Va in scena domenica 15 aprile alle 21 nella Sala del Centro Civico di Lucernate di Rho (Milano) Scatorchio BluES con Luca Marchiori. La regia è di Nicola Castelli e Mariarosa Criniti. Suoni e rumori di Mattia Airoldi, Luca Piazza , The Please. Da un’idea di Luca Marchiori. Una produzione ILINX, GUVI produzioni.
Attraverso un montaggio drammaturgico, la creazione dei Ilinx trasforma il poema di Tiziano Scarpa Groppi d’amore nella scuraglia in un monologo teatrale il cui protagonista è Scatorchio. Lo spettacolo si svolge interamente all’interno di un cassonetto, metafora dell’enorme discarica che un tempo fu la sua città. In delirio comico, tragico, onirico e putrido questo personaggio “gnorante, nucente, appurcato” ulula il suo “doglio d’ammure”, circondato da ricordi, fantasmi e visioni. A fargli compagnia, due “surci pantecani”, scandendo il ritmo con armonie scassate come il mondo che li circonda.
Scatorchio BluES è una riflessione sull’amore e sulla società dell’usa e getta, sulla fragilità delle relazioni nella società attuale. Una performance dove tutta la scenografia e gli strumenti suonati dal vivo dai musicisti sono interamente ricavati da oggetti recuperate nelle discariche. Trasformare un poema, fatto di frammenti, in una storia d’amore, di quotidiana sopravvivenza e di fede “discaricate”.
Un paesino dell’Italia centromeridionale è diventato una discarica di rifiuti in cambio dei ripetitori per la TV. Mentre gli abitanti protestavano in piazza, Scatorchio appoggiava il sindaco nel suo terribile progetto solo per dare battaglia a Cicerchio, suo rivale in amore. Scatorchio è “nu bestio d’ommeno”, un uomo che vive nel cassonetto, reietto della società, animalesco, impulsivo, rozzo sincero come il suo istinto, che in un dialetto inventato, sonoro, suggestivo, parla del mondo e di se stesso a Gesù, alla Maronna, a Iddio Patro e a noi. Attraverso i rifiuti, gli oggetti buttati e scartati, ricorda e racconta la sua storia d’amore finita tra le macerie, il suo paese che è diventato discarica e il suo rapporto colloquiale, profondo, intimo con Gesù, “nirchia sicca che s’è pigliata spavento de lo munno e non è stato capace di fa la revoluzione e gubernare in giustizia e clemenzia”. Il paese-cassonetto è diventato discarica, astrazione di un luogo che potrebbe essere dovunque in questo mondo o addirittura il mondo stesso; un luogo dove l’immondizia non è più solo scarto, rifiuto e avanzo, ma è business, fatto quotidiano, attacco all’ecologia del pianeta.
L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria.
342 0686430 lunedì-giovedì orari 10-12/14-16