RUMOR(S)CENA – PARMA – Il colloquio è uno spettacolo di forte impatto quello visto al Teatro del Cerchio di Parma. Più che una pièce una partitura musicale in crescendo, dallo scherzo al lamento con un andamento dall’adagio al grave. Le tre figure in scena alternano, infatti, momenti di leggerezza al vero dramma, di origine antica più che da sceneggiata partenopea come ci si aspetterebbe. Momenti che hanno saputo strappare la risata ad altri fortemente drammatici sottolineati da movimenti coreografici che ricordano la danza maori e da luci caravaggesche.
Le figure in scena, il cui dramma interiore è evidenziato dal colore rosso delle maglie, sono di chiara provenienza napoletana fin dalla prima battuta. La scelta di recitare in lingua sicuramente non del tutto comprensibile dal pubblico parmigiano, ha comunque una sua valenza semantica se ragionata a posteriori, poiché tende ad estrapolare dal significato quotidiano della parola per diventare solo suono, come se per raccontare le emozioni portate alle estreme conseguenze non serva una lingua palesemente chiara, ma basti un suono ancestrale.
Il senso di straniamento prodotto inizialmente dal linguaggio si palesa oltretutto quando ci si rende conto che le figure maschili in scena rappresentano in realtà il femminile, tre figure tragiche femminili in attesa, in fila, di un colloquio con i propri familiari in carcere sporco e logoro, quello di Poggioreale. Straniamento che diventa, quindi, ribaltamento e compenetrazione dei ruoli sociali, maschili e femminili. Si parla di rapporti familiari, di legami così forti da essere catene da voler spezzare, senza avere però la forza né la volontà di farlo veramente. Uomini dentro, rinchiusi a causa delle loro malefatte tra le mura di un carcere, donne fuori da quelle mura rinchiuse nei doveri e nelle convenzioni, in un dolore e frustrazione nei confronti di un futuro che ha il sapore di un già vissuto ed ineluttabile destino. Poca la differenza.
La qualità recitativa di tutti e tre gli attori (Renato Bisogni, Alessandro Errico e Marco Montecatino) è alta, precisa nei passaggi e mai eccessiva nelle intenzioni, equilibrate anche nei momenti in cui si poteva rischiare di cadere nel barocco napoletano. La regia di Eduardo Di Pietro è risultata ferma e puntuale nelle scelte. Uno spettacolo che ha ben meritato il Premio Scenario Periferie nel 2019.
IL COLLOQUIO
Progetto e regia: Eduardo Di Pietro
Con: Renato Bisogni, Alessandro Errico, Marco Montecatino
Aiuto regia: Cecilia Lupoli
Costumi: Federica Del Gaudio
Organizzazione: Martina Di Leva
Residenza artistica: Residenza per artisti nei territori – Teatro Due Mondi, Faenza
Con il patrocinio dell’associazione Antigone
visto il 06 novembre 2021 al Teatro del Cerchio di Parma
In tournée
13 Novembre Teatro di Fontanellato (Parma)
26 Novembre Premio Fersen alla regia Piccolo Teatro Milano
15.16 dicembre Pim Off Milano