RUMOR(S)CENA – REDAZIONE – Quando viene a mancare un’amica prima ancora che una collega, il compito di darne notizia è difficile quanto doloroso e non si trovano le parole adatte per ricordarla e testimoniare il vuoto che si viene a creare. Un’eco che risuona nella memoria di chi ha conosciuto Cristina Visintini. La ricordiamo così: sorridente e gentile, anche nei momenti più concitati e impegnativi del Festival del Giornalismo e Premio “Leali delle Notizie” di Ronchi dei Legionari, la cui passione e idealità per le tante iniziative civili, la portavano a condividere insieme a Luca Perrino, una ragione di vita senza mai un cedimento, o una legittima stanchezza. L’abbiamo conosciuta tutti noi di Articolo21, Federazione nazionale della stampa, Sindacati regionali dei giornalisti del Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, oltre a tante colleghe e colleghi, quando venivamo invitati per partecipare alle manifestazioni organizzate con professionalità e cura per chi si faceva sentiva a casa e non semplicemente un’ospite. Cristina era sempre pronta a rivolgerti una parola d’affetto e di stima, infaticabile e generosa d’animo, come spesso non accade più al giorno d’oggi. Ci siamo ritrovati insieme a discutere di giornalismo etico, di difesa della libertà d’espressione, di tematiche etiche e soprattutto di una professione che impedisca ogni forma di linguaggio offensivo nei confronti di chi non la pensa come noi, e rivendica con forza come le “parole non sono pietre”. Cristina ci accoglieva e ti seguiva (insieme a Luca) nel lavoro che svolgevi, si rivolgeva con estrema umiltà a tutti anche se in avrebbe potuto sentirsi sul “podio”. Era lei a dipingere la panchina della libertà per Ronchi dei Legionari o quella che è stata installata a Roma nel quartiere-ex ghetto ebreo per commemorare la memoria dei giornalisti – tipografi deportati nei lager nazisti in Germania. Eravamo tutti insieme quel giorno con Giuseppe Giulietti presidente della Fnsi, e le decine di colleghi delle testate che raccontavano l’iniziativa. Cristina non cedeva mai al “divismo” della giornalista che appare davanti alle telecamere. L’abbiamo conosciuta così anche quando è stata inaugurata la panchina di Ronchi intitolata a Daphne Caruana Galizia e il Premio a lei dedicata. C’eravamo tutti intorno a lei anche quel giorno. C’eravamo, anzi siamo ancora vicino a lei e ai suoi cari. Ci mancherà ma la decisione che sarà condivisa con l’Associazione Leali delle Notizie, di promuovere un’iniziativa nazionale in memoria di Cristina, sarà il nostro prossimo impegno che possiamo anticipare fin da ora. Lo dobbiamo a quel sorriso che vale più di qualunque altra cosa. A nome di Articolo 21, Federazione nazionale della stampa, Sindacati dei giornalisti regionali testimoniamo il dolore per la sua scomparsa e inviamo alla Comunità, Comune e Associazione di Ronchi dei Legionari, le nostre più sentite condoglianze.
da Le Ali delle Notizie
RONCHI DEI LEGIONARI – Una scomparsa che è davvero di quelle che tolgono il respiro. Di quelle che davvero fai fatica a crederci. Si è spenta oggi pomeriggio, all’età di 56 anni, Cristina Visintini, giornalista professionista, instancabile animatrice di tante iniziative e da anni vicepresidente dell’associazione culturale Leali delle Notizie di Ronchi dei Legionari. Un terribile male non le ha dato scampo. Cristina, con il suo carattere forte e solare, tipico della leonessa che è sempre stata nella sua pur bere vita, ha combattuto sino alla fine, senza mai arrendersi. Ma alla fine, purtroppo, non ce l’ha fatta. Nata il 13 giugno del 1965 si era laureata, a Udine, in Conservazione dei Beni Culturali. La sua passione per l’arte era notoria, anche se l’amore della sua vita era il giornalismo. Era giornalista professionista, freelance ef addetta stampa. Attualmente era corrispondente del quotidiano in lingua slovena Primorski dnevnik. E’ stata una delle fondatrici del Coordinamento precari e freelance del Friuli Venezia Giulia, ma anche una delle animatrici dell’esposto collettivo ai sensi della Carta di Firenze, presentato all’Ordine dei giornalisti dal Coordinamento precari e dall’Assostampa. Era, come detto, una delle anime dell’associazione Leali delle Notizie, della quale aveva percorso tutte le tappe dal 2015 ad oggi, instancabile protagonista del Festival del Giornalismo, che, come diceva sempre lei, era la sua creatura, del premio dedicato a Daphne Caruana Galizia. La panchina della libertà di stampa e di espressione, che si trova a Ronchi dei Legionari, a Torre Annunziata, a Roma ed a San Daniele del Friuli, era una sua idea ed era stata lei, pennello in mano, a decorarla. Ha sempre dato il massimo, anche nei momenti della malattia e non ha mai dimenticato di dare il suo sostegno, il suo apporto, un segno di come bisognasse andare avanti, nonostante tutto. Un carattere solare che non si potrà dimenticare. Cristina Visintini, che lascia il padre Amerigo ed il compagno Sergio, è stata anche presidente della società filarmonica Giuseppe Verdi. La data dei funerali non è stata ancora fissata. Tantissimi i messaggi di cordoglio già arrivati. Il sindaco, Livio Vecchiet, si è detto rattristato e davvero sconcertato da questa notizia.