Va in scena mercoledì 13 giugno alle 19 alla Cavallerizza Reale di Torino, Antropolaroid di e con di e con Tindaro Granata, rielaborazioni musicali Daniele D’Angelo, direzione tecnica Mergherita Baldoni e Guido Buganza , luci e suoni Matteo Crociazione nazionale critici teatrali con la motivazione: “Tindaro Granata da solo racconta di figure famigliari, di generazioni, di una terra, la Sicilia… passando attraverso i decenni in molteplici ruoli, ad ogni età, maschio o femmina, tra giochi, balli, lavoro, relazioni famigliari, paure, brevi passaggi ogni volta a comporre dialoghi, legami, situazioni, lui solo e tanti: davvero magnifico.”L’attore di origini siciliane spiega che Antropolaroid «nasce dall’esigenza di dare continuità ma anche rielaborare la tradizione del “cunto”, modello di narrazione che ho conosciuto attraverso i miei nonni, entrambi contadini. L’intenzione è stata di appropriarmi del cunto, non attraverso lo studio delle tecniche peraltro già adoperate da parecchi artisti, ma in modo istintivo, proprio come i miei antenati avevano fatto prima di me. Certi cunti li ho memorizzati nel mio letto d’infanzia, come si memorizzano le favole della buonanotte. A raccontarmeli erano appunto i nonni, inconsapevoli di modelli. Volevano addormentarmi e vincere, per un’ora, la loro solitudine. Il mio lavoro intende perciò condividere un codice culturale, un DNA propriamente siciliano che passa di nonno in nipote, indipendentemente dal fatto che il teatro contemporaneo se ne sia impossessato per trasformarlo in una formula artistica. Antropolaroid, nella sua resa, resta un racconto grezzo di poesia popolare, nel quale voci e personaggi, creati e portati in scena esclusivamente con l’aiuto del mio corpo, senza artifici scenografici, si sommano, si rispondono, come legati da un comune cordone ombelicale.I miei nonni li ho persi da poco e Antropolaroid è una forma di ringraziamento per tutto l’amore che mi hanno dato.»
La biografia spiega che Tindaro Granata non una formazione accademica. Il suo percorso teatrale inizia nel 2002 con Massimo Ranieri in occasione della messa in scena dello spettacolo Pulcinella diretto da Maurizio Scaparro. Lavora con Franco Mescolini e partecipa a Il mondo della luna e La singolare giornata del sig. Marcovaldo. Con Bianca Pesce è in scena ne La signorina Else. Interpreta il ruolo di Bertoldo in Enrico IV per la regia di Roberto Guicciardini. E’ uno dei tre attori italiani al festival di Belgrado e lavora con il regista Nikita Milivoievic nello spettacolo Noushurid Fruit. Conosce Cristina Pezzoli e prende parte al progetto PPP teatro; l’anno dopo è in scena con una sua regia Blitz, testo scritto da Letizia Russo. Con Carmelo Rifici lavora in: Il nemico e La testa del profeta per il festival di San Miniato, Il gatto con gli stivali al Piccolo Teatro di Milano, dove per la stagione 2012 ha recitato nel Giulio Cesare diretto sempre da Rifici. E’ andato in scena anche con Ippolito portatore di corone di Euripide per il festival del Dramma Antico; Buio scritto da Sonia Antinori. Con Jacopo Serafini nello spettacolo Musique pour toi seul interpreta il personaggio di Nino Cesarini. Ha lavorato con Valerio Binasco, Giancarlo Sepe, Leo Muscato.
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