Cinema, Recensioni Film, SOS CINEMA — 01/09/2022 at 13:39

Il potere del cane di Jane Campion

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RUMOR(S)CENA – SOS CINEMA – Esegesi del Film IL POTERE DEL CANE di Jane Campion – Fino a ieri i due grandi capolavori sull’omosessualità repressa che diventa omofobia erano Riflessi in un occhio d’oro di John Huston e Tom a la ferme di Xavier Dolan.Oggi si aggiunge il film magistrale che Jane Campion ha tratto dal romanzo omonimo fi Thomas Savage.Un affondo visionario,morboso, torbido e sensuale nella mente di un cowboy del Montana Anni 20,schiavo del mito virile e machista ,ma nel profondo segnato da un’attrazione verso il proprio sesso.Che dal ricordo del suo cavaliere mentore e probabile amante defunto (con la cui sciarpa fa l’amore come ne L’Apres midi d’un faune , in una scena di una potenza erotica come solo la Campion può girare come ai tempi di Lezioni di piano) passa all’attrazione/odio per il figlio della moglie del fratello, efebico e sensibile all’apparenza, in verità forte intelligente e coraggioso nell’animo. Sarà lui a ripulire il mondo da quell’obbrobrio vivente che lo perseguita, insieme alla madre. Uno con l’omofobia l’altra con la misoginia. Jane Campion filma da genio del Cinema qual’è, gettando ombre ovunque e segnali sessuali latenti dove non ti aspetteresti. Disegna un’altra figura femminile potentissima come ai tempi di Lezioni di piano, minacciata da un maschile orrendo e grezzo che ne nega il potenziale umano e la spinge a bere.Cosi’ come la dolcezza del figlio diventa un bersaglio per il cognato patologico. Solo l’occhio visionario e trasformativo della Campion poteva inventare un nuovo west e un nuovo western che diventa un thriller hitchcockiano così come Tom a la ferme. I personaggi affidati ad attori superlativi sono simboli del male (Benedict Cumberbacht) del bene (Kirsten Dunst) dell’ambiguità fra i due (Kodi Smeet McPee). E come in una tragedia Greca all’ombra di praterie come deserti (gialli, ma come quelli Antonioniani rossi per la nevrosi devastante) si consuma la lotta fra sane pulsioni inconsce e la ragione malata che le rifiuta, come hanno fatto i senatori che hanno bloccato il Ddl Zan lasciando la società che avanza ai pali di un Deserto Rosso. Da vedere per dimensione visiva solo e unicamente al Cinema, a meno che non si voglia vedere la copia distorta di un Capolavoro.

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