RUMOR(S)CENA – INEQUILIBRIO – CASTIGLIONCELLO (Livorno) – A Castiglioncello il Festival Inequilibrio si apre sotto il segno delle icone del Novecento omaggiate da Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi nella performance “The Doozies” e dal live painting di Floor/La Pier.
Praticare l’impossibile: bel motto quello di Angela Fumarola, direttrice e anima pensante del Festival Inequilibrio 2024 a Castiglioncello. O forse anche un invito a leggere così il mondo, in un’epoca che tutto rimpicciolisce e riduce a banale routine. Di più, quell’istinto che spesso hanno le donne di gettarsi lancia in resta nella battaglia continuando a pensare ad affetti ed emozioni. Sì, insomma, davvero una pratica dell’impossibile come fecero Eleonora Duse e Isadora Duncan, icone delle scene del Novecento, entrambe celebrate con un incontro al Castello Pasquini da studiose come Eugenia Casini Ropa, Franca Zagatti e Maria Pia Pagani. Una sorta di aperitivo letterario all’omaggio che la sera si sarebbe “consumato” in scena con The Doozies di Marta Dalla Via e Silvia Gribaudi.
To be doozy, spiegano le autrici, è un’espressione americana di etimologia incerta: potrebbe riferirsi alla margherita (daisy) o a una marca di automobili sportive (Dusenberg), oppure ancora prendere riferimento dalla Duse e dal suo cognome storpiato oltreoceano. Resta il significato, però, che è essere fuori dal comune, eccentriche, uniche, come lo sono state Eleonora e Isadora, che tra l’altro si incrociarono nella vita e furono amiche.
The Doozies è un manifesto buffo di due artiste contemporanee, Dalla Via e Gribaudi, che hanno il pregio di non diventare mai suddite delle ingombranti dive che citano e soprattutto dotate di quello sberleffo ironico che né la gran sacerdotessa del teatro italiano né la Pizia della danza moderna amavano esibire. Il difetto sta nell’essere una performance che procede ancora per bozzetti, senza un vero amalgama tra due personalità, affini per eccentricità ma diverse per espressione. Va asciugata la parte recitativa di Dalla Via, va sprigionata la natura selvatica e verace di Gribaudi, di cui però resta un’immagine folgorante mentre nuda in controluce sventola con forza il vestito/bandiera. Evoca davvero la passione rivoluzionaria di Duncan che agitava la bandiera rossa sulle scene comuniste della Russia post 1917. E allo stesso tempo fa aderire la rivolta di Gribaudi del corpo vero a quella del corpo libero duncaniano.
Più risolto e convincente il live painting di Floor Robert in arte La Pier. Una solare e prosperosa artista di origine olandese ma molto attiva in Italia, che dal 2020 pennella i tratti di LEI, una donnina nuda, danzante e aperta a tutti gli stati d’animo che la attraversano. Simile un po’ alla danzatrice di Jules Feiffer su Linus. LEI, però, è più carnosa e istintiva: bastano un pennarello nero, un foglio, un aggettivo suggerito dagli astanti ed ecco che le movenze si manifestano nero su bianco, rotondità sinuose come onde, figura muliebre liquida e libera. Duncaniana. Domani nella battaglia quotidiana della vita che ci aspetta, penseremo a LEI.
Visti al Festival Inequilibrio di Castiglioncello il 30 giugno 2024