La stagione di danza al Teatro della Luna di Assago si apre con “Otello” del Balletto di Roma, nella versione di uno dei più importanti coreografi della scena nazionale: Fabrizio Monteverde, il quale affronta questo soggetto scegliendo come protagonista una non solo una “star” della danza televisiva, Josè Perez, ma anche e soprattutto un grande professionista della danza che si è formato al Balletto di Cuba e che attraverso la televisione ha fatto conoscere la danza classica e non solo, anche al grande pubblico. Monteverde affronta il testo shakesperiano per la terza volta consecutiva. “La prima è stata con il Balletto di Toscana – spiega il coreografo – la seconda è stata una regia dell’opera di Verdi al Teatro Pergolesi di Jesi ed infine l’ultima è con il Balletto di Roma. Ogni volta puoi trovare all’interno di personaggi di Shakespeare, sfumature infinite su cui mettere l’accento e renderli universali. Per la ripresa con il Balletto di Roma ho voluto evidenziare la fisicità e l’erotismo di un rapporto d’amore fortissimo tra esseri molto diversi, sia per Otello che per Desdemona, ma anche per lo stesso Jago o anche nella contrapposizione tra uomini e donne”.
Dopo il successo di critica e pubblico riscosso nelle scorse stagioni dal suo Giulietta e Romeo (oltre trecentocinquanta repliche per un totale di circa trecentomila spettatori), Fabrizio Monteverde in questa versione dell’Otello si basa sulle musiche di Antonin Dvoràk e rivisita il testo shakespeariano lavorando soprattutto sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti, quanto mai ambigui e complessi nel triangolo (mai equilatero) Otello-Desdemona-Cassio. I tre vertici risultano intercambiabili grazie agli intrighi di Jago, ma anche per le varie maschere del “non detto” con cui la Ragione combatte ancora più spesso con consapevoli menzogne. Originale l’ambientazione scelta dal coreografo che è quella di un moderno porto di mare (un dichiarato omaggio agli sgargianti fotogrammi fassbinderiani di Querelle) chiarisce e amplia l’intuizione di base. Se Otello davvero è come è sempre stato considerato, un “diverso” un outsider non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere straniero, ovvero qualcuno abituato ad altre regole del gioco, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di zona franca un limbo dove si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità dove tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso, il barbaro non esistono. La stessa forte presenza del mare suggerisce i segreti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti progressivi e inevitabili nei territori proibiti del Piacere, della Gelosia e del Delitto. Precoce dramma romantico (e di ciò ne danno testimonianza l’entusiastico giudizio di Victor Hugo e il melodramma di Verdi) l’Otello ben si presta alla lettura provocatoria ed eccessiva elaborata da Monteverde, dove anche certe forzature enfatiche di Dvoràk trovano una loro pertinente e salutare collocazione fungendo spesso da sottile contrappunto ironico (verrebbe da dire brechtiano) all’azione dei personaggi.
ll ruolo di Otello è affidato a Josè Perez, primo ballerino in diverse Compagnie internazionali (Torino, Dresda, Edimburgo, per citarne alcune), vincitore dei più importanti premi internazionali della danza,conosciuto dal grande pubblico italiano in quanto nel cast dei ballerini professionisti della popolare trasmissione televisiva “Amici di Maria De Filippi”. Claudia Vecchi(Desdemona), diplomatasi presso la scuola del Teatro alla Scala,vanta nel proprio curriculum esperienze con i coreografi Mikail Messerer, Luciano Cannito, Mauro Bigonzetti, Amedeo Amodio.
Fabrizio Monteverde, è nato a Falerone, nelle Marche, dopo un primo inizio come attore ed aiuto regia inizia il suo percorso nella danza a Roma e si è in seguito perfezionato con importanti maestri della danza internazionale come Carolyn Carlson, Moses Pendleton, Daniel Lewis e molti altri, perfezionando, inoltre, i suoi studi a Parigi. Nella sua intensa carriera ha lavorato con le più importanti compagnie di danza come MaggioDanza, la Compagnia del San Carlo di Napoli, dell’Arena di Verona, dell’Opera di Genova, del Teatro Regio di Torino, del Teatro dell’Opera di Roma e della Scala di Milano. Nel 1996 ha ricevuto il premio “Gino Tani” e il premio “Danza&Danza” come migliore coreografo italiano.
Il Balletto di Roma nasce nel 1960 ed ha al suo attivo oltre cento balletti allestiti e portati in scena sia in Italia che all’estero con la firma di grandi coreografi italiani e internazionali. è attualmente diretto da Walter Zappolini e negli ultimi anni, caratterizzati da un’intensa attività, grande successo hanno ricevuto il Don Chisciotte di Milena Zullo, Cenerentola, Bolero e Giulietta e Romeo di Monteverde, Lo Schiaccianoci di Mario Piazza. Civitanova Danza è organizzata dal Comune di Civitanova Marche, dai Teatri di Civitanova e dallAmat.
Otello dal 27 al 29 gennaio al Teatro della Luna di Assago, Milano
Balletto di Roma Consorzio Nazionale del Balletto
Direzione artistica Walter Zappolini
Luciano Carratoni presenta
OTELLO
coreografia Fabrizio Monteverde
musiche Antonin Dvoràk
con
Josè Perez Otello
Claudia Vecchi Desdemona
scene Fabrizio Monteverde
costumi Santi Rinciari
light designer Emanuele De Maria
costumi realizzati da Sartoria Tailor’s & Co. di Spatafora Angela Liana