RUMOR(S)CENA – GENOVA – Il XIII festival Testimonianze ricerca azioni di Teatro Akropolis. Martedì 8 novembre nella sede della compagnia diretta da Clemente Tafuri e David Beronio, a Sestri Ponente (via Mario Boeddu 10). Eleonora Sedioli e Paola Bianchi, protagoniste di due assoli in cui il corpo si confronta con le imposizioni che provengono dall’esterno. Alle 20.30 va in scena in prima regionale Il presente di Masque teatro con Eleonora Sedioli, seguito alle 21 da Assimilia di e con Paola Bianchi che, munita di auricolari, danza sotto dettatura di una voce registrata. Due prime assolute da vedere al Teatro Akropolis mercoledì 9 novembre. La danza è protagonista dell’ottava giornata del XIII festival Sono And Then There Were None della danzatrice Greta F e lo spettacolo teatrale Charta di e con Bernardo Casertano.Charta, ispirato ad Affabulazione di Pasolini e al Pinocchio di Collodi nella trasposizione di Carmelo Bene, è l’ultimo tassello di una trilogia di Bernardo Casertano sul tema della condizione umana. Un passo personalissimo verso l’abisso della paternità, verso la visione di quell'enorme esperienza che tanto può affascinare quanto spaventare, quella prova apparentemente impossibile da superare, ma possibile da affrontare. Giovedì 10 novembre alle 20.30 al Teatro Akropolis con Pastorale di Daniele Ninarello, interpretato da Vera Borghini, Zoé Bernabéu, Lorenzo Covello e Francesca Dibiase che affronta il tema della riunificazione, la nostalgia dell’unisono. La filosofia costituisce uno dei filoni di ricerca costante trova esplicita espressione venerdì 11 novembre. Uno dei filosofi più importanti del nostro tempo, Carlo Sini alle 17, Foglio-Mondo. Dialoghi transdisciplinari è il primo di un ciclo di incontri organizzati daTeatro Akropolis in collaborazione con Mechrì, il laboratorio di filosofia e cultura fondato a Milano e diretto da Carlo Sini, in dialogo con Florinda Cambria, Antonio Attisani e Tommaso Di Dio sul tema Effettuare, comporre: filosofia e arti dinamiche. Marco De Marinis, professore ordinario di Discipline Teatrali nel Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, sabato 12 novembre al Museo Biblioteca dell’Attore (via del Seminario 10): “La relazione teatro-città e il suo rovescio. Laboratorialità, apolitologia, Terzo Teatro”.
MILANO – La sfida delle tre sorelle (cronaca di una lotta urgente) in scena l’11 novembre allo Spazio Teatro 89 in prima nazionale è il primo appuntamento della nuova stagione NESSUN CONFINE curata da Compagnia Carnevale con il patrocinio del Comune di Milano. Lo spettacolo, interpretato da Silvia Ferretti, Giulia Pes e Sara Zanobbio e diretto dal regista argentino Carlos Maria Alsina, prende come punto di partenza la vita di Gabriella, Barbara e Serena Seidenfeld, tre sorelle di origine ebreo-ungherese che, fra gli anni Venti e Sessanta del ventesimo secolo, consacrarono la loro vita, in Italia e altrove, all’ideale della lotta rivoluzionaria dopo la creazione del Partito Comunista d’Italia, centouno anni fa. Le loro vite si intrecciano a quelle di personaggi poco ricordati e riconosciuti per la loro lotta politica e sociale intrapresa prima della caduta di Mussolini: fra questi Pietro Tresso, Ignazio Silone, Alfonso Leonetti, Paolo Ravazzoli. Spazio Teatro 89, via Fratelli Zoia 89, Milano M1 Bisceglie – bus 78 – M5 San Siro – bus 49
CAGLIARI – Hamlet di Alessandro Angelini e Antonio Prisco, liberamente tratto dall’Amleto di William Shakespeare, in scena da mercoledì 9 a domenica 13 novembre (tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30, la domenica alle 19 e venerdì 11 novembre doppia recita con la pomeridiana alle 16.30) al Teatro Massimo inaugura la Stagione 2022-2023 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. Sotto i riflettori Giorgio Pasotti nel ruolo del principe di Danimarca e Mariangela D’Abbraccio che interpreta la regina Geltrude, accanto a Gerardo Maffei (Re Claudio e lo Spettro), ClaudiaTosoni (Ofelia), Diego Migeni (Polonio), Pio Stellaccio (Laerte), Salvatore Rancatore (Rosencrantz) e Andrea Papale (Guildersten) per la regia di Francesco Tavassi. Una versione contemporanea del celebre dramma elisabettiano, con scenografia di Alessandro Chiti, costumi di Sabrina Beretta e Serena Manfredini, musiche di Davide Cavuti e disegno luci di Francesco Faraso – produzione TSA / Teatro Stabile d’Abruzzo – Stefano Francioni Produzioni – Fattore K. Hamlet racconta il dilemma di un uomo dilaniato dai dubbi, estraneo ai giochi di potere, in bilico tra la resa ai colpi maligni della sorte e l’azione: «In tutto il panorama dei personaggi shakespeariani non esiste un eroe più moderno di Amleto», si legge nelle note, «Nella sua incapacità di scegliere – nel subire il peso fisico e terreno che deriva da tali indecisioni – nell’isolamento che arriva a sfiorare la follia, Amleto è un personaggio dei giorni nostri. Un uomo imprigionato nella sua condizione, simile in tutto e per tutto a quelli che s’incontrano lungo i marciapiedi delle nostre città». Giovedì 10 novembre alle 17.30 l’incontro con gli artisti nel Foyer del Teatro Massimo, conduce la giovane scrittrice Angelica Grivel Serra.
TORINO – Spiragli la stagione di Casa Fools – Teatro Vanchiglia con “Hell Remix”, originale concerto-spettacolo dei Fools che celebra il genio di Dante con uno stile audace e poliedrico, in scena giovedì 10, venerdì 11 e sabato 12 novembre nel teatro di via Bava 39 alle ore 21.“Hell Remix” è un’esplorazione musicale in cui l’Inferno di Dante è recitato da Roberta Calia, Luigi Orfeo e Stefano Sartore in tutt’uno con le Quattro Stagioni di Vivaldi e las Cuatro Estaciones di Astor Piazzolla, ricomposti dal vivo dal sound designer Giorgio Tedesco in chiave elettronica. Tre fonti d’ispirazione differenti fuse in un unico spettacolo in costante equilibrio attraverso l’intreccio perfetto fra la metrica della musica e quella delle terzine dantesche. Un viaggio nel regno dei dannati ipnotico e fuori dagli schemi che ripercorre i canti più celebri dell’Inferno, li vivifica grazie all’energia di Vivaldi e Piazzolla e rende il ritmo della narrazione ancora più impetuoso e dirompente grazie alle vibrazioni della musica elettronica. Un omaggio contemporaneo che mette in dialogo generi musicali diversi e lontani nel tempo, trascinando lo spettatore in una discesa immersiva e potente nei gironi degli Inferi. Lo spettacolo, che torna a Casa Fools per tre repliche, nella versione originale con orchestra barocca ha ottenuto il Patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni di Dante ‘700 andando in scena in tutta Italia con una tournée che ha toccato, tra le altre, Genova, Matera per le celebrazioni di Capitale europea della cultura, Pordenone e Taggia.
LA SPEZIA – La mostra Liberare Arte da Artisti. Giacomo Verde artivista inaugura il capitolo finale dedicato al Teatro tecnologico. Al CAMeC della Spezia, venerdì 18 novembre dalle ore 17.00 nuovo riallestimento della mostra dedicata a Giacomo Verde a cura di Anna Maria Monteverdi. Giacomo Verde nasce in teatro, dove esplora le infinite possibilità dell’interpretazione e della regia, lavorando con Dario Marconcini al Teatro di Pontedera e spingendosi fino in Africa con il Teatro delle Albe. Negli anni scoprirà che la sua vocazione è il racconto e il teatro di strada. E poi si volgerà verso quelle nuove tecnologie che lo porteranno a inventare il Teleracconto e a trasformare le sue opere d’arte in installazioni performative. Per raccontare questo lungo percorso durato quarant’anni, Alle ore 17.00 il walkabout con Carlo Infante che, negli anni Ottanta ha diretto Scenari dell’Immateriale a Narni – nel cui contesto Giacomo Verde realizzò le sue prime opere multimediali – a spiegarci cosa succederà: «Non si esploreranno solo i territori ma anche gli archivi… Con un walkabout (conversazione radionomade) si attraverserà la mostra su Giacomo Verde, riallestita attraverso la chiave interpretativa del performing media, e si andrà a cercare tra le sue valigie di artivista errante indizi, informazioni ed emozioni. Si ascolteranno via radio sonorità pertinenti e le voci di alcuni compagni di strada di Giacomo, raggiunti al telefono, evocandone la sua figura di trovatore postmoderno».
BOLOGNA – Trasparenze di Teatro Carcere, seconda edizione, un percorso che proseguirà fino al 17 dicembre 2022 tra gli spettacoli del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, formato delle compagnie che operano con progetti teatrali nelle carceri della regione Emilia-Romagna, organizzato dal Teatro del Pratello. Ferrara, Reggio Emilia, Parma, Bologna, Forlì, Ravenna e Modena le città coinvolte. Il Festival è la sfida di sette compagnie teatrali che, con poetiche ed esperienze pregresse, talvolta molto distanti tra loro, in un progetto di rete si danno un tema comune da sviluppare su tre anni: tema del triennio 2022-2024 è Miti e Utopie, che si sviluppa con un sottotitolo di tre parole: Errare/Perdono/Comunità. Tre ambiti di ricerca particolarmente significativi per il luogo, il carcere, nel quale si svolgono le attività di produzione. Peculiarità del progetto artistico del festival è lo sviluppo di un tema comune tra le attività teatrali attive in 14 sezioni di 8 Istituti Penitenziari per adulti: Bologna (Sezione Femminile), Ferrara (sezione maschile), Forlì (sezione maschile e sezione femminile), Ravenna (sezione maschile), Parma (sezione maschile), Castelfranco Emilia (Sezione maschile detenuti e internati), Modena (Sezione maschile e sezione femminile), Reggio Emilia (sezioni femminili e sezione maschile) e con minori in carico ai Servizi di Giustizia Minorile dell’area penale esterna. Venerdì 18 novembre dalle 9 alle 14 al Teatro Arena del Sole di Bologna (Sala Archi, ingresso da Via San Giuseppe 8) si svolgerà un dibattito su studio e confronto sulle prospettive dei progetti teatrali negli Istituti Penitenziari della regione Emilia- Romagna, organizzata in collaborazione con il provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria dal titolo Dei delitti e delle scene. Al centro dell’incontro, moderato dalla professoressa Stefania Carnevale dell’Università di Ferrara, le narrazioni dei Direttori degli istituti Penitenziari coinvolti, con gli interventi di rappresentanti della Regione, del Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria, della Magistratura di Sorveglianza e dei registi del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, che opera oggi, attraverso i suoi soci, in 14 sezioni di 8 Istituti Penitenziari per adulti e presso tutti i Servizi della giustizia minorile.
www.teatrocarcere-emiliaromagna.it/trasparenze-di-teatro-carcere-ii-edizione
PARMA – Un rito collettivo in cui un gruppo di adulti rilegge, e rivive con gli spettatori, i propri ricordi di infanzia, momenti lontani della propria esistenza, fondamentali per capire come quelle vicende hanno condizionato il futuro. E’ uno dei tanti aspetti che rendono emotivamente intenso «La classe», lo spettacolo che va in scena sabato 12 novembre alle 21 al Teatro al Parco di Parma nella stagione Briciole/Solares. A scriverlo e dirigerlo è la regista Fabiana Iacozzilli, che a trent’anni di distanza ha deciso di raccontare le vicende vissute come alunna di scuola elementare dominati dalla figura di una suora, maestra rigida e autoritaria. Per farlo si è messa alla ricerca dei suoi ex compagni e ha ricreato quella “comunità” con la quale ha condiviso l’esperienza in questione. La scenografa Fiammetta Mandich ha realizzato dei fantocci/burattini a immagine dei suoi compagni, per far interpretare loro gli episodi da loro vissuti tra i sei e i dieci anni di vita. «Da questa prima fase d’elaborazione dei materiali – racconta la regista – è emerso lo spettacolo: un docupuppets fatto da pupazzi e da uomini, ma anche un rito collettivo in bilico tra «La Classe morta» di Kantor e «I cannibali» di Tabori in cui l’adulto rilegge i ricordi di un’infanzia vissuta nella paura di buscarle».