Teatro, teatro danza — 03/04/2012 at 23:26

Paradiso I la nuova creazione di danza di Matteo Levaggi al Comunale di Modena

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Si ispira al dipinto “Adamo ed Eva” di Lucas Cranach la nuova coreografia intitolata “Paradiso I” su musica di Antonio Vivaldi, creata da Matteo Levaggi per i danzatori del Balletto Teatro di Torino, diretto da Loredana Furno. Lo spettacolo, coprodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena e dal Balletto Teatro di Torino – Loredana Furno/Lavanderia a vapore/Collegno, andrà in scena in prima assoluta mercoledì 4 aprile 2012 alle 21 al Teatro Comunale di Modena per la rassegna Danza Primavera.

 

Come un ponte tra le icone del passato e quelle del presente, Levaggi basa la sua coreografia sulla musica di Antonio Vivaldi eseguita dal vivo da Francesco D’Orazio al violino e da Giorgio Tabacco al clavicembalo, trasformando il corpo dei sei danzatori coinvolti in feticci ai limiti della religiosità.

Non a caso i corpi dei danzatori, dapprima nudi e poi avvolti nei costumi architettonici di Kristian Guerra, in cerchio come in un rito, manifestano inizialmente la presenza di un Adamo ed Eva contemporanei e poi una Vergine Maria, incarnata in un corpo maschile, ad emulazione delle antiche pitture.

Avvolti nei costumi ipertecnologici di Guerra i sei ballerini diretti da Levaggi mettono in scena corpi che per la tensione continua verso la felicità, giungono alla deformazione. Come il volto di Michael Jackson martoriato dai continui interventi chirurgici che il coreografo mostra alla fine dello spettacolo. “Ho scelto il re del pop – spiega il coreografo – per far capire che chi insegue il mito del Paradiso è disposto a tutto, anche a sottoporsi a trasformazioni che deturpano il fisico fino a renderlo irriconoscibile”.

 

“Uno dei problemi più grandi dell’uomo, anche nell’epoca contemporanea, è quello di definire, dare forma e cercare un senso alla parola ‘paradiso’ – spiega ancora il coreografo a proposito del suo spettacolo – L’individuo oscilla tra l’aspetto spirituale e l’aspetto legato al procurarsi, in vita, un piacere concreto, tangibile; due tendenze che si esprimono sia tramite la simbologia religiosa, sia attraverso l’esercizio dei sensi che diventano così un illusorio Paradiso, sviandolo dal contatto con se stesso.

Paradiso I nasce dall’urgenza di mostrare tutti gli aspetti di questa realtà attraverso gli oggetti, le icone religiose e no, che l’uomo contemporaneo si impegna a far diventare nuovi simboli e nuove credenze: l’illusione diventa realtà. ”

 

Matteo Levaggi, a soli 35 anni, è dal 2001 coreografo residente del Balletto Teatro di Torino e vanta riconoscimenti di critica e pubblico sia in Italia che all’estero. Le sue ultime creazioni hanno debuttato alla Biennale de la Danse di Lione, a New York e a Miami e tra gli appuntamenti di questa stagione la trilogia di Primo Toccare ha recentemente calcato il palcoscenico del Pavillon Noir di Aix en Provence per poi replicare il 31 marzo e 1 aprile al Teatro Comunale Bologna.

 

Quando inizia la musica con le note di “Vogue”di Madonna è subito evidente che lo spettacolo prende in modo dichiarato le distanze dall’immagine tipica del regno dei cieli. “Io non sono religioso – precisa ancora a proposito del suo nuovo spettacolo Levaggi – e con questo spettacolo non racconto il Paradiso come ce lo descrive la Chiesa. La mia danza piuttosto vuole essere una riflessione su cosa l’uomo è disposto a fare pur di raggiungere la felicità nella vita terrena, mostrando gli effetti collaterali di questa corsa al benessere”. Il suo estro creativo lo ha portato nel corso degli anni da una danza narrativa ad un stile puro che, come testimoniato dalla sua ultima creazione Le Vergini, intreccia l’arte visiva alle emozioni più profonde dell’animo umano. Il coreografo prosegue, con questo spettacolo, una collaborazione con il Teatro Comunale Luciano Pavarotti che lo ha già ospitato, insieme alla compagnia torinese, a novembre 2006 e a marzo 2008.

 

 

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