RUMOR(S)CENA – Se cercassimo adesso l’anima di Tian, dovremmo scendere oltre lo spazio luminoso del tuffo e sondare le profondità del mare. Se l’anima di Tian è ferita il sangue non si vede…” Questo l’incipit di L’anima di Tian (Logosedizioni) di Elena Bellei con le illustrazioni di Anna Paolini, arrivato in questi giorni in libreria. Storia della piccola Tian che getta la sua anima in mare per salvarla dalla malignità e dalla violenza. Tiene gli occhi chiusi per immaginarsi altrove ogni volta che un uomo la compera. In fondo al mare ritrova un corteo di donne bambine che dividono la stessa sorte e insieme tentano un riscatto, mostrando una disgrazia antica di fronte alla quale il mondo appare cieco e colpevole. Un libro su quella che erroneamente viene definita prostituzione minorile e che nella realtà è abuso e schiavitù sessuale e che riguarda migliaia di bambine e ragazzine nel mondo. Un dramma che cresce spaventosamente grazie al fiorente turismo sessuale e alla rete. Lo scenario acquatico illustrato da Anna Paolini, dove immaginiamo la salvezza di Tian, a tratti azzarda immagini allusive che rimandano a situazioni crude e concrete (un bottone, una cintura ). Le illustrazioni, declinate in uno spettro di tonalità fredde, bianche e azzurre, in cui fluttua il nero dei capelli, ci immergono nelle profondità marine, con i loro abitanti animali e vegetali. “Abbiamo raccontato ai bambini che il lupo mannaro si aggira nel bosco- dice l’autrice -è bene cominciare a dire, con parole adeguate, che l’orco si nasconde nella rete, negli aeroporti, sugli aerei per la Thailandia, la Cambogia, il Brasile.
