RUMOR(S)CENA – ROMA – Questa mattina mi sono recata al Teatro Argentina per un ultimo saluto a Maurizio Scaparro e per deporre un omaggio floreale e una biglietto di Nikita Michalkov in sua memoria. Sono convinta che questo gesto abbia un valore immenso perché va al di là di tanti discorsi che si possono fare in questo momento. È un tributo a un sodalizio creativo, a un’amicizia che ha legato due persone, a un periodo storico che drammaticamente ha preso un’altra piega e ha travolto molti, forse tutti. Nikita Michalkov è persona non grata in Italia. Non voglio entrare qui nel merito delle convinzioni ideologiche di Michalkov, convinzioni che non condivido per nulla. Per me resta in fatto che è un regista autore di film bellissimi e che a un certo punto ha fatto delle scelte che inesorabilmente si sono riflesse anche sulla sua creatività. Non possiamo cancellare il passato, e questo tributo è una memoria di quanto è stato.
Olga Strada
Il ricordo di Claudio Facchinelli
Ho nei confronti di Maurizio Scaparro, che ho avuto occasione di incontrare di persona una sola volta, un debito di riconoscenza che attiene un aspetto – forse secondario – del teatro, che tuttavia gli stava a cuore: le attività teatrali che si tengono nelle scuole di ogni ordine e grado. Fu lui, attraverso suo fratello, il pedagogista Fulvio Scaparro – siamo nel 1995 – a proporre a Luciano Corradini, all’epoca sottosegretario del ministro della pubblica istruzione Giancarlo Lombardi, la stesura di un protocollo interministeriale d’intesa che desse riconoscimento e dignità a questa pratica. Corradini, che conosceva il mio impegno su questo terreno, prese contatto con me, ed io ebbi quindi la ventura di collaborare alla redazione di tale documento, che fu firmato a Roma il 6 settembre 1995 da Giancarlo Lombardi, ministro della Pubblica Istruzione; da Mario D’Addio, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri delegato per il Turismo e lo Spettacolo; da Maurizio Scaparro, commissario straordinario dell’Ente Teatrale Italiano.
• – Da quella data il teatro della scuola usciva dalla clandestinità. Il protocollo dava riconoscimento alla “valenza educativa dell’approccio al teatro, da inserire tra le forme di conoscenza analogica, come risposta ai diversi bisogni formativi che la scuola deve garantire come occasione di educazione ai linguaggi verbali e non verbali e alla creatività”; impegnava inoltre gli enti firmatari a:
• – valorizzare l’educazione al teatro come una componente significativa della formazione dei giovani;
• ‑ favorire e sostenere l’integrazione delle attività teatrali scolastiche all’interno dei progetti educativi d’istituto (Pei);
• ‑ individuare le modalità possibili per offrire l’opzione dell’educazione al teatro agli scolari e agli studenti di ogni ordine e grado.
• – Sottolineava inoltre lo stretto legame fra “la proposta teatrale destinata all’infanzia e alla gioventù e la originalità del teatro prodotto dai giovani la pratica teatrale nelle scuole”.
• – Purtroppo, non tutte le intenzioni dell’intesa sono state realizzate: lo stesso ETI (l’Ente teatrale Italiano), cui il documento riconosceva la funzione di raccordo fra le altre due istituzioni firmatarie, è stato cancellato nel maggio 2010, come ente inutile, con un colpo di mano del governo Berlusconi.
• – Malgrado ciò, un principio non reversibile si era affermato; e infatti, in tutta Italia continuano a tenersi laboratori e rassegne di spettacoli nati nelle scuole, che mostrano, in alcuni casi felici, prodotti che attingono alla categoria della ricerca e dell’avanguardia. Una importante realtà artistica ed educativa della quale siamo riconoscenti a Maurizio Scaparro.