senso ampio e a livello più personale – è questo infatti il senso, generalmente dato per scontato, che più di ogni altro è stato chiamato in causa e compromesso… Oggi desideriamo disperatamente riconnetterci con il mondo attraverso il corpo e siamo impazienti di fare ritorno alla nostra piena esistenza in carne e ossa. La danza, la principale forma d’arte di First Touch, è pronta ad accompagnare questa spettacolare ripresa e il programma della Biennale Danza 2021 vuole celebrare la diversità e il dinamismo di tanti artisti straordinari che esprimono le loro verità attraverso il meraviglioso strumento della forma umana” (W. McGregor).
10 giorni con coreografi e compagnie da tutto il mondo, installazioni sperimentali, i giovani artisti di Biennale College, opere filmate sulla e con la danza, collaborazionicon la Biennale Architettura, conversazioni con gli artisti, commissioni di nuova danza.
Artisti di una scena dal vivo senza confini, sotto il segno del multiculturalismo saranno: Xie Xin e Yin Fang dalla Cina,il franco-algerino Hervé Koubi con la vocalist ebreo-egiziana Natacha Atlas; Soon-ho Park dalla Corea del Sud, Marco D’Agostin dall’Italia; la statunitense Pam Tanowitz con la pianista Simone Dinnerstein, Olivier de Sagazan da Brazaville, la basca Iratxe Ansa con l’italiano Igor Bacovich, il collettivo artistico (La)Horde insieme al producer Rone, Oona Doherty dall’Irlanda del Norde Germaine Acogny dal Senegal.A loro si aggiungono: Mikhail Baryshnikov e Jan Fabre, Wilkie Branson, Random International ela compagnia Wayne McGregor, artisti che firmano tre opere installative sperimentali visibili lungo tutto l’arco del Festival in collaborazione con la 17. Mostra Internazionale di Architettura.
“Linfa vitale del Festival”, Biennale College presenterà un duplice programma con opere dal repertorio di Wayne McGregor e Crystal Pite e cinque brevi coreografie originali, protagonisti i danzatori e i danzatori-coreografi in residenza a Venezia. Questi ultimi saranno anche creatori e interpreti – sotto la guida di McGregor – di Solos in Architecture Biennale, brevi frammenti coreografici sollecitati dalla 17. Mostra Internazionale di Architettura.
Due programmi pluriennali di commissioni di nuova danza vengono avviati quest’anno per il prossimo triennio: il primo contribuisce alla realizzazione di una produzione futura dei Leoni d’argento. Il secondo commissiona ogni anno una creazione autonoma destinata agli artisti italiani. A questo scopo verrà lanciato un bando specifico a maggio.
Biennale Musica
Il Festival della Biennale Musica si svolge in diversi luoghi storici di Venezia e tende a mettere in risalto la tradizione musicale veneziana collegandola alla attualità compositiva contemporanea. Si intitola Choruses – Drammaturgie vocali il 65. Festival Internazionale di Musica Contemporanea, che si svolgerà dal 17 al 26 settembre sotto la direzione della compositrice Lucia Ronchetti. Al centro dell’attenzione “il trattamento compositivo della voce, a partire dai lavori corali monumentali delle ultime decadi fino alle esplorazioni drammaturgiche della produzione vocale più recente” (L. Ronchetti).
Compositori di differenti generazioni presenteranno fra i più rappresentativi lavori vocali e corali a cappella degli ultimi 50 anni e nuove operecomissionate: Kaija Sariaho (con una prima assoluta, una europea e due italiane), Hans Abrahmsen, George Lewis (prima assoluta commissionata dalla Biennale), David Lang, Luca Francesconi; Sivan Eldar (prima assoluta), Sergej Newski (prima assoluta), Samir Odeh-Tamimi (prima italiana), Francesco Filidei (prima assoluta); George Aperghis, Arvo Pärt, Sylvano Bussotti, Morton Feldman. Accanto a loro vocalists e performers di differenti tradizioni musicali per quattro concerti per voce sola “contribuiranno a fornire una visione più vasta della vocalità contemporanea”: Jennifer Walshe, Elina Duni, Joy Frempong, Zuli.
Una composizione site specific commissionata dalla Biennale a Christina Kubisch, pioniera della sound art tedesca, troverà spazio nell’acustica perfetta della Cappella Marciana della Basilica di San Marco: è Il viaggio della voceper voci registrate. Sempre commissionata dalla Biennale, l’opera processionale intitolata Moving still – processional crossings è ideata dalla compositrice di formazione internazionale Marta Gentilucci in collaborazione con quattro poetesse contemporanee autrici dei testi inediti – Elisa Biagini, Irène Gayraud, Shara McCallum e Evie Shockley.
Il 65esimo Festival presenta importanti ensemble corali veneziani – il Coro della Cappella Marciana e del Teatro La Fenice di Venezia – accanto ad alcuni tra i più rappresentativi ensemble corali e vocali europei: Theatre of Voices di Copenhagen, SWR Vokalensemble e Neue Vocalsolisten di Stoccarda, gli ensemble vocali Sequenza 9.3 e Accentus di Parigi, con la partecipazione dell’Orchestra del Teatro La Fenice e del Parco della Musica Contemporanea Ensemble. Al Centro di Informatica Musicale e Multimediale della Biennale di Venezia (CIMM) è affidata la cura della diffusione e spazializzazione delle parti elettroniche presenti in alcuni dei lavori.
Per Biennale College, i giovani compositori e performers selezionati comporranno dei nuovi lavori nelle diverse forme compositive presenti nel festival: due nuovi lavori per ensemble vocale, due nuove installazioni sonore, tre performance sperimentali, un concerto con composizioni vocali a cappella.
Gli incontri, le conferenze e le Lezioni di Musica in collaborazione con Rai Radio3 hanno la funzione di evidenziare il rapporto tra la tradizione musicale vocale veneziana e la contemporaneità.
Gli spazi
I Festival di Danza, Musica, Teatro coinvolgeranno tutta la città di Venezia. Dagli spazi storici dell’Arsenale (Teatro alle Tese, Tese dei Soppalchi, Sale d’Armi, Teatro Piccolo Arsenale) a Ca’ Giustinian, la Basilica di San Marco con la Cappella Marciana, il Teatro La Fenice e il Malibran; dall’Auditorium Lo Squero della Fondazione G. Cini al Conservatorio B. Marcello fino al Teatro del Parco Bissuola a Mestre.