Va in scena fino al 26 febbraio al Teatro Due di Parma, L’amante di Harold Pinter per la regia di Massimiliano Farau. Con Mascia Musy, Graziano Piazza, e Giacomo Giuntini. La traduzione è di Alessandro Serra. Una produzione Fondazione Teatro Due. L’amante costituisce, insieme a Vecchi tempi e Tradimenti, una trilogia sulle menzogne dell’amore e una spietata critica agli stilemi borghesi dei primi anni ’60, quando ancora non fumava in Europa e in America il rogo del ’68 libertario e libertino. Disseminato di colpi di scena e rovesciamenti di senso, l’atto unico giunge nel finale alla speranza di una possibile conciliazione delle doppiezze umane, intime e sociali: sarà Sarah a farsi carico di questa soluzione, riuscendo ad abbracciare in sé le antinomie di cui Richard sembra invece essere completamente in balia. Il regista Massimiliano Farau ha creato con Fabiana Di Marco, che firma le scenografie e i costumi, e Pasquale Mari, il disegno luci, un allestimento dai toni bianchi e neri, retrò ed elegante come i suoi protagonisti, in cui dominante è il realismo non realistico tipico dei testi pinteriani: la scena come l’opera sono dunque pervasi non dal naturalismo televisivo ma da un forte senso di realtà teatrale, dilatata; e negli ambienti come nei personaggi si aprono squarci, s’intravedono ferite, si intuiscono in modo obliquo retroscena bui e profondi. Si penetra così, con leggerezza e spietatezza, nell’intimità di una tipica coppia borghese, con le sue comuni perversioni, L’amante interpretato da Mascia Musy e Graziano Piazza parla di una storia che va dai segreti erotici ai rituali più borghesi, dalle gelosie e le bugie alle seduzioni e ai piaceri più reconditi, scorre davanti al pubblico il rullo bianco e nero di una giornata di Sarah e Richard, colti nel momento della crisi e del superamento del gioco erotico da tempo in atto tra i due.
Nel 2005 Harold Pinter ha ricevuto il Premio Nobel per la Letteratura e in tale occasione Horace Engdahl, Presidente dell’Accademia di Svezia, lo ha definito un artista “che nelle sue opere ha svelato il precipizio nascosto sotto il chiacchiericcio quotidiano e ha forzato l’ingresso nelle chiuse stanze dell’oppressione”.
Nel 2006 gli è stato conferito il Premio Europa per il Teatro e nel gennaio 2007 il primo ministro francese Dominique de Villepin gli ha assegnato la Legion d’onore. Si è spento la vigilia di Natale del 2008 all’età di 78 anni.