ALTRITEATRI, Co-Scienze, Culture, Medicina — 05/12/2023 at 09:06

Da vivi. Il Miracolo della Finitezza dedicato al tema della mortalità al Teatro Metastasio di Prato

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RUMOR(S)CENA – PRATO – Fino al mese di  maggio 2014 il Teatro Metastasio di Prato presenta Da vivi – Il Miracolo della Finitezza, un progetto a cura di Elisa Sirianni e Mario Biagini, con la consulenza di Carlo Biagini e Marcella Gostinelli. Un progetto dedicato al tema della mortalità. Da vivi – Il Miracolo della Finitezza ospitato da un teatro inteso come agorà, spazio di dialogo, per le tematiche più trasversali e delicate, come riferimento inclusivo di tutte le fasce della popolazione, anche chi non assiste abitualmente agli spettacoli. Ha come premessa la tesi che affrontare collettivamente e creativamente la morte e integrarla emotivamente nelle proprie esistenze per consentire di vivere meglio, protetti dal dolore della perdita, e che una maggiore lucidità possa essere fonte di miglioramenti esistenziali, sociali, politici. Assemblee cittadine e la proposta di un Patto di ospitalità, un laboratorio teatrale dedicato alla cittadinanza che si concluderà con la presentazione di uno spettacolo collettivo, conferenze, un gruppo di ricerca e interviste, spettacoli.

In una contemporaneità caratterizzata dagli esiti di un’epidemia globale e da una crisi di ideali e speranze, incertezza e angoscia per il destino individuale e collettivo, si manifesta con particolare radicalità la tendenza più generale a rigettare il concetto stesso di finitezza, in tutte le sue possibili declinazioni. La vecchiaia e la malattia, spesso confuse tra loro, sono messe da parte, occultate, suscitano vergogna, non sono considerate processi consueti per i quali è necessario attrezzarsi emotivamente, culturalmente, socialmente, bensì come tristi e inattese disgrazie, cui non pensare fino al momento inevitabile. Il rito del lutto è sparito e indugiare troppo sulla perdita non è visto di buon grado: “la vita va avanti” viene detto L’apparente paradosso è che fermarsi e interiorizzare l’idea del limite e della perdita riserva anche buone soprese, e la possibilità di vivere liberati dall’angoscia di una rimozione impossibile da realizzare.

Famous Puppet Death Scenes Death Jason Stang Photography

Da Vivi – Il miracolo della finitezza propone Prato come territorio per lo sviluppo di un dialogo sul tabù della morte a partire dalle possibilità che un teatro può offrire: luogo della massima finitezza e della memoria, dove tutto nasce e muore ogni sera. Metafora festosa del rito funebre, tempio laico per eccellenza dove ci si reca insieme e si sperimenta la relazione, unico possibile antidoto alla paura della morte. Il Teatro Metastasio presenterà nella Stagione 2023/2024, che ha sottotitolo Vita, morte e miracoli, gli spettacoli Famous Puppet Death Scenes, di The Old Trout Pupet (dal 25 al 28 gennaio), e Nachlass, dei Rimini Protokoll (dal 15 al 18 febbraio), Lieto fine, di Alessandro Benvenuti (dal 16 al 21 aprile).

Il laboratorio teatrale, Vive voci, a cura di Mario Biagini e dell’Accademia è concepito per scoprire modi collettivi di creazione artistica e di riflessione comunitaria su un tema come la finitezza e la mortalità.  La prima fase terminerà a fine dicembre 2023 con una festa poetico-musicale. La seconda fase inizierà a febbraio 2024 e culminerà a maggio 2024 con la presentazione del risultato finale, nella forma di uno spettacolo collettivo in forma “ibrida” non unicamente teatrale che andrà in scena il 18 maggio un Oratorio laico basato sui desideri e le esperienze dei partecipanti, implicando la costituzione di una comunità transitiva artistica e sociale. Il laboratorio aperto tutti offre la possibilità della creazione in futuro, di “Nucleo artistico permanente” è coordinato dall’Accademia dell’Incompiuto, in grado di proporre testi classici e contemporanei, canti originali composti o tratti dal repertorio popolare italiano e dalla musica barocca. L’approccio è rivolto anche a chi non ha nessuna esperienza musicale o di canto. Semplici coreografie e uno spazio per la scrittura individuale e di gruppo relativa alle esperienze personali di chi partecipa.

Famous Puppet Death Scenes Tweak Jason Stang Photography

Le Assemblee sono destinate all’ascolto e alla raccolta delle esperienze e dei bisogni concreti della cittadinanza invitata ad esprimersi liberamente su come vorrebbero fosse il loro ospedale, a immaginare i servizi da rendere disponibili sul territorio, nella comunità, nelle scuole, i teatri, i centri di aggregazione per giovani ed anziani, le RSA e ovunque il tabù della morte ponga ostacoli alla qualità della vita. Le istanze raccolte saranno la base per la stesura del Patto di ospitalità. La proposta del Patto si basa su un’intesa politico-sociale tra cittadini e Istituzioni sanitarie pubbliche e private della città. Lo scopo è creare forme sociali di reciprocità, di scambio di pareri, maggiori opportunità rispetto ai bisogni di relazione e prossimità che i partecipanti alle assemblee dichiareranno di avere e in particolare per il superamento del tabù della morte. Un legame con la cittadinanza nella cultura dell’ospitalità e nella disponibilità all’ascolto, fornendo informazioni utili per prevenire o superare disagi e sofferenze non inevitabili.

Il documento finale, firmato dal Comune e le Istituzioni, sarà garanzia formale dell’impegno a tradurre concretamente quanto emerso dalle Assemblee e sarà origine di nuovi Codici Deontologici delle istituzioni.

È già stato avviato un percorso di ricerca a cura di un Gruppo di pensiero, formato da specialisti delle scienze umane e filosofiche, scientifiche e mediche, figure religiose di diverse confessioni, teso a indagare la situazione attuale nella sua complessità, individuare criticità, proporre domande e possibili soluzioni. Il Gruppo di pensiero si riunisce online e può essere aperto a uditori.

Rimini Protokoll Nachlass6┬®Samuelrubio

Le interviste, a cura di Elisa Sirianni diventeranno anche memoria di Da vivi. Per tutta la durata del progetto personalità di vari ambiti e di diverse condizioni, medici e pazienti, saranno chiamati a rispondere dal punto di vista personale e professionale sui temi della cura e del fine vita, per allargare ulteriormente lo spazio di dialogo. Chi vorrà aderire avrà la funzione di testimone del proprio personale, libero punto di vista sui temi proposti, funzione quanto più preziosa se il primo passo per abbattere un tabù è dare voce all’oggetto della rimozione, come alcune personalità pubbliche hanno recentemente dimostrato, favorendo un dibattito nazionale necessario.

Da(l) vivo di venerdì è il nome del ciclo di conferenze dedicato a nuovi, possibili orientamenti per un buon vivere e quindi per un buon morire: dove entrare in contatto in un ambito ritenuto scandaloso, mantenuto nel silenzio e portatore di enormi bisogni inespressi. La riflessione sulla mortalità investe ogni area del sapere e può concorrere allo sviluppo di condizioni di morte e quindi di vita migliori. Gli incontri al Ridotto del Metastasio chiamano in causa esperte ed esperti di diverse materie – tanatologia, filosofia, medicina, cure palliative, antropologia, sociologia, letteratura, diritto –  a esplorare che cosa faccia paura, quali strade sia possibile percorrere per vivere pienamente nella finitezza, invece che subirla. Tra gli argomenti proposti il tabù della morte, la relazione di cura in ambito sanitario, la vecchiaia che non conosciamo e non consideriamo, la sparizione del rito del lutto, i genocidi e le loro conseguenze, le possibilità del lasciar andare pur ricordando. Ogni attività del progetto sul tema della mortalità è un percorso alla portata di tutti su un piano artistico, politico, sociale e culturale, che mette in campo diversi strumenti ad uso della popolazione.  

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Il calendario delle assemblee, del laboratorio teatrale da gennaio a maggio 2024, aggiornamenti e maggiori dettagli

sul Gruppo Facebook Da Vivi – Il miracolo della finitezza

 www.metastasio.it

davivi@metastasio.it

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