Un vento di maestrale gelido non ha impedito il caloroso successo della terza serata di musica e teatro all’European Jazz Expo di Cagliari. Il freddo meteorologico non era nulla a confronto della passione, entusiasmo e talento, materializzatesi al concerto di Stefano Bollani e i suoi Visionari. Una folla di pubblico entusiasta ha riempito l’arena del Parco di Monte Claro, affluenza che nell’arco delle prime tre giornate ha registrato la presenza di ben cinquemila persone, contro le previsioni stimate dal direttore artistico del festival, Massimo Palmas che si era fermato a tremilacinquecento.
Un successo non solo nei numeri, ma anche in termini artistici. Stefano Bollani ha offerto momenti di puro lirismo tra creatività e improvvisazione, suoni dai colori timbrici sfumati e innumerevoli, tocchi di alta classe manieristica, jazz intimistico e melodico. Insieme a lui la bravura consolidata di Mirko Guerrini, sassofono e flauto, Nico Gori, clarinetto, Stefano Senni, contrabasso, Cristiano Calcagnile, batteria. Le loro note musicali risuonavano nell’intero spazio del parco creando un effetto di rimandi acustici molto affascinanti.
Isole di musica sparse in tutta l’area verde, satelliti di creatività artistica dove potevi scegliere tra il reggae di Alpha Blondy, Helge Lien, artista scandinavo (un festival capace di portare sull’isola il gotha internazionale del jazz mondiale), insieme ai colleghi pianisti Dag Arsenen e José Negroni origini portoricane. La musica non conosce mai confini geografici, etnici, tanto meno ideologici. E ancora Rita Martulli e Javier Girotto, Luciano Biondini. Che trio fantastico dove si mescolavano insieme una tavolozza composita e variegata di suoni: dal piano al sassofono, fino alla fisarmonica struggente di Biondini. Colpisce per la giovane età (soli 20 anni) Mattia Cigalini rivelazione del sassofono capace di togliere il respiro a quanti erano in ascolto, estasiati dal suo talento in progressiva ascesa. E’ anche l’autore del cd “Res nova” e non ha nulla da temere rispetto ai blasonati colleghi con una carriera consolidata alle spalle. Non era da meno Gianluca Pellerito batterista di 17 anni.
Come non citare Franco Cerri che ha donato con il suo talento un omaggio virato tutto sull’indimenticabile George Gershwin. La sua chitarra solista accompagnata dall’orchestra della Scuola Civica di Musica di Cagliari, meritava da sola il viaggio in Sardegna. Con lui si sono esibiti Piero Di Rienzo e Paolo Carrus, rispettivamente contrabbassista e pianista. Ray Gelato e Nick The Nightfly in un’esibizione indimenticabile dove il loro swing circolava a ritmo continuo. Emozioni palpabili a più non posso.
Sulla collina in alto al Expop Teatro un Matteo Angius a braccio alzato raccontava la sua personale storia di vita, tra l’amarcord e l’auto coscienziale, in “My Arm” di Tim Crouch, insieme alla chitarra acustica di Emiliano Duncan Barbieri. Una produzione dell’Accademia degli Artefatti, regia di Fabrizio Arcuri.
My Arm con Matteo Angius e Emiliani Duncan Barbieri
Oggi giornata conclusiva con Transglobal Underground+ Dohl Foundation+Natacha Atlas, Sergio Cammariere, Roberta Alloiso, Enzo Pietrapaoli, Pork Explosion, Funk Off, Filomena Campus, New York Contemporary e i corrosivi Ricci e Forte al Teatro Civico al Castello con Macadamia Nuit brittle (ore 22).
Il programma completo su www. musicajazz.it e expopteatro.com