RUMOR(S)CENA – BOLZANO – Lo spettacolo Bunker del Collettivo Clochart è andato in scena lo scorso venerdì 14 aprile al Teatro Comunale di Gries-Bolzano, a cui hanno assistito oltre duecento studenti accompagnati dagli insegnanti di diverse scuole della Provincia di Bolzano. Tra queste le classi 3 e 4 socio sanitaria della Scuola per le professioni sociali di Bolzano. In preparazione alla visione dello spettacolo, gli studenti hanno potuto affrontare la tematica nel corso di un laboratorio svoltosi a scuola. Le loro riflessioni sono l’esito finale dell’esperienza significativa vissuta con una partecipazione corale da parte di tutti.
Noi, classe terza e quarta sociosanitaria della Scuola per le professioni sociali di Bolzano, Emmanuel Lèvinas, crediamo che l’incontro con la psicologa svolto in classe sia stato costruttivo e interessante. Proporre un tema come il suicidio all’interno delle classi delle scuole superiori è sicuramente impegnativo, ma l’argomento, in qualche modo, dovrebbe essere affrontato. Abbiamo avuto la fortuna di poter essere accompagnati in questa esperienza dalla dottoressa Giovanna Bronzini, una persona esperta, con un’elevata professionalità. Vogliamo ringraziare anche la professoressa Maria Frapporti per la sua preparazione e sensibilità. Questo argomento purtroppo è sotteso e spesso viene trattato in modo superficiale all’interno della società. Sarebbe bene parlarne maggiormente e divulgare maggiori informazioni in merito, perchè molte volte le persone si ritrovano a pensare che chiunque tenti il suicidio sia in uno stato mentale irrecuperabile e in pochi si fermano realmente a capire quale sia il problema per la persona interessata.
Se qualcuno di voi si ritrova o si è mai ritrovato ad ascoltare una persona in difficoltà, il nostro invito è quello di continuare ad ascoltare, senza giudicare e senza avere paura di ciò che ci si pone davanti. Vogliamo ricordare che la semplice presenza nei confronti di un’altra persona che si trova in difficoltà è vitale e può realmente migliorare una situazione di difficoltà. La vita è un continuo cambiamento e il cambiamento implica che il suo corso possa peggiorare come migliorare. Vogliamo ricordare che nessuno deve sentirsi solo e che le persone per cercare aiuto esistono e sono una fonte di sostegno preziosissima. Che voi vogliate discuterne con un famigliare, con un amico o con un professionista, fatelo. Parlare di ciò che si prova è il primo passo verso il miglioramento.
La classi III e IV Socio sanitaria della Scuola per le professioni sociali Levinas di Bolzano
Riflessioni individuali dei partecipanti al Laboratorio Psichachè
Grazie a questo progetto abbiamo imparato a chiedere aiuto quando ne sentiamo bisogno senza vergognarci. Abbiamo imparato ad osservare di più gli altri cercando di andare oltre le apparenze. Non fermiamoci ad un semplice e costruito sorriso dell’altra persona perché dietro potrebbe esserci nascosta della tristezza per la paura di essere giudicati o esclusi.
Mi è piaciuto molto il progetto Psichaché anche se non è facile parlare di questi avvenimenti così tragici. Va affrontato il problema per saperlo affrontare e informare per poterlo capire. Al giorno d’oggi si ha l’impressione di sapere tutto su tutti e si pensa di poter consigliare o giudicare a piacimento, invece, sia in questa occasione che in altre, bisognerebbe fare un passo indietro e ascoltare la persona. Io personalmente mi sono trovata vicino a una ragazza che si provocava del male e pensava di farla finita e le sono stata vicina per non lasciarla sola. È difficile trovarsi in questa situazione perché ti senti inutile e non sai come aiutare la persona ma è importante stare vicino a chi soffre per aiutare a superare la loro sofferenza.
Io penso che il progetto sia stato molto utile per arrivare a più persone possibili e sensibilizzarle perché è importante parlarne e capire come poter aiutare chi si trova in difficoltà.
Il laboratorio a cui ho partecipato è stato molto interessante perché mi ha fatto capire che non si deve credere a tutto quello che vediamo nei social e i video pubblicati. Prima di valutare la veridicità è sempre utile capire da dove provengono. Nella vita ci sono esperienze negative e positive e vanno affrontate sempre.
Il laboratorio a cui ho partecipato è stato molto interessante e interattivo per il tipo di argomenti considerati tabù come quella del gesto di togliersi la vita. Abbiamo potuto analizzare e raccontare alcuni casi.
Partecipare al laboratorio è stata un’esperienza che mi ha scosso ma è stato molto utile e importante Purtroppo penso che molti di noi si siano interfacciati con queste situazioni in maniera più o meno diretta e parlarne con persone qualificate mi ha aiutato a poter agire nel modo più opportuno.
Il laboratorio è stato molto utile per capire come il suicidio tra i giovani sia molto comune, al contrario, di ciò che si pensa. La psicologa è stata molto brava nello spiegare e informarci su come affrontare una situazione del genere. Credo che oggi l’argomento sia ancora un tabù e quindi dovremmo affrontare tutti questa tematica.
Lo spettacolo Bunker è interpretato da Sofia Calzà, Giulio Corvino, Andrea Ucosich, Alice Ucosich, Alisia Aurora Calzà, Giuliano Tonolli, Sergio Sartori, Luca Miorandi, Paolo Ruscazio, Giulia Volani.
Regia di Michele Comite coreografie di Hillary Anghileri
Un progetto realizzato grazie a: