RUMOR(S)CENA – ROVERETO (Trento) – Si “autodenunciano” nel nome i Peeping Tom, nevrile compagnia belga, tra gli ospiti di punta di Oriente Occidente a Rovereto: peeping tom è infatti un termine per definire un voyeur, un guardone, ed è esattamente quello che vengono chiamati a fare gli spettatori delle loro performance, basculanti tra il metafisico e l’acrobatico in stanze chiuse. Così come basculante è il loro stile, un meticciamento ironico e sulfureo di generi dal teatro (dell’assurdo, soprattutto) alla danza condito con atmosfere cinematografiche.
Da vent’anni propongono i loro set claustrofobici e stranianti con inesauribile energia, capaci di risultare più innovativi di altre scene contemporanee. Prendiamo il dittico proposto a Rovereto, The Missing Door & The Lost Room, firmato dai fondatori alcuni anni fa per il Nederlands Dans Theater (rispettivamente da Gabriela Carrizo nel 2013 e da Frank Chartier nel 2015) e qui rivisto e completamente rinnovato da un cast multinazionale, dove c’è anche l’italiana Eliana Stragapede (belga, del resto, per la compagnia è un’indicazione di base: Carrizo è argentina e Chartier francese). C’è una non-storia che si svolge tra le pareti di un appartamento. Un giallo, forse, o il set di un film dove vengono disposti dei corpi che poi si rianimano e vagano inquieti aprendo armadi (con spettri pronti a irrompere dentro) e intrecciando relazioni discontinue come conversazioni continuamente interrotte.
Stessa “narrazione” nella seconda parte, unita alla prima dai cambi di scena a vista e che – pur in accenti diversi (Chartier è più fisico ed esplosivo nella sua coreografia, Carrizo più metafisica e turbata) – si somiglia nel suo carattere onirico. Sono molti i rimandi che si potrebbero intravedere nel loro lavoro, persino un richiamo alla molto punk e bionica Louise Lecavalier dei La La La Human steps, ma sarebbe fare un torto a una compagnia ormai più che maggiorenne che è modello per se stessa. Si va a vederli per l’energia travolgente, l’impianto scenografico vertiginoso, l’ironico paesaggio umano di inquietudini e nevrosi che strappa applausi scroscianti al Teatro Zandonai.
Chi li ha persi, può recuperarli il 6 e 7 novembre al Teatro Valli di Reggio Emilia, dove ripropongono addirittura un trittico.
Visto il 6 settembre al Teatro Zandonai festival Oriente Occidente di Rovereto